31 agosto 2011

L'economia rotola

Once We Danced 09 - Hang 'Em High by Iguana Jo
A photo by Iguana Jo on Flickr.
Mi scrivono sulla FML "fa caldo, l'economia rotola, e tu hai ancora tutta questa voglia di fare "qualche osservazione" su Robot?"

Normalmente non spenderei due secondi a rispondere a 'sto simpaticone. Ma a quanto pare non viviamo ormai da un po' in tempi normali.

È vero, caro amico di mailing list, che fa caldo, che l'economia rotola, il mondo vacilla e il baratro si avvicina.
Ma io non sono un politico. Non sono un'opinionista, né un economista, né un giornalista. Non sono esperto di nulla.
Certo, potrei aggiungere la mia voce al coro rabbioso che monta in queste ore in giro per la rete, ma la cosa più preziosa che ho è il tempo, e non ho nessuna intenzione di sprecarlo stando qua a piangere e frignare e lamentarmi di quei cattivoni che ci governano.
Se cerchi informazione, analisi e commento, ci sono mille mila luoghi dove trovarli, anche qua a fianco, tra i miei vicini di blog.

Io più che scattare qualche foto e star qua a chiacchierare di fantascienza non sono capace. Questa è l'unica strategia di resistenza che sono riuscito a inventarmi.
Mi spiace averti deluso, ma oh… puoi sempre andare affanculo da qualche altra parte.

30 agosto 2011

Letture. Robot 57, 58, 59, 60 - Seconda parte

Illustrazione di Stephan Martiniere dalla copertina di Robot 57.

Spesi nel post precedente i miei due cent sull'offerta saggistica di Robot, rimane da annotare la componente narrativa della rivista.
Da qualche numero tale proposta si è assestata su una formula standard: due/tre tra romanzi brevi e racconti di provenienza anglosassone, il resto dello spazio a disposizione della produzione nostrana, con il recupero retrospettivo di un autore tra quelli che han fatto la storia del genere in Italia.
Nei numeri di Robot presi in considerazione in questo post la qualità media generale mi pare sia leggermente cresciuta rispetto a quelli precedenti (vedi qui per tutti post che dedicano qualche spazio alla rivista), ma forse più per merito dell'eccezionalità del singolo racconto che per un innalzamento distribuito della qualità della narrativa pubblicata.

Nello specifico il numero più debole del quartetto è il 57, che propone come piatto forte un romanzo breve di Lois McMaster Bujold, in verità piuttosto sciapo, le cui tematiche, che sfiorano quel che a me è parso un velleitario autobiografismo, si collocano ad anni luce dalla verve e dal fascino dei suoi romanzi.
Tra i vari racconti (di Alberto Cola, Lanfranco Fabriani, Robert Reed, oltre al curioso recupero di un pezzo di preistoria anarco-sindacalista di un tal Han Ryner, autore per me del tutto sconosciuto) quel che ho apprezzato di più è La danza degli spiriti, di Douglas Smith, che con i suoi spiriti dei boschi e compagnia ecologico-militante assortita non spicca certo per originalità. Eppure il racconto fila dritto come un treno, merito di una buona caratterizzazione dei personaggi e di un plot semplice ma ben strutturato.

Nel numero 58 si percepisce bene la distanza tra la miglior fantascienza anglosassone e quella italiana. Accostare a distanza di poche pagine un autore premio Urania ad uno premio Hugo non lascia molte speranze sulle capacità nostrane di esprimere fantascienza ad alto livello.
Se poi il premio Hugo in questione è Ted Chiang, con un racconto, Respiro, che è spettacolare per ambizione e prospettiva, beh… non sono solo gli scrittori italiani a doversi inchinare alla maestria dell'autore americano.
In effetti nessuno dei nomi presenti nel volume è all'altezza di Chiang: se Adriana Lorusso, Francesco Verso e Giulio Raiola sono lontanissimi, nemmeno Shelly Li ci fa una gran figura, mentre Mike Resnick raggiunge la sufficienza con un racconto che riprende uno standard classicissimo (il negozio fatato) svolgendolo con piglio deciso e professionale.

Robot 59 parte con un romanzo breve di Lucius Shepard: Radiosa stella verde che non aggiunge granché alla lunga e onorata carriera del suo autore.
Decisamente meglio Storia Illustrata del ventesimo secolo di Kim Stanley Robinson che chiude il volume. Il racconto di Robinson, scritto nel 1991 è un piccolo capolavoro (mi piacerebbe davvero sapere come un racconto simile sia giunto all'attenzione del curatore di Robot, a vent'anni dalla sua prima pubblicazione), capace di unire l'angoscia dello scienziato di fronte al dramma della Storia alla vicenda personale di un uomo messo di fronte alla più pura essenza dell'esistenza.
Tra i due autori americani si collocano tre racconti italiani, di Vittorio Catani, Paolo Aresi e Sandro Sandrelli. Se quello di Sandrelli doveva apparire derivativo già al momento della sua uscita, nel lontano 1963, quelli di Catani e Aresi ricalcano temi e situazioni già lette e rilette, ma svolte, almeno nel caso di Catani, con indubbia carica e passione. Se solo Catani riuscisse a svicolare dall'obbligo dell'impegno ideologico a tutti i costi che anima e al contempo frena la sua narrativa, potrebbe davvero ambire a essere la voce forte e autorevole di cui la nostra fantascienza sembra avere tanto bisogno.

Nel numero 60 di Robot è possibile finalmente trovare un racconto italiano che non ha nulla da invidiare a quelli provenienti dal mondo anglosassone. Mi riferisco a Gli ultimi giorni di Bassavilla, di Danilo Arona.
In passato non ho mai apprezzato l'opera dell'autore piemontese. Lasciando da parte la curatela di Bad Prisma, quella manciata di racconti letti non mi avevano mai convinto del tutto. Invece ne "Gli ultimi giorni di Bassavilla" c'è tutto quello che apprezzo in una bella storia: un'idea in grado di svelarsi progressivamente, personaggi e ambienti credibili, atmosfera resa magistralmente, una tecnica narrativa messa al servizio della storia e soprattutto un controllo sopraffino della scrittura.
Credo sia la prima volta (forse m'era capitato con il racconto di Francesco Rinaldi nel numero 42, ma allora non c'era la concorrenza degli autori stranieri) che mi capiti di leggere su Robot un racconto italiano davvero memorabile. E dire che in questo stesso numero erano presenti il vincitore del premio Hugo Eugie Foster e l'ottimo Guida marziana per gli Escursionisti di Ruth Nestvold, piccolo, freddo, divertito e agghiacciante racconto di sopravvivenza marziana.
Al confronto i pur buoni racconti di Dario Tonani e Francesco Dimitri, che in altri numeri di Robot avrebbero brillato di luce propria, paiono semplicemente buoni, mentre è forse il caso di sorvolare su Choukra, di Nicoletta Vallorani, che con la sua retorica, sospesa tra il patetico e il lamentoso, è l'unico episodio davvero sbagliato del volume.
Il compito di concludere questo Robot è affidato al sempre professionale Mike Resnick, stavolta in coppia con Lezli Robyn, che con Anime Gemelle chiude in modo dignitoso il volume.


27 agosto 2011

Letture. Robot 57, 58, 59, 60 - Prima parte

Inizialmente questo post doveva contenere solo una serie di annotazioni sui racconti contenuti negli ultimi numeri. Poi le cose mi sono sfuggite di mano e visto la lunghezza spropositata raggiunta dal testo (almeno per i miei standard) ho pensato bene di dividerlo in due parti.
In questa prima parte si tratterà della componente non narrativa di Robot. Nella prossima seguiranno alcune note sui racconti contenuti nei quattro numeri presi in considerazione.



Illustrazione di Stephan Martiniere dalla copertina di Robot 56.

Negli ultimi mesi ho cercato di rimettermi in pari con la lettura di Robot. Non ci sono ancora riuscito: qualche settimana fa è uscito il numero 63. Sono comunque arrivato al ventesimo numero della nuova edizione della rivista diretta da Vittorio Curtoni e venti mi pare un buon numero per poter fare qualche osservazione sul progetto editoriale che caratterizza Robot.

Non ho molti dubbi: Robot è la miglior rivista di fantascienza edita in Italia. Lo so, vi leggo nel pensiero (ad alcuni di voi, perlomeno), vi state chiedendo: e Urania?
Urania ha smesso di essere una rivista (se lo è mai stata) un sacco di tempo fa. Ora è una collana di volumi di fantascienza da edicola con qualche articolo messo lì, se c'è spazio, a fare a da tappabuchi.
Robot è invece una pubblicazione che propone, insieme a una buona quantità di narrativa breve, articoli, saggi e interviste che coprono tutta l'estensione dello spettro della produzione fantascientifica internazionale: dalla letteratura al cinema, dalla televisione ai fumetti, dalle fanzine ai giochi.

Definire Robot la "miglior rivista di fantascienza in Italia" è comunque gioco facile. Come sappiamo bene, nel settore non c'è una gran concorrenza. E se è vero che Robot è curata in modo professionale, è anche vero che tra la messe di parole a tema fantascientifico presenti in ogni numero, faccio fatica a trovare articoli che si dimostrino effettivamente interessanti, specie riguardo a letteratura e cinema, che sono poi gli argomenti di cui leggo più volentieri. Quel che lamento non è tanto una mancanza di interesse verso questi argomenti, tutt'altro. Quel che mi pare piuttosto criticabile è l'approccio e il taglio scelto per presentarli ai lettori.

In effetti Robot dedica molto spazio alla fantascienza cinematografica e letteraria.
Le pagine dedicate al cinema sono di solito dedicate a interviste (piuttosto debolucce) ad attori e registi e alla presentazione di pellicole in uscita. Se le prime possono destare una qualche curiosità, delle seconde si potrebbe fare a meno, visto l'insuperabile concorrenza della rete per ciò che riguarda la mera informazione. Quel che manca del tutto è uno spazio critico di approfondimento, o almeno un tentativo di analisi più argomentata, su singole pellicole o argomenti legati al cinema fantascientifico. Un po' come gli articoli che Roberto Taddeucci dedica - sempre su Robot - a singole serie televisive.

Per quanto riguarda la fantascienza letteraria la questione è diversa, e qui temo entrino in gioco più gli interessi personali che non l'effettivo peso delle proposte di Robot. Per farla breve, trovo che l'attenzione che la rivista dedica alla fantascienza declinata al passato, per quanto meritoria, ben poco abbia a che fare con quel che la fantascienza è diventata, qui e ora, anno 2011. Gli articoli di Giuseppe Lippi, o quelli firmati da Salvatore Proietti, sono notevoli esempi di approfondimento. Che trattino di singoli autori, di particolari tematiche o periodi, leggerli è comunque molto istruttivo. Mi piacerebbe che la stessa attenzione fosse dedicata a temi, autori, romanzi scritti negli ultimi anni, piuttosto che durante il secolo scorso. E invece per quel che riguarda il presente ci si deve accontentare di articoli che riassumo, elencano o al massimo accennano, al vasto calderone fantascientifico odierno.

Temo però che questa attenzione al passato sia un po' una scelta obbligata per la redazione della rivista.
Chi legge Robot? Chi sono i lettori di fantascienza in Italia? Frequentando ormai da qualche anno l'ambiente la mia percezione è che gran parte del pubblico italiano di fantascienza sia formato da lettori fondamentalmente nostalgici. Lettori ben oltre la mezza età, pronti a rimpiangere il bel tempo antico in cui edicole e librerie pullulavano di romanzi fantascientifici decisamente migliori di quelli attuali, un tempo in cui si sfornavano capolavori uno dopo l'altro, e dove la fantascienza era fantascienza, il fantasy fantasy, gli uomini erano uomini, le donne non esistevano e gli alieni si comportavano da alieni.
Ovviamente un tempo del genere non è mai esistito, ma vaglielo a spiegare al lettore medio, che si incazza se non gli proponi la sua dose di avventura spaziale mensile!

Ma se c'è un problema di lettori, c'è certamente anche un problema di autori. Chi scrive su Robot? O meglio, chi mai potrebbe scrivere su Robot gli articoli di cui sento la mancanza?
Per scrivere criticamente sulla fantascienza contemporanea bisognerebbe prima leggerla, e sappiamo tutti quale sia lo stato del mercato librario fantascientifico nostrano. Del resto la causa della condizione in cui versa la fantascienza letteraria in Italia non è certo Robot, che è anzi uno dei pochissimo spazi rimasti dove la qualità della produzione fantascientifica recente è sempre in primo piano. E poi, anche a guardarsi attorno, nemmeno in rete - che su carta è impensabile - si trova un granché di solido e approfondito in italiano su testi e autori degli ultimi anni.
Forse (forse!) bisognerebbe recuperare e tradurre qualche pezzo interessante proveniente dall'estero (vedi per esempio l'intervista a Charlie Stross di Michael Lohr, pubblicata su Robot 50), anche se non so proprio a chi potrebbe interessare un qualsiasi approfondimento su testi o autori che non sono poi reperibili in italiano.

La situazione quindi è tutt'altro che rosea, ma nonostante tutto sono convinto che se Robot concedesse più spazio critico alla fantascienza attuale, oltre che dedicarsi alla storia della stessa, farebbe un grosso favore non solo a me, che apprezzerei di certo, ma anche alle sorti generali della fantascienza in Italia.

(continua…)


22 agosto 2011

La settimana scorsa (e le prossime)

Il Catinaccio visto dallo Sciliar by Iguana Jo
A photo by Iguana Jo on Flickr.

La settimana scorsa c'è stato l'Iguana Summer Special, che nonostante le defezioni dell'ultima ora (e della prima e della penultima) ha confermato in pieno le previsioni: bella gente, ottima compagnia, caldo e chiacchiere. Anche il barbecue è andato abbastanza bene nonostante qualche costaiola sia rimasta carbonizzata nel processo.
Siamo rimasti tutti concordi che il prossimo incontro si terrà in una pizzeria sotto casa di Elvezio. I motivi di una tale scelta a noi sul momento sono parsi ovvi. A mente fredda non sono più tanto sicuro che avvicinarsi al malpertugio sarebbe mossa utile e sufficiente, ma oh… staremo a vedere.

Tra le altre cose fatte la scorsa settimana, in ferie, a casa:
- ho messo finalmente mano alle foto scattate durante la nostra settimana a spasso tra le dolomiti (vedi foto qui sopra). Se i miei compagni di avventura mi autorizzeranno vedrò di postare il risultato su youtube, per la gioia di grandi e piccini.
- abbiamo (ri)visto un sacco di film con la figliolanza. Tra i tanti segnalo il successo di Die Hard (McClane è sempre McClane) e la conferma del King Kong di Peter Jackson quale filmone di qualità bestiale. Era dalla sua uscita al cinema che non lo rivedevo, ma oh… che film!
- ho disertato completamente la rete: no blog, no forum, no flickr, no facebook/google+. Ho scoperto però con molto piacere che da qualche giorno è on-line la nuova versione del Vegettalogo.
Una delle più belle sorprese nella mia ormai decennale (sigh…) frequentazione del sottobosco fantascientifico nazionale è stata ricevere il CD originale del Catalogo speditomi da Ernesto Vegetti dopo aver contribuito con una manciata di titoli al suo incredibile database. Vederlo oggi in una forma finalmente accessibile in modo rapido e intuitivo (due cose che, ahimè, non erano certo caratteristiche principali della vecchia incarnazione del Catalogo) è una gran bella notizia. Onore al merito a Silvio Sosio che s'è sobbarcato il non facile lavoro di conversione dei dati.
- non ho ancora ricevuto i libri ordinati dieci giorni fa su amazon, ma nel frattempo ho scoperto che il mese prossimi esce il nuovo romanzo di Greg Egan. Poco male, Egan è uno dei pochi autori che seguo regolarmente i cui libri sono regolarmente tradotti su Urania. Speriamo di non essere smentito.

Finite le ferie, il blog riparte. Le intenzioni di postare regolarmente ci sono tutte. Detto questo, metto subito le mani avanti: le prossime settimane dovrebbero essere molto impegnative sul fronte lavorativo (da un lato lo spero, che qua siamo sempre a rischio, però oh… lavorare stanca!) quindi non è detto che alle intenzioni seguano i fatti.
Comunque vada, tra le varie cose di cui mi piacerebbe parlare ci sono Robot, un paio di romanzi di fantascienza d'epoca (Gomorra e dintorni e Female Man) e un confronto tra la space opera di due autori piuttosto famosi. Più avanti arriveranno anche Ian McDonald e George Martin, ma non trattenete il respiro nell'attesa.

Le vacanze sono finite. Si ricomincia.

10 agosto 2011

Cinquanta Sterline

In Nimes by Iguana Jo
A photo by Iguana Jo on Flickr.

Qualche tempo fa m'è capitato di vincere un concorso fotografico indetto da New Scientist. Ora mi è arrivato l'ambito premio: un buono da 50 Pounds da sperperare su Amazon UK.

Dato che non sono abituato a spendere in un colpo siffatti importi in libreria, vi chiedevo aiuto per selezionare al meglio il mio investimento.
Al momento nel carrello ho i seguenti titoli, per un totale di circa 30 sterline:

A Dance With Dragons di George R. R. Martin

Rule 34 di Charles Stross

The City & The City di China Mieville

Surface Detail di Iain M. Banks


Tra i volumi che prima o poi prenderò ci sono anche The Steel Remains di Richard Morgan e The Fallen Blade di Jon Courtenay Grimwood, ma questi due possono aspettare, che ho già un paio di volumi dei rispettivi autori in attesa di lettura.

Cosa aggiungo alla lista?
E vedete di essere convincenti!

Grazie!

09 agosto 2011

Iguana Summer Special

Surfer at Anglet Beach by Iguana Jo
A photo by Iguana Jo on Flickr.

Benritrovati! Dopo una pausa (troppo, troppo breve…) di una decina di giorni a zonzo per il sud della Francia e il nord della Spagna siamo tornati all'ovile. Il tempo è stato bello, il traffico accettabile, i luoghi interessanti, la compagnia ottima. Magari uno di questi giorni posto qualcosa di più sostanzioso, che i paesi baschi meritano qualche considerazione in più, e poi, vabbé, ci sarà di che chiacchierare a proposito delle letture che hanno accompagnato la vacanza… (Banks rulez!).
Ma non divaghiamo, che ormai manca solo una settimana all' Iguana Summer Special!
Se n'è parlato alla fine di luglio, ora è tempo di decisioni. Viste le preferenze dei partecipanti (o la mancanza delle stesse), ho pensato bene di fissare il giorno dell'incontro a martedì 16 agosto.
Ora manca solo da decidere il luogo dell'appuntamento e quello del gozzoviglio. Per una migliore valutazione delle possibilità avrei però bisogno di sapere il numero preciso dei partecipanti e la loro motilità(!).
Insomma, venite a piedi? in macchina? in treno? in bicicletta?
Venite con morose/i, compagne/i, amici, parenti?
A che ora pensate di riuscire ad essere a Modena?

Per favore, mandatemi una mail con queste informazioni all'indirizzo iguanajo (at) gmail (punto) com
Una volta raccolte tutte le info vi invierò una risposta con tutte le informazioni logistiche del caso.
Ah… se ci fosse qualche ritardatario che si volesse aggregare sappia che è il benvenuto, sol che si faccia vivo entro due/tre gironi al massimo.

A presto!