05 giugno 2008

Rapporto letture - Maggio 2008


PIcture by Iguana Jo.
Ecco qui l'elenco delle letture di maggio:

David Foster Wallace - Considera l'aragosta
È da qualche settimana che ci penso, ma non riesco proprio a ricordare un altro volume con una tale concentrazione di scrittura brillante, chiarezza d'esposizione e pura e semplice intelligenza. Che scriva di industria del porno o di Dostoevskij, di politica o dell'umorismo di Kafka, di aragoste o di talk-show radiofonici David Foster Wallace dimostra ogni volta (come se ce ne fosse bisogno!) una capacità ultraterrena di rendere interessante, illuminante e divertente qualsiasi argomento si trovi ad affrontare.
Una nota particolare per il saggio "Autorità e uso della lingua": non avrei mai immaginato che mi sarei tanto appassionato alla recensione di un dizionario. In questo saggio, probabilmente il più significativo dell'intera raccolta, Wallace riesce a parlare dell'uso della lingua, delle implicazioni politiche che sempre il linguaggio porta con se e della lotta - politica - tra studiosi di correnti diverse in un modo che non credevo fosse nemmeno immaginabile: visto l'argomento mi sarei aspettato di trovarmi immerso nella lettura di un mattone terrificante e invece, oltre ad essere illuminante come di consueto, la lettura di questo saggio è stata pure estremamente goduriosa. Provare per credere.

Ian McDonald - Empire Dreams
A Ian McDonald sono molto affezionato. Per me è uno dei migliori scrittori di fantascienza in circolazione, ma è praticamente sconosciuto in Italia, nonostante siano ormai più di vent'anni che sforna magnifici romanzi.
Empire Dreams è la sua prima antologia di racconti. Pubblicato nell'ormai lontano 1988 è un volume decisamente variegato per temi e situazioni, ma assolutamente coerente per lo stile e la personalità dell'autore. Le caratteristiche che da sempre contraddistinguono la produzione di Ian McDonald sono infatti ben evidenti già in queste opere d'esordio: un'immaginazione sfrenata, da lasciare a bocca aperta anche il più scafato frequentatore del genere; una scrittura estremamente curata, che se anche scivola in qualche racconto verso uno stile un po' troppo barocco rimane sempre di una qualità decisamente superiore agli standard fantascientifici medi; una notevole attenzione nella creazione e nella caratterizzazione dei personaggi, capaci di rimanere impressi come poche volte accade nella memoria del lettore.
Non tutti i racconti dell'antologia sono dei capolavori, ma a me ha fatto particolarmente piacere ritornare sul Marte terraformato del suo romanzo d'esordio, dare un'occhiata all'Irlanda che attraversa molte sue storie, incontrare un Van Gogh inedito e spingermi ai confini del sistema solare per poi tornare precipitosamente a terra.
Per tutti questi motivi non smetterò mai di consigliare a tutti di provare almeno una volta la fantascienza di Ian McDonald.
Un ringraziamento particolare lo devo ad Anna FDD che non solo mi ha regalato quest'antologia che risulta ormai introvabile, ma me l'ha pure fatta autografare (con la dedica!) dall'autore stesso.

Joe R. Lansdale - La notte del drive-in 3
Era proprio ora di tornare nel folle Drive-In del mio texano preferito!
C'è poco da dire, il Lansdale che adoro non è quello degli ultimi tempi che pur con tutte le sue incredibili capacità compositive sforna romanzi che sono diventati via via sempre più normali, ma quello capace di mescolare nella maniera più sbracata splatter, fantascienza, volgarità gratuite e azione sfrenata, il tutto in un contesto quasi metafisico in cui alla risata liberatoria segue spesso e volentieri l'istante di puro genio. Questo è l'Orbit che ricordavo e questa terza incursione nei suoi territori non delude le aspettative. Ci son voluti 11 anni. Valeva la pena aspettare.

Ian McEwan - L'inventore dei sogni
Di Ian McEwan conosco bene l'abilità di muoversi attraverso le più tenui sfumature della moralità, la sua capacità di affrontare il male che ci circonda e ci appartiene, di raccontare in maniera esemplare l'ambiguità dei rapporti e delle relazioni dei suoi personaggi. Per questo motivo ero piuttosto curioso di leggerlo nell'inconsueta veste di autore per ragazzi.
L'inventore dei sogni è il più classico dei libri dedicati all'nfanzia: quante volte abbiamo letto di ragazzini trasformati in gatti o che si ritrovano improvvisamente adulti, di storie di prepotenze scolastiche o di incomprensioni familiari. Ma nonostante tutto il peso dei libri passati, rileggere le stesse vicende raccontate da un autore con la sensibilità di McEwan ce le restituisce come nuove al piacere della lettura. Onore al merito, quindi. Ora sono davvero curioso di sentire i miei figli cosa ne pensano.


Questo è tutto per il mese appena trascorso. Per la prossima puntata aspettatevi ancora fantascienza, un salto nella nuova letteratura americana e qualche assaggio di scrittori nostrani.


Seguite i link per le letture di gennaio, febbraio, marzo e aprile.


2 commenti:

  1. Ciao, mi sto facendo un giretto per il tuo blog.... non ho mai letto Lansdale, tu da quale inizieresti?

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  2. Eh! Discorso complicato!

    Magari ci dedico un post a breve…

    (Forse la soluzione più comoda rimane quella di leggersi una delle due antologie di racconti che sono uscite per Fanucci ed Einaudi: sono entrambe molto variegate ma in questo modo ci si può fare un'idea di cosa può offrire Lansdale al lettore)

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