27 gennaio 2011

Sogno d'androide


Picture by Iguana Jo.
John Scalzi - The Android's Dream
Spiace un po' per i lettori che non frequentano la fantascienza e che magari la guardano da fuori con curiosità e con un pochino d'imbarazzo, però The Android's Dream non è proprio cosa per loro. Perché è chiaro sin dal titolo che questo è un romanzo di fantascienza scritto per lettori di fantascienza da un autore che la fantascienza la conosce e la frequenta con gusto, passione e leggerezza.
Sia mai che al lettore qualsiasi possa piacere un libro simile!

Per capire di cosa si sta parlando forse una rapida scorsa al contenuto del volume può essere d'aiuto.
A causa della ben calcolata emissione di gas intestinali da parte di un funzionario governativo la Terra si trova a rischiare di venir spazzata via dal cosmo da una potenza aliena. Su questa folle premessa si innesta una lotta di potere tra ministeri rivali, la ricerca della pecora del titolo (colto il legame?), il ritorno in azione di un ex-fanciullo prodigio che sfodera tutte le sue qualità per salvare il mondo, le oscure trame di un genio del male alleato con un nobile clan alieno, il piano secolare di una chiesa il cui credo si basa sugli scritti di un vecchio scrittore di fantascienza.
In un romanzo in cui si seguono le agende di almeno quattro diverse controparti, in cui l'eroe si deve arrangiare con una pecora (!) al seguito, in perenne movimento tra le stanze del potere terrestre, centri commerciali e crociere spaziali (senza dimenticare gli strascichi della peggior campagna militare mai condotta dalla flotta terrestre) sarebbe davvero facile perdere la bussola e sfruttare il plot giusto per la satira e il divertimento che sembra in grado di offrire. Invece il romanzo John Scalzi è sorprendente per l'incredibile capacità del suo autore di sguazzare tra situazioni sempre più complesse senza lasciare alcun filo narrativo sospeso, riuscendo a tenere sempre alta la tensione (e il divertimento), condendo la trama di scene d'azione e dialoghi brillanti, senza insultare mai, in nessun momento, l'intelligenza del lettore. Straordinario.

Il nome di John Scalzi non mi era nuovo. L'ho visto citato in parecchi dei luoghi che frequento on-line, e forse è stato questo il motivo che mi ha convinto a leggere un suo romanzo. Se può essere utile ad inquadrarla meglio, a me pare che la fantascienza di John Scalzi si possa collocare a metà strada tra quella scritta da Joe Haldeman e Charlie Stross. In The Android's Dream si ritrova tutto il pragmatismo yankee del primo unito all'ebbrezza inventiva del secondo, con quella leggerezza mai superficiale che caratterizza la produzione di entrambi.
Era da un sacco di tempo che non leggevo fantascienza statunitense. Non poteva capitarmi in mano un romanzo migliore per riconciliarmi con la produzione a stelle e strisce.

(Qui potete leggere l'inizio del romanzo.)

6 commenti:

  1. La trama sembra folle, mi pare molto interessante.

    Molto azzeccata l'immagine :)

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  2. Non era facile trovare delle pecore elettriche, ma qui non ci facciamo mancare niente! :-)

    Le premesse sono folli, ma questo non toglie nulla alla credibilità e al realismo (!) del racconto.
    Provare per credere.

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  3. Per contro, in Old Man'swar, Scalzi prende le premesse tipicamente heinleiniane della guerra come unica forma di possibile contatto con razze aliene, e poi si scatena.
    È maledettamente in gamba, ha un gran senso dell'umorismo, ma comunque scrive fantascienza seria, con delle solidissime basi scientifiche.
    Ennesima dimostrazione che la fantascienza sta bene e vi saluta tutti :-)

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  4. Sì. John Scalzi è un ragazzo da tenere d'occhio.

    A me la fantascienza heinleiniana non attira molto (per questo motivo ho saltato Old Man's War), però Scalzi è un vero spasso (detto col massimo rispetto).
    'mo si tratta solo di decidere cosa leggere.

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  5. No, ok, io San Bob Heinlein lo tollero poco, ma Scalzi riesce a cortocircuitarne molta retorica, e a fare un discorso intelligente.
    Non è feroce come Guerra Eterna, non è assassino come Bill l'Eroe Galattico, ma diciamo che mette a posto parecchi dei deliri più triti di Heinlein con classe ed umorismo.

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  6. Condividendo il sentimento per il buon Heinlein e viste la qualità di Scalzi mi sa che mi tocca segnarmi anche 'sto titolo.

    Uffa… :-)

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