05 dicembre 2007

Rapporto letture - Novembre 2007


Picture by Iguana Jo.
Essendo entrato nel tunnel Battlestar Galactica le letture di novembre languono un pochino. Certo, qualche buona lettura c'è scappata comunque, ma non tutte quelle che speravo.
Ecco l'elenco:

Best Off 2006 a cura di Giulio Mozzi
Di questo volume, opportunamente sottotitolato "Letteratura e industria culturale" ho già parlato ampiamente in questo post. Purtroppo non ho avuto alcun riscontro* a quanto scrivevo (beh… mimimum fax mi dice che includerà il post nella rassegna stampa, ma loro non contano) si vede che (a) ho scritto una valanga di cazzate, (b) non gliene frega niente a nessuno, (c) l'opinione è condivisa.
In ogni caso per me la lettura del volume s'è rivelata istruttiva.

* a scanso di equivoci: mi aspettavo una qualche reazione dal mondo dei blogger/intellettuali citati nel libro, che sono evidentemente troppo occupati a trattare i massimi sistemi, non dagli amici che seguono questo piccolo blog di periferia.

Fred Vargas - L'uomo dei cerchi azzurri
Dopo aver letto e apprezzato Chi è morto alzi la mano, primo romanzo che ha per protagonisti i cosiddetti evangelisti, avrei voluto proseguire la lettura della serie. Purtroppo però non sono riuscito a trovare il romanzo successivo. Non volendo rinunciare alla Vargas ho provato questo L'uomo dei cerchi azzurri, primo romanzo della serie del commissario Adamsberg. La lettura s'è rivelata una mezza delusione, se la Vargas conferma la capacità di inventare personaggi brillanti e non convenzionali, i dialoghi di cui è fitto il romanzo risultano un po' troppo teatrali e non raggiungono mai quel grado di spontaneità e naturalezza che si accompagnerebbe splendidamente allo stile narrativo dell'autrice.
Anche il plot giallo m'è risultato in qualche modo forzato, ma tant'è. Probabilmente L'uomo dei cerchi azzurri è l'opera di un'autrice ancora acerba, le cui potenzialità si riescono ad intuire ma che non risultano ancora espresse appieno.
In definitiva comunque alla Vargas un'altra possibilità gliela do più che volentieri.

Giovanni De Matteo - Sezione π²
Fantascienza italiana che (finalmente!) regge il confronto con i più blasonati esempi anglosassoni. Ne ho parlato più approfonditamente qui. Spero non ve lo siate lasciato scappare.

David Foster Wallace - Oblio
Nutro sentimenti contrastanti per lo scrittore americano. Da un lato non posso che rimanere ammirato dalle sue capacità espressive, dall'altro mi sento inadeguato a quanto scrive. Nonostante tutto l'impegno profuso nella lettura il senso di alcuni dei racconti compresi in Oblio continua a sfuggirmi. La sensazione è che mi manchi parte del codice per decifrare correttamente il messaggio di Wallace. Certo, il dubbio che non ci sia alcun messaggio ogni tanto mi coglie, ma al contrario di quanto m'è capitato con altri autori, leggendo le storie di Wallace non mi sono mai sentito preso per i fondelli.
Il fatto è che per quanto ricercati, astrusi o devianti siano, nei racconti di Wallace c'è sempre la possibilità di scorgere la Verità, come se di colpo si squarciasse un velo e potessi per un attimo scorgere il vero volto della realtà. Per questo motivo, e nonostante tutti i dubbi, continuo e continuerò a leggere Wallace. Non lo capirò mai fino in fondo, ma anche solo quel poco è sufficiente a rendermelo memorabile.

James Morrow - Gli Orrori di Quetzalia
L'Urania che ha preceduto l'uscita di Sezione π² è un esempio tipico del motivo per cui ho smesso di seguire la collana fantascientifica di Mondadori. Possibile che con tutto il materiale inedito e disponibile si debba andare a pubblicare un romanzo simile, scritto trent'anni fa?
Gli Orrori di Quetzalia m'è parso una lettura del tutto inutile, e dire che James Morrow è un autore abbastanza quotato. In questo romanzo (il suo esordio narrativo, e si vede) tutto, dai personaggi alle invenzioni narrative, al contesto fantascientifico, è piegato in maniera forzata all'esposizione e alla discussione delle tesi filosofico-morali dell'autore. O almeno queste sono state le mie prime impressioni, che ho mollato il romanzo dopo una quarantina di pagine. Non che ci sia per forza qualcosa di sbagliato nel voler farcire una storia di teorie religiose, di filosofia e/o di sistemi morali più o meno credibili, più o meno realistici, solo che nel mio caso le tesi di Morrow non hanno destato alcun interesse.
In coda al volume un racconto di Dario Tonani ambientato nello stesso mondo di Infect@. Breve, violento ed efficace Velvet diluvio s'è fatto leggere molto più volentieri del romanzo di Morrow.

Spiro Zavos - L'arte del rugby
Questo libretto sul rugby trasuda passione per la palla ovale ed è una lettura curiosa più per questo motivo che per il contenuto rugbistico vero e proprio. Leggere dell'importanza che il rugby ha per gli sportivi neozelandesi e la maniera in cui sono vissute le partite trasmette al lettore tutta la partecipazione che questo sport è in grado di generare nei suoi appassionati.
Accompagnano il testo di Zavos un'utile introduzione al gioco del rugby per lo spettatore ignorante (di Carlo Bonini), alcuni pezzi rugbistici scritti da Alessandro Baricco, Vincenzo Cerami e Marco Paolini, un'intervista all'ormai ex-tecnico della nazionale italiana Pierre Berbizier.

Di seguito i link alle letture dei mesi precedenti:
Gennaio, Febbraio, Marzo, Aprile, Maggio, Giugno, Luglio e Agosto, Settembre, Ottobre.

2 commenti:

  1. Giulio Mozzi non risponde: se gli piaci ti contatta, forse, se non gli piaci tace. E' un ragazzo molto occupato.
    Se i suoi autori son come lui, capisci perchè nessuno si è fatto vivo.
    Inoltre lui, come i Suoi, mostra una spiccata predilezione per il "realismo", e forse il tuo eccellente blog non lo solletica.

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  2. Non c'è problema Zoe, davvero. Un'eventuale visita sarebbe stata molto istruttiva, credo.
    Ma evidentemente preferiscono raccontarsi le verità che già conoscono.
    Poco importa se così ci ritroviamo tutti un pochino più poveri.

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