Anticipo di qualche giorno il post sulle letture di dicembre, che tanto tra oggi e il 31 non prevedo ci saranno grosse novità.
In effetti quest'ultimo mese s'è rivelato piuttosto scarsino in fatto di letture. Sarà la frenesia pre-natalizia con le sue cene, le feste e i viaggi su e giù per la penisola, ma ultimamente il tempo per leggere sembra essere sempre meno.
Ecco i titoli:
Fritz Leiber - Novilunio
Ho iniziato Novilunio quasi per caso: cercavo un libro di fantascienza non troppo impegnativo da leggere in pausa pranzo e la scelta è caduta sul romanzo di Leiber per comodità, che mi era appena arrivato per posta e l'avevo quindi a portata di mano.
Invece Novilunio s'è rivelato un gran bel romanzo. Un libro con 40 anni di storia portati davvero bene, che tolto qualche dettaglio retrò sembrerebbe essere stato scritto ieri.
L'arrivo del pianeta vagabondo e il conseguente cataclisma che scatena sulla Terra è lo scenario in cui si muovono i protagonisti del romanzo la cui qualità migliori stanno probabilmente nelle sue molteplici possibilità di lettura: dal romanzo apocalittico (estremamente dettagliato e scientificamente credibile) al racconto corale, dal classico topos fantascientifico del primo contatto, al viaggio iniziatico alla ricerca dell'illuminazione. Il tutto narrato senza traccia di retorica o di paternalismo, con il racconto della devastazione alla base della la vicenda che emoziona e commuove grazie alla semplice ma sapiente cronaca degli eventi.
Altro motivo di interesse del romanzo è la straordinaria galleria di personaggi che Leiber offre al lettore: uomini e donne che è si presentano assolutamente veri sin dal primo istante, uomini comuni alla prese con situazioni straordinarie che per una volta non rinnegano mai la loro natura profondamente qualunque.
Forse l'unico aspetto un po' debole del romanzo è lo sfondo cosmico in cui si situano le vicende: se da un lato la spettacolare visita al mondo alieno appare stupefacente nel suo dispiegarsi come psichedelico viaggio nel paese delle meraviglie, il background galattico appare un pochino tirato via, chiedendo forse un po' troppo alla sospensione della incredulità del lettore. Cosa del resto perdonabile rimanendo dopo tutto un aspetto davvero marginale nella complessa trama intessuta dall'autore.
Degna conclusione del romanzo è poi la parte finale, perfetto esempio di come potrebbero / avrebbero dovuto finire molti dei ben più roboanti romanzi fantascientifici dell'epoca d'oro: niente epica della distruzione, nessuna concessione alla ricerca di un happy ending forzato, la conferma piuttosto di una quotidianità non scontata, con i fatti straordinari a cui abbiamo assistito già materia per nuove mitologie.
In definitiva l'unico dubbio che in fondo mi rimane riguarda le capacità visive di Leiber. Non so se l'autore americano soffrisse di daltonismo o di qualche malanno analogo, certo che in caso contrario non saprei come spiegarmi la sequela di assurdi accostamenti cromatici che si succede nel corso del romanzo!
Comunque sia, battute a parte, questo Novilunio mi ha davvero conquistato, un altro piccolo tesoro fantascientifico dai lontani anni '60.
Bernard Malamud - Il migliore
Altro tuffo nell'America del passato. In questo caso sono gli anni '50, con le gesta tra l'eroico e il quotidiano di Roy Hobbs fenomeno del baseball, povero cristo in tutto il resto.
Il romanzo parte fortissimo: il prologo è eccezionale, con uno straordinario ritratto di quello che si può tranquillamente definire lo spirito del tempo, il tutto condito da una scrittura essenziale e vorticosa che non esita a calarsi nel mondo fantastico del sogno per aiutarsi a narrare le gesta dei suoi personaggi.
Il romanzo nel suo complesso non è però all'altezza delle premesse. Le situazioni che si succedono paiono sempre o troppo normali o troppo esagerate, le passioni che muovono protagonista e comprimari troppo sopra le righe. Quella che mi è sembrata la necessità quasi fisica dell'autore di dare una forte connotazione morale a tutta la storia di Roy Hobbs è forse la cosa che più indebolisce il romanzo e in fondo è il motivo per cui tutta la vicenda m'è parsa poco credibile.
Arrivato alla fine faccio davvero fatica a capire come possa Il migliore essere annoverato tra i romanzi americani più significativi del dopoguerra.
Hans Magnus Enzensberger - Il mago dei numeri
Un libretto che è una piccola meraviglia. Era da tempo che Il mago dei numeri girava per casa, ma per un motivo o per l'altro non l'avevo ancora letto. In questi giorni, curiosi di trovare un libro che potesse piacere anche ai miei figli gli ho dato un'occhiata. Beh… non so se ai bimbi possa piacere (ma scommetto di sì) io di certo mi sono divertito molto tra i numeri principi e quelli irragionevoli, tra triangoli magici e estrazioni di rape.
Uno dei pochi libri in grado di mettere pace tra il lettore e la matematica .
Per il nuovo anno aspettatevi qualche nota su un capolavoro turco e il ritorno di Palahniuk.
Ecco i collegamenti a tutte le altre letture del 2007:
Gennaio, Febbraio, Marzo, Aprile, Maggio, Giugno, Luglio e Agosto, Settembre, Ottobre e Novembre.
…
ma fai come secondo lavoro il critico letterario? fossi in te lo farei come primo lavoro, a leggere le tue recensioni vien voglia di pigliare tutti questi titoli al volo, complimenti. ! :-) (frizio)
RispondiEliminaGrazie!
RispondiEliminaMa io tutti questi titoli mica li (ri)prenderei, eh! :-)