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Down on Earth (growing tiny peaceful thoughts) by Iguana Jo |
Bene! Ora che il Natale è passato posso finalmente farvi gli auguri che il periodo richiede.
(Io non faccio gli auguri di Natale. Lo so, è un atteggiamento puerile, ma lasciatemi almeno questo piccolo gesto. Non che poi mi chiuda in una caverna per uscire col nuovo anno: mi piace la tradizione dello scambio dei regali, come mi piace che ci sia un'occasione per incontrare il resto della famiglia, che quando li vedi, altrimenti? È tutto il contorno catto-comsumista (grazie Marco per l'imbeccata!) che non reggo proprio.)
Non sentirò particolarmente vicino il Natale, ma gli auguri per un nuovo anno sono invece un rito a cui non mi sottraggo e che anzi, mi sta molto più a cuore.
Quindi, per finire in bellezza questo 2011, iniziamo questo post con l'augurio, per me, per voi, per tutti, che l'anno nuovo sia felice, prospero e godurioso come nessun altro prima.
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Fine anno è tempo di bilancio, che per me si riassume poi in un'unica considerazione: sono soddisfatto di me, della mia vita? Sono almeno un po' felice per come sono andate le cose a me e a chi mi è vicino? Se la risposta è positiva, allora c'è poco altro da valutare.
Tutto considerato, se il maggior rimpianto per il mio 2011 è stato veder fallire il proposito di commentare volume per volume tutte le letture dell'anno, posso ben dire che questi dodici mesi non sono stati affatto male, no?
In effetti, questa cosa delle note post-lettura mancanti mi brucia un po'. Sono ormai parecchi anni che arrivo alla fine di dicembre con tutte le mie letture regolarmente annotate a futura memoria. Questa volta non ci sono riuscito, e l'elenco che segue vale un po' come nota di demerito, un po' come appunto per il futuro, che spero di riuscire a spendere qualche parola (in qualche caso ben più di qualche parola) sui libri letti negli ultimi mesi.
Ecco dunque i titoli. Se poi ne avete voglia se ne può parlare: Non vogliamo male a nessuno, a cura di Dave Eggers; Il tempo del vuoto, di Peter Hamilton; Matter, di Iain M. Banks; Una passeggiata nei boschi, di Bill Bryson; Toxic, di Hallgrimur Helgason; Il canone occidentale, di Harold Bloom; Dula di Marte, di Joe Haldeman; Nove gradi di libertà, di David Mitchell; A Dance with Dragons, di George R.R. Martin; Anathem, di Neal Stephenson; Alia Anglosfera, a cura di Davide Mana; Robot 61; Magic for Beginners, di Kelly Link; Il ritorno delle furie, di Richard K. Morgan; IASFM 7.
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Arrivati a questo punto rimane solo da stilare la consueta classifica delle migliori letture del 2011. Dando un'occhiata ai libri letti negli ultimi 12 mesi, noto che mai come quest'anno la fantascienza l'ha fatta da padrona. Lo so, sembra quasi paradossale evidenziare questo dato, che da queste parti la letteratura di genere ha sempre goduto di particolare attenzione, ma negli ultimi anni le mie letture si dividevano tra genere e mainstream in maniera piuttosto equilibrata. Quest'anno no. Forse per la qualità dei volumi letti, forse per i nomi degli autori che si sono accumulati sugli scaffali in attesa di lettura, forse per gli stimoli ricevuti dall'esterno, ma la fantascienza ha dominato i miei spazi letterari, sia dal punto di vista quantitativo, sia da quello qualitativo, tanto che tra i volumi da ricordare per il 2011 solo uno non appartiene al genere.
Ma bando agli indugi, ecco la lista:
The Dervish House, di Ian McDonald
Magic Kingdom, di Stanley Elkin
A Dance with Dragons, di George R.R. Martin
Matter, di Iain M. Banks
Anathem, di Neal Stephenson
Angeli spezzati, di Richard K. Morgan
The Android's Dream, di John Scalzi
Gomorra e dintorni, di Thomas Disch
Menzione speciale fuori classifica per Mentre morivo, di William Faulkner e Female Man, di Joanna Russ. La qualità e l'importanza di questi due volumi vanno oltre il mero piacere che la loro lettura mi ha regalato. Nel corso dell'anno ci sono stati libri più appassionanti, più stimolanti, più emozionanti di quelli di Faulkner e Russ, però nessuno si è ancora ritagliato l'importanza che questi due titoli hanno nei relativi settori di influenza. E questo è già un motivo più che valido per ricordarli.
Volete sapere anche quali film voglio ricordare per questo 2011? Tra i pochi, pochissimi, che ho avuto la fortuna di vedere, quelli memorabili sono Tree of Life e Un gelido inverno, Source Code e Il Grinta. Magari sono un po' pochini, ma di quell'altra manciata di film visti non me ne vengono in mente altri da segnalare ai posteri.
Bene, direi che è tutto. Finite bene questo 2011 e iniziate al meglio il 2012. Fate a modo e divertitevi. Ci si sente presto!
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(Per i curiosi, queste erano le classifiche degli anni scorsi: 2010, 2009, 2008, 2007, 2006, 2005, 2004, 2003.)
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(Questo post è dedicato a Massimo, lì sopra, in ricordo del bel tempo passato insieme.)