31 dicembre 2008

Fine anno, tempo di classifiche (e auguri!)


Picture by Iguana Jo.
Il 2008 ormai è andato, e se anche le cose nel mondo vanno sempre nel solito modo schifoso io non mi posso proprio lamentare. L'anno che sta finendo è stato pieno di soddisfazioni per me e per tutta la famiglia: abbiamo conosciuto persone meravigliose, ci siamo dati all'attività sportiva (poca, ma buona!), siamo pure tornati in Irlanda, cosa chiedere di meglio?

Augurando a tutti un 2009 magnifico ecco qui il consueto post che riassume sotto forma di classifiche le migliori cose incontrate durante il mio anno di letture.

Narrativa:
- La strada, di Cormack McCarthy
- Giochi sacri, di Vikram Chandra
- L'urlo e il furore, di William Faulkner
- Brasyl, di Ian McDonald
- La regina degli scacchi, di Walter Tevis
- Saga, di Tonino Benacquista
- L'intrepida Tiffany e i piccoli uomini liberi, di Terry Pratchett
- L'istinto della caccia, di Dashiell Hammett
- King of Morning, Queen of Day, di Ian McDonald
- Il mio nome è rosso, di Orhan Pamuk

Saggistica:
- Considera l'aragosta, di David Foster Wallace
- La leggenda dei monti naviganti, di Paolo Rumiz
- Perché non sono cristiano, di Bertrand Russell

Narrativa di genere (fantascienza, fantasy, horror, etc.):
- La strada, di Cormack McCarthy
- Brasyl, di Ian McDonald
- L'intrepida Tiffany e i piccoli uomini liberi, di Terry Pratchett
- King of Morning, Queen of Day, di Ian McDonald
- Looking for Jake and Other Stories, di China Miéville
- Il cimitero senza lapidi e altre storie nere, di Neil Gaiman
- L'ultimo cavaliere, di Stephen King
- Il meglio della SF, a cura di Gardner Dozois
- Il grande tempo, di Fritz Leiber
- Clone, di Theodore L. Thomas, & Kate Wilhelm

Le classifiche sono un gioco da non prendersi troppo sul serio. Però sono molto utili per offrire una panoramica sulla direzione che hanno preso i miei gusti. In questo senso altrettanto interessante può essere valutare quali siano stati i libri più deludenti dell'anno. Per me non ci sono grossi dubbi: il romanzo su cui avevo investito le maggiori aspettative è stato Guerreros, ma l'ultimo romanzo di William GIbson è stato ben lungi dal rivelarsi soddisfacente.
Altrettanto si potrebbe dire della produzione italiana in cui mi sono imbattuto quest'anno. Se si escludono un paio di racconti dell'antologia Tu sei lei il libro nostrano che m'è piaciuto di più è il volumetto autoprodotto di Lui Tasini Piccola storia del “se” caduto dal terrazzo. Probabilmente ci dev'essere qualcosa che non funziona tra me e la letteratura italiana: o sono stato particolarmente sfortunato nei miei incontri o davvero tra le cose prodotte in italia non c'è stato nulla capace di attirare la mia attenzione.
Come sempre ogni commento, critica o suggerimento è benvenuto.

Per le classifiche degli scorsi anni potete fare un salto qui: 2007, 2006, 2005, 2004, 2003.

Bene. Anche per quest'anno è fatta.
Vi auguro un meraviglioso 2009.
Divertitevi e fate a modo!

29 dicembre 2008

Rapporto letture - Dicembre 2008

 
Picture by Iguana Jo.
Breece D'J Pancake - Trilobiti
Sapore di terra umida e desolazione, indifferenza, odore di fumo e sconfitta. I racconti di Pancake hanno il sapore delle vecchie canzoni di Bruce Springsteen ma senza alcuna traccia di redenzione, con il panorama - bellissimo - delle montagne degli Stati Uniti orientali a fare da sfondo indifferente alle storie di famiglie disfunzionali, alle vite di uomini costretti alla solitudine e rassegnati alla sconfitta. Un libro che scava in profondità e in poche righe traccia il destino di un'intera nazione.


Fritz Leiber - Il grande tempo
La fantascienza che non t'aspetti, a metà strada tra Shakespeare, il cabaret e la soap opera. Il grande tempo parte dalle premesse più solide e caratteristiche del genere (il viaggio nel tempo, la guerra globale, le forze oscure che decidono il destino dell'universo) ribaltandone la prospettiva per raccontare una piccola storia di incontri e rapporti, di parole e personaggi. Il teatro incontra la letteratura ai confini della realtà e sforna un'opera memorabile.


Walter Tevis - La regina degli scacchi
Beth Harmon m'è rimasta nel cuore. Non capita spesso di imbattersi in personaggi capaci di uscire in modo così dirompente dalle pagine di un libro.
In effetti Walter Tevis non è nuovo a creazioni così memorabili: sia Newton, protagonista de L'uomo che cadde sulla Terra, sia il trittico di personaggi che vagano per la terra desolata de Solo il mimo canta al limitare del bosco erano tanto ben caratterizzati da riuscire da soli a rendere indimenticabili i romanzi che ne narravano le vicissitudini.
Se quei due romanzi erano straordinari per la loro capacità di coniugare la fantascienza al racconto di un'alienazione totalmente e irrimediabilmente umana, La regina degli scacchi è un gioiello per la capacità che ha di raccontare il disagio e l'emarginazione, il talento e la redenzione senza nessuna concessione alla retorica o al melodramma, offrendo al contempo al lettore uno sguardo appassionato sull'universo parallelo dei giocatori di scacchi. Il genio di Beth Harmon non ha nulla di romantico, lei è tutt'altro che simpatica e Tevis non fa nulla per nascondere i suoi difetti, ma la sua presenza è tale che non puoi non appassionarti alle sue vicende, affezionarti alla sua vita e portarla poi con te fuori, nel mondo.


Gardner Dozois (a cura di) - Il meglio della SF
Qualche giorno fa scrivevo di quanto fosse imperdibile questo volume. Qui lo ribadisco: se la fantascienza vi incuriosisce ma non avete idea di cosa offra oggi ai suoi lettori, se credete che il genere sia solo Asimov o Dick, se siete tuttora convinti (ahivoi!) che sia roba da ragazzini beh… questa è il volume che fa per voi. Peccato che questo Il meglio della SF sia solo un'urania., destinato a sparire e a rimanere l'ennesimo volume meteora da prendere al volo o dimenticare per sempre.


Niccolò Ammaniti - Ti prendo e ti porto via
No, non ci siamo. Non so cosa mi aspettassi, ma alla fine questo Ammaniti s'è rivelata una mezza delusione. Oh… il romanzo si legge tranquillamente fino in fondo, i personaggi son ben delineati e l'azione è sempre sufficientemente appassionante e tirata da non annoiare il lettore. Però il senso persistente di sfiga e sventura, la presenza davvero troppo ingombrante del narratore che parla parla parla anche quando potrebbe tranquillamente tacere, la mancanza di autonomia dei personaggi, veri e propri burattini nelle mani dell'autore e l'evidente esagerazione prospettica che vira al grottesco anche il più quotidiano particolare, beh… alla lunga son cose che tendono a rovinare il piacere della lettura.


Terry Pratchett - L'intrepida Tiffany e i piccoli uomini liberi
Ma chi l'ha detto che il fantasy è una lunga fuga dalla realtà? (ops, forse ero io?)
Se questo è indubbiamente vero per la stragrande maggioranza dei volumi assimilabili al genere, allora è davvero sorprendente incontrare un'eccezione come questo romanzo di Terry Pratchett. Ne L'intrepida Tiffany e i piccoli uomini liberi ci sono streghe e mostri, e bambini rapiti e spiritelli e fatine, tutto il solito bagaglio di cliché insomma, però nelle mani di Pratchett la somma degli stereotipi da un risultato così brillante e meraviglioso e originale che si ha la sensazione che tutti i mondi fantastici incontrati fino ad oggi siano serviti unicamente a creare le basi per questo romanzo.
Ma Pratchett va ancora oltre, utlizzando i canoni del fantasy per scrivere un inno al pensiero libero e indipendente. Senza dimenticare i Nac Mac Feegle, naturalmente. Meraviglioso.




Seguite i link per le letture di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre e novembre



19 dicembre 2008

Il meglio del meglio - Promemoria

Avviso ai naviganti: correte in edicola e accaparratevi lo speciale Urania uscito un paio di settimane fa. Contiene la prima parte della super-antologia curata da Gardner Dozois che raccoglie il meglio delle sue venti antologie annuali pubblicate dal 1985 al 2005.
Tra i dodici racconti che hanno trovato spazio in questa uscita ci sono capolavori assoluti come Mercato d'inverno di William Gibson e storie micidiali come quella di John Kessel (Il prodotto puro) e di John Crowley (Neve) oltre a pagine memorabili scritte tra gli altri da gente del calibro di Gene Wolfe, Lucius Shepard e Pat Cadigan.
Nel complesso un'antologia con una qualità media altissima, come da anni non mi capitava di leggere.

Affrettatevi che Urania poi scompare.

17 dicembre 2008

C'ho il blog in panne.

"Quel gran genio del mio amico, lui saprebbe cosa fare, lui saprebbe come aggiustare, con un cacciavite in mano fa miracoli.
Ti regolerebbe il minimo alzandolo un po' e non picchieresti in testa così forte no e potresti ripartire certamente non volare, ma viaggiare."



Picture by Iguana Jo.
Ho sempre pensato - non è vero, ma ci siamo capiti - che se fossi arrivato a citare Battisti (e Mogol!) nel blog sarei stato pronto per andare in pensione. In effetti la tentazione di lasciar perdere m'è venuta, ma oh… come farei poi senza uno spazio a disposizione per sputare sentenze e illuminare con la profondità del mio sapere l'ignaro visitatore?

Rimane però il fatto che ultimamente il blog langue, a parte le solite note di lettura, non sono stato capace di riempire queste pagine di altri contenuti. Vista la crisi (ehi, ho scritto davvero crisi, mannaggia, sono succube del mainstream) ho pensato di fare l'elenco delle buone intenzioni - e di quelle meno buone - per vedere se in questo modo riesco a uscire dall'impasse.


Avrei voluto
- Avrei voluto farvi un veloce elenco dei film visti negli ultimi tempi (la mia media di visioni ha avuto un'improvvisa impennata nell'ultimo mese), ma poi mi son reso conto che parlare di cinema in quel modo sarebbe stato deleterio, un ulteriore inutile contributo all'aumento del rumore di fondo. In fondo rendere partecipe il web del fatto che mi son piaciuti assai sia la Promessa dell'assassino che Flag of your Fathers, che Cloverfield in fondo è un buon film, che ho rivisto con immutato piacere Ogni cosa è illuminata o che mi sono addormentato guardando Sabrina (per non parlare di Monster House o di Spiderwick, non nel senso che mi sono addormentato, ma che si aprirebbero spazi polemici pseudocritici e meta-pedagogici da cui non si uscirebbe più), non avrebbe poi 'sta grande utilità, né per me che tanto lo so già, né per l'ignoto lettore di queste pagine. Insomma ho deciso che qui dentro o si tenta di parlare di cinema in un modo che permetta a me e a chi passa di approfondire contenuti ed emozioni del film x oppure è meglio lasciar perdere, che non vorrei rientrare nel novero di chi le spara grosse e per lo più a casaccio così, giusto per sgranchirsi le dita sulla tastiera.

- Avrei voluto scatenare tutta la mia verve polemica nei confronti degli editori nostrani che non perdono occasione per pubblicare l'ennesimo meraviglioso romanzo italiano sugli anni '70 mentre qui e ora tutto sta andando in merda. Però a minimum fax gli voglio bene, e non si merita un attacco simile, oltretutto l'unica altra cosa di Vasta che ho letto m'era piaciuta assai, insomma più di penso più la verve polemica mi si sgonfia. E poi tanto chi vuoi che se li legga certi romanzi? (no, ok, lo so che si vendono come il pane, ma a parte i soliti noiosissimi noti chi è che ne parla in giro?)

- Avrei voluto anche trovare il modo di insultare Giuseppe Genna nel modo più efficace, sfruttando fino all'ultimo grammo della mia capacità dialettica. Volevo appellarmi a tutto il buon senso reperibile in rete per affermare in maniera incontrovertibile che l'entità Giuseppe Genna è il Male. In lui si raccolgono tutti i difetti dell'industria culturale italiota: l'urlo della pecora e il furore da salotto, il lamento e la ruffianaggine, l'indubbia capacità sposata al pensiero unico (ma d'opposizione! sia mai!), l'io ipertrofico e la mancanza di dubbio, l'intransigenza conveniente e la guerra per bande, la provocazione velleitaria e la rinuncia in partenza, e quello che forse è il difetto più esemplare dell'elenco: il richiamo della strada e la completa ignoranza, peggio, la supponenza nei confronti di chi per strada ci vive.
Ma poi mi son detto, quale capacità dialettica? e poi chissenefrega di Genna?
Oltretutto chi me lo fa fare di leggere i suoi libri? Non c'è già abbastanza sofferenza nell'universo?
Va là Genna, che t'è andata bene!


Quello che non vorrei
- Non vorrei mettermi a rincorrere l'argomento del giorno, anche se a volte la tentazione è forte. Il motivo è semplice: c'è gente molto più brava di me in giro. Oltretutto avendo deciso scientemente - e da un bel pezzo - di rinunciare alla lettura di quotidiani e riviste d'informazione, faccio davvero fatica a sapere quale sia "l'argomento del giorno", aggiungeteci che ho smesso da un pezzo di guardare programmi televisivi diversi dal televideo (che siano tg, approfondimenti o, ohibò!, intrattenimento poco importa) e capirete che la partita sarebbe persa in partenza.

- Non vorrei nemmeno cedere alla tentazione di buttare tutto in politica. Pare ne parlino tutti, di solito per lamentarsi, ma forse quella non è la Politica per come la intendo io. E quindi vedremo, certo che anche in questo caso basta dare uno sguardo fuori, e beh… la voglia mi passa molto in fretta (la fuori oltre alla maggioranza lamentosa e incazzereccia c'è pure gente che ne sa a pacchi, e quindi magari è meglio leggere loro, piuttosto che scrivere sciocchezze).

- Non vorrei nemmeno ammorbare l'ignoto visitatore con i pensierini della sera, con menate postadolescienziali o con contributi pseudo-diaristici. C'ho più di quarant'anni, facciamocene una ragione.


Mi piacerebbe
- Mi piacerebbe riuscire a trovare il tempo per riflettere e approfondire e riportare sul blog alcune questioni che davvero mi interessano, dalla fotografia alla fantascienza, dalla percezione del mondo attraverso cinema e letteratura all'esplorazione del territorio, e a quello che significa sovrapporre aspettative e ricordi e realtà.
Non che abbia qualche seria speranza di riuscirci, però suona bene, no?

- Soprattutto mi piacerebbe avere la costanza, la disciplina e le capacità di riuscire a essere leggibile, che è la cosa più difficile, ma anche quella che in fondo mi da più soddisfazione.



Ok. Fine delle trasmissioni. Restate sintonizzati.


11 dicembre 2008

Anna is back!


Picture by Iguana Jo.
Non che se ne sia mai andata davvero, ma era un po' che non contribuiva al panorama fantascientifico nostrano. Vedere quindi che ha inaugurato un nuovo blog in italiano è un'ottima notizia, almeno per il sottoscritto.

Se il buon giorno si vede dal mattino (o almeno dai primi post), beh… devo dire che in questi ultimi anni mi è davvero mancata.
Bentornata!


10 dicembre 2008

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani


Picture by Iguana Jo.
Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Articolo 2
1) Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.

2) Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico internazionale del paese o del territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.

Articolo 3
Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.

Articolo 4
Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

Articolo 5
Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizioni crudeli, inumane o degradanti.

Articolo 6
Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.

Articolo 7
Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.

Articolo 8
Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali nazionali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.

Articolo 9
Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.

Articolo 10
Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri nonché della fondatezza di ogni accusa penale gli venga rivolta.

Articolo 11
1) Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.

2) Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetuato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà deI pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.

Articolo 12
Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesioni del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.

Articolo 13
1) Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.

2) Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.

Articolo 14
1 ) Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni.

2) Questo diritto non potrà essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.

Articolo 15
1) Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza. 2) Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.

Articolo 16
1) Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.

2) Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.

3) La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.

Articolo 17
1) Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con altri.

2) Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà.

Articolo 18
Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.

Articolo 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

Articolo 20
Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica.

2) Nessuno può essere costretto a far parte di un'associazione.

Articolo 21
1) Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.

2) Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese.

3) La volontà popolare è il fondamento dell'autorità del governo; tale volontà deve sere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.

Articolo 22
Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione, attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.

Articolo 23
1) Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.

2) Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.

3) Ogni individuo che lavora ha diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale.

4) Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.

Articolo 24
Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.

Articolo 25
1) Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.

2) La maternità e l'infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale.

Articolo 26
1 ) Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.

2) L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.

3) I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.

Articolo 27
1) Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici.

2) Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.

Articolo 28
Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.

Articolo 29
1 ) Ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità.

2) Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell'ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica.

3) Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e i principi delle Nazioni Unite.

Articolo 30
Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuni dei diritti e delle libertà in essa enunciati.

03 dicembre 2008

Rapporto letture - Novembre 2008


Picture by Iguana Jo.
Cristiano de Majo & Fabio Viola - Italia 2
Non frequento molto il genere reportage, forse per questo motivo il volume di De Majo & Viola m'è parso la versione speculare di un bellissimo libro letto all'inizio dell'anno. Mi riferisco a La leggenda dei monti naviganti di Paolo Rumiz: nella parte di quel volume dedicata all'Appennino si vagava per un Italia realissima e abbandonata, mentre in Italia 2 l'attenzione è rivolta invece a luoghi magari frequentatissimi ma totalmente irreali nel loro riflettere l'immaginario popolare di questi anni. Quanto m'è parso emozionante il panorama descritto da Rumiz tanto m'è parso freddo e cinico e povero il ritratto del paese offertoci da De Majo & Viola.
L'approccio dei due autori al viaggio (dalla villetta di Cogne ai raduni neofascisti a Predappio, dai templi new-age di Damanhur alla Matera ricostruita da Mel Gibson, da San Giovanni Rotondo al teatro Ariston, come recita il blurb del libro) m'è parsa comunque la cosa migliore di Italia 2. Nel loro interrogarsi sul senso dei luoghi visitati - o della visita di certi luoghi - i due autori non offrono facili risposte e sebbene il loro acume venga a tratti sopraffatto da un eccesso di moralismo, il fatto di lasciare al lettore molte più domande di quante non ne avesse in partenza è un aspetto senz'altro positivo.
In Italia 2 c'è però un difetto sostanziale che rischia davvero di pregiudicare tutta la credibilità del progetto. Mi riferisco alla necessità per un libro simile di essere onesto e corretto, di proporre al lettore il maggior gradiente di verità possibile. Invece si inciampa più spesso di quanto sarebbe accettabile in "confusioni temporali" (non so come altro definirle) che oltre ad irritare il lettore offrono il fianco a giudizi poco lusinghieri sulla correttezza giornalistica degli autori: non è infatti possibile incappare in un progetto come questo in viaggi di un paio di giorni che partono in novembre e terminano a ottobre (la visita a San Giovanni Rotondo) o perdersi tra ingiustificabili sovrapposizioni di date (sempre fine ottobre/inizio novembre) per visite che paiono nelle descrizioni molto più lunghe e articolate (Trieste, Predappio, Venezia). Saranno anche dettagli, ma è da questi particolari che si giudica uno scrittore (o due).

Paul Reps & Nyogen Senzaki (a cura di) - 101 storie Zen
A pelle mi verrebbe da dire che 101 storie Zen è un libro inutile, che lo zen è come il jazz, o ce l'hai o c'è poco da fare. Però questo libretto avrà avuto nella sua storia editoriale decine e decine di edizioni dalla sua prima comparsa negli anni 30 dello scorso secolo ad oggi, e un motivo per tanto successo dovrà pur esserci.
Forse la diffusione di queste 101 storie Zen (io stesso non so proprio come ha fatto a capitarmi in casa) è dovuta ad una sorta di effetto bignami: in poche decine di pagine puoi assaggiare l'esotica saggezza orientale, puoi curiosare senza troppe difficoltà tra le brillanti parabole esistenziali di monaci e studiosi e saggi della millenaria tradizione sino/giapponese. Senza troppi sforzi puoi godere insomma dell'illuminazione riflessa dello zen. Mica male, no?


Ian McDonald - Brasyl
Ian McDonald non cessa mai di stupirmi con la sua straordinaria capacità di evocare meraviglie ovunque posi lo sguardo. Dopo l'India di River of Gods ecco questo viaggio tra le pieghe della storia del Brasile tra contorsioni quantistiche, doppelgänger a gogo, suggestioni Conradiane (il viaggio nel cuore di tenebra della giungla amazzonica in questo senso è esemplare) e un'immersione totale nell'atmosfera caotica, calda e sensuale di Rio de Janeiro e San Paolo.
Personaggi affascinanti, azione a tamburo battente e soprattutto la sfrenata immaginazione di McDonald si sviluppano e si incrociano nelle tre fasi temporali attraverso cui si dipana il volume: dall'odissea amazzonica di padre Luis alla fine del '700, alle inquietanti vicissitudini di una produttrice di tv spazzatura nella Rio odierna, fino alle strabilianti avventure di un favelado di successo nella San Paolo del 2032. In mezzo tutto il Brasile possibile, con la scrittura ritmata ed evocativa dell'autore a creare un background di suoni odori immagini e sapori che risulta presto indissolubile dalla trama fantascientifica che rende Brasyl un romanzo unico nel suo genere. Formidabile.


Daniel F. Galouye - Stanotte il cielo cadrà
Forse Galouye è stato solo sfortunato a capitarmi in mano dopo la lettura di Brasyl, ma non credo che il mio giudizio sarebbe cambiato se anche l'avessi letto in un altro momento.
Il fatto è che Stanotte il cielo cadrà soffre di tutti i difetti di gran parte dei romanzi di fantascienza usciti negli ormai lontanissimi anni '50 dello scorso secolo: totale inconsistenza dei personaggi, dinamiche relazionali tra gli stessi che sfiorano il ridicolo involontario, una resa oltremodo semplicistica dei rapporti di potere - della stessa umanità nel suo complesso - e delle relazioni di causa/effetto tra fenomeni.
Insomma, 'sto romanzo poteva forse stupire un'ipotetico appassionato di fantascienza di 60 anni fa, che in effetti l'ipotesi pseudo-solipsistica/onirica della creazione del mondo ha un suo fascino , ma letto qui-e-ora è quasi un insulto alla capacità critica del lettore.


AA.VV. - Robot 53
Non dev'essere stato facile tradurre il racconto di Ian McDonald che impreziosisce questo numero di Robot. Ma se anche la resa italiana non fosse ottimale la storia è talmente potente da riuscire a colpire comunque il lettore. La moglie del Djin si svolge parallelamente alle vicende narrate in River of Gods, ma in questo caso l'azione si dipana nelle strade e nelle lussose residenze di Nuova Delhi, tra demoni virtuali, cyber poliziotti e ballerine innamorate. Un gran bel racconto giustamente premiato con l'Hugo lo scorso anno.
Dopojavascript:void(0) un pezzo da novanta come questo non dev'essere stato facile decidere cosa impaginare nel resto del volume. A mantenere alto lo standard del numero ci pensa un solido racconto di Franco Forte, poi purtroppo la qualità scende inesorabilmente con le successive due proposte italiane, troppo ancorate a vecchi stilemi fantascientifici per risultare davvero interessanti. Per fortuna in questo numero di Robot lo spazio dedicato alla riproposta di racconti già editi è dedicato a Enrica Zunic. Il suo Ain del nome dei numeri e della riparazione del cielo mantiene intatte tutte le sue qualità, la sua forza, il suo dramma.
L'ultimo racconto del volume è Uscire senza salvare di Ruth Nestvold, un'ordinaria vicenda di spionaggio industriale e corpi in prestito. Un racconto non particolarmente memorabile che si lascia tuttavia leggere senza opporre troppa resistenza. A completare il numero la solita messe di articoli interviste e approfondimenti che rendono Robot una rivista unica per qualità e quantità delle proposte giornalistico/saggistiche offerte al lettore.
Per finire approfitto del blog per fare i miei più sentiti auguri a Vittorio Curtoni per una pronta guarigione: Forza Vic, noi qui facciamo tutti il tifo per te!



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