Questo post avrebbe dovuto intitolarsi: Letture. Toxic@ di Dario Tonani, ma purtroppo non sempre le cose vanno secondo i nostri desideri.
Non vedevo l'ora di leggere il seguito di Infect@, tanto che appena acquistata l'ultima fatica dell'autore milanese l'ho messa subito in cima alla pila dei libri in attesa di lettura. In quei giorni ero ancora alle prese con A Dance with Dragons, ma non appena finito il volumazzo di Martin ho iniziato Toxic@ con grandi aspettative e la miglior disposizione d'animo possibile.
Il romanzo parte bene come il suo predecessore, ma poi, procedendo nella lettura, si incappa in tutta una serie di imperfezioni che tolgono via via ogni divertimento e rendono il lettore (questo lettore) sempre più ostile e disincantato nei confronti della sostanza stessa della narrazione.
E allora, per non fare un torto a Dario Tonani, che reputo persona per bene e scrittore capace, ho preferito mollare la lettura, che evidentemente abbiamo opinioni diverse su quel che oggi si può considerare buono e accettabile, si tratti anche solo di letteratura d'intrattenimento.
Spero per lui nel prossimo giro, che mi auguro abbia un trattamento (almeno una lettura preliminare!) più attento e accurato di questo Urania.
…
Che dire? Ti auguro letture migliori. Per il resto non avendo comprato questo libro non posso esprimere giudizi.
RispondiEliminaCiao.
Ormai siamo diventati tutti cortesi e rispettosi rispetto a qualche anno fa e... Sì, forse è meglio rispetto al rischio di ferire qualcuno con parole franche o, peggio, con esagerzaioni negative, anche se non sono del tutto sicuro, in pratica sparisce ogni tipo di critica alla sf che non sia quello dei soliti due o tre posti "istituzionali "(che, con i recenti lutti, sono ormai monopolizzati da una singola persona) che sarà ovviamente benevola nella maggior parte dei casi.
RispondiEliminaHo letto anche io una parte del volume in questione e ho smesso per gli stessi tuoi motivi: è inaccettabile secondo i miei standard di lettura. Nulla di male, l'autore ha migliaia di lettori e io ho migliaia di libri, speriamo nel prossimo...
@ Nick: Me lo auguro anch'io, però cazzo, io in 'sto progetto ci credevo.
RispondiElimina@ Elvezio: Non so, a me non pare di aver cambiato tono e approccio nel riferire la qualità delle mie letture. però oh… essendo l'autore non sono nelle condizioni migliori per giudicare la qualità dei miei post.
In questo caso in effetti mi son fermato prima di comporre una recensione compiuta e dettagliata, ma credo che una disanima particolareggiata di quel che secondo me non funziona nel romanzo non sarebbe servita a nulla se non a massacrare il povero autore. Dopotutto se non si è accorto da solo dei difetti - o se non gli sono stati fatti notare prima della pubblicazione - o se non ritiene difettoso il suo romanzo, mettersi a evidenziarli ora mi parrebbe davvero esercizio futile e inutilmente cattivo, tanto evidenti mi sono parsi.
Se Toxic@ piace alla maggior parte dei suoi lettori così com'è, buon per loro. Io passo e spero nel prossimo.
Il fatto è che mi son reso conto che il tempo stringe, e non ho più voglia di perderlo in letture incapaci di darmi una qualche pur minima soddisfazione.
Che poi mi sale l'incazzo e va a finire come con Bad Prisma.
Esatto.
RispondiEliminaLe nostre pretese, il porre una certa soglia di qualità, sarebbero un guaio se uscissero pochissimi titoli ogni anno, ma con la situazione pretese diventa una benedizione...
Nel frattempo sono andato su anobii a leggermi i commenti al romanzo…
RispondiEliminaMi sento strano.
Hmmm... il fatto che voi due siate d'accordo mi preoccupa. Magari è un M John Harrison italiano e voi non capite quello che cerca di fare :)
RispondiEliminaCiao Iguana,
RispondiEliminale rese non piacciono neppure a me, ferisce sapere di esserne la causa...
E pensare che quando nasce, ogni libro è un atto di umile coraggio. :-)
Alla prossima, spero migliore
Dario
@ marco: M John Harrison… dove ho già sentito 'sto nome…?
RispondiElimina@ Dario che dice "ogni libro è un atto di umile coraggio": …o magari è incoscienza, chissà? :-)
Comunque sì, spero anch'io che la prossima volta vada meglio.
Senza voler tagliare teste mozzar mani e spargere sangue o buttare pece e piume su nessuno, ma quali sono i difetti, anzi le imperfezioni di cui parli?
RispondiEliminaLìberi_tutti
@ Lìberi_tutti: i difetti del romanzo sono tali a patto di notarli. Sono quel tipo di dettagli che quando ci sbatti contro rovinano la sospensione dell'incredulità e ti portano a rompere il tacito patto tra te e l'autore.
RispondiEliminaLe imperfezioni sono quelle incongruenze tra elementi presentati, ambiente e storia narrata, e quei particolari che contraddicono nei fatti caratteristiche e impostazione di personaggi e ambientazione.
Un paio di esempi.
Un personaggio fondamentale non è in grado di vedere i colori, il che sarebbe un'ottima idea, visto il contesto. Purtroppo l'autore ce lo mostra ripetutamente alle prese con cieli azzurri, bagliori bluastri, versamenti colorati.
Ci troviamo a MIlano, nel 2032, il panorama è più devastato che mai, eppure capita di incontrare cabine telefoniche intatte (lasciamo stare l'uso macchinoso che ne viene fatto) e ragazze con foto ricordo seppiate dei genitori, fianco a fianco a una metropolitana cresciuta a 9 linee, mappe potenziate e schermi anche troppo interattivi.
Insomma a me è parso che a Dario Tonani sia sfuggito il controllo degli elementi inseriti nella storia, che certo colpiscono il lettore, ma rimangono spesso fini a se stessi se non del tutto incoerenti rispetto al contesto.
Ma lo ripeto, questa serie di problemi sono evidenti solo a patto di notarli. A leggere i vari commenti molto positivi che si leggono su Toxic@ in giro per la rete, non posso fare a meno di domandarmi se non sono io a pretendere troppo dalle mie letture.
O forse, più banalmente, Dario Tonani ha molti amici che usano Anobii.
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