15 gennaio 2013

Riccardo Valla (1942-2013)

© giorgio raffaelli
Riccardo Valla ci ha lasciati ieri, improvvisamente, e noi, qui, siamo rimasti sorpresi, spiazzati, increduli.

Riccardo Valla era una colonna portante della fantascienza e del fantastico in Italia, come curatore per l'Editrice Nord ha portato nel nostro paese alcuni dei romanzi più significativi della letteratura di genere di provenienza anglosassone, come traduttore ha ricevuto i più importanti riconoscimenti ma, soprattutto, s'è conquistato il rispetto dei lettori: trovare il suo nome nel colophon del dato volume equivale per molti di noi a un sigillo di qualità, che sappiamo bene quanto pressappochismo circondi spesso le edizioni italiane dei nostri libri preferiti.

L'ultima volta che ho scambiato qualche parola con Riccardo non è andata bene, con io che in pratica gli davo del vecchio arrogante e lui che mi tacciava di crassa incompetenza (i termini non erano questi, che lui è sempre stato troppo elegante per ridursi a battibeccare con un cialtrone qualsiasi e io che non mi sarei mai permesso di usare certi termini in sua presenza). Non sono orgoglioso di quell'ultimo scambio, ma son cose che lasciano il tempo che trovano quando poi ci pensa la vita (e la morte) a mettere tutto nella giusta prospettiva.

A parte le divergenze personali, Riccardo Valla era un ottimo interlocutore, che si trattasse di letteratura (ovviamente!) di musica, di scienza o di politica o di qualsiasi altro argomento stimolasse la sua curiosità, ed era una persona di cui ho sempre invidiato la profonda cultura e la facilità d'eloquio.
Riccardo Valla era generoso e disponibile, magari con quel pizzico di snobismo che lo caratterizzava, ma che passava sempre in secondo piano quando c'era da dare una mano, che si trattasse di vecchi amici o di niubbi al primo giro in rete.

E poi Riccardo era un tipo brillante, pronto allo scherzo e di ottima compagnia (la persona che emergeva dai suoi messaggi online era la stessa medesima anche dal vivo, e non si può dire di tutti). Mancherà moltissimo a me e a tutti coloro che lo hanno conosciuto di persona o per mezzo di tutti quei libri che ne manterranno vivo il ricordo.
Riposa in pace.

2 commenti:

  1. Mi dispiace. Lo conoscevo soltanto in base ai tanti libri tradotti sia per la Nord che per Mondadori, ma anche così la sensazione è quella della perdita di un ottimo compagno di viaggio.

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    1. Valla ne sapeva a pacchi. È sempre un dispiacere quando uno come lui se ne va.

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