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Qui si va nel mondo degli uomini, per umiliarli distruggerli e sterminarli, in totale indifferenza e abbandono.
A metà degli anni '60 del secolo scorso la fantascienza a stelle e strisce era ancora tesa all'esaltazione delle magnifiche sorti e progressive del secolo americano. Anche quando affrontava temi oscuri e apocalittici - la bomba, soprattutto - non rinunciava mai a inserire qualche labile speranza o a salvare almeno pochi, ma meritevoli, rappresentanti della razza umana.
C'era qualche eccezione, ma nessuna con l'amara cinica potenza di un Thomas Disch.
Gomorra e dintorni (The Genocides in originale), romanzo d'esordio di Thomas Disch edito negli Stati Uniti nel 1965, è l'anello di congiunzione tra la fantascienza apocalittica britannica a quella pragmatica e meravigliosa di stampo americano.
Gomorra e dintorni racconta dall'interno il disfacimento di una comunità fondata sui valori tradizionali di famiglia, religione, lavoro, che cercando di mantenere intatte le apparenze di una civiltà evoluta, discende progressivamente tutti i gradini dell'evoluzione umana fino a trovarsi ridotta a parassita in un mondo da cui è stata espropriata. Thomas Disch trasferisce in un contesto statunitense la visione dei maestri inglesi (penso a Ballard, soprattutto), spogliandola di ogni connotazione alta (non c'è alcun spazio interno a cui far riferimento, non ci sono memorie psichiche o sperimentazioni artistiche, intorno/dentro ai personaggi di Gomorra e dintorni non c'è proprio nulla, tranne l'anelito tutto americano alla speranza e al progresso) per poi distruggere metodicamente ogni illusione di salvezza il lettore possa nutrire.
Per ottenere questo risultato ricalca nella costruzione della storia quelli che erano i canoni dell'avventura fantascientifica dell'epoca, scardinando via via tutte le convenzioni del genere: la comunità rurale, classica culla del sogno americano che si rivela essere un covo di ipocrisie; la famiglia, in cui si ripropongono esacerbati tutti i meccanismi di competizione sociale esterni; l'uomo tecnologico cittadino, portatore di progresso, che si fa guidare dai più bassi istinti; gli alieni, che da nemico da combattere si trasformano in indifferenti motori di distruzione; il panorama naturale, sfondo magnifico e avventuroso, che diventa prima piatta uniformità, aggressiva e inesorabile, per poi evolvere in grembo e prigione, umiliante e definitiva.
La scrittura di Disch sottende una rabbia assoluta nei confronti del consesso civile, appena modulata da un'ironia nerissima e da una comprensione delle dinamiche di relazione tra esseri umani che non permette all'autore di distogliere lo sguardo e che lo obbliga ad annotare spassionatamente come anche gli aspetti migliori dell'umanità vengano corrotti dalle consuetudini sociali e piegati alle priorità gerarchiche imposte dal Potere, per quanto misero e derelitto questo Potere si riduca ad essere.
La fantascienza di Thomas Disch è quanto di più nichilista possa capitare di incontrare, ma per quanto caratterizzata da una scrittura senza speranza, non è mai rassegnata, né morbosa o patetica. La fantascienza di Thomas Disch è un punto esclamativo che ti esplode in faccia mentre guardi l'ennesima replica di Star Trek. Sta a te decidere cosa farne.
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Dish, se non ricordo male, studiò da prete(potrei sbagliare) , poi una grossa crisi lo allontanò dalla fede. Da questo forse deriva tutto il suo nichilismo, il suo pessimismo. Un nichilismo che lo accompagnò per tutta la vita. Fino ai giorni nostri.
RispondiEliminaUna brutta fine per una brutta (nel senso d'infelice) vita. La solita storia vista troppe volte dell'artista dal talento non ben compreso.
Ciao.
Non conosco molto della vita di Disch, però non mi pare che il suo fosse un talento incompreso.
RispondiEliminaEssere candidato al Nebula con il romanzo d'esordio non è poi cosa da tutti…
Disch è considerato un caposcuola. Uno dei pochi ad aver guardato al lato oscuro del futuro negli anni ’60 (mi viene in mente Harlan Ellison) e praticamente l’unico ad andarci giù duro. A mio parere generi come il cyberpunk non sarebbero potuti esistere senza predecessori del genere. Grazie per averlo ricordato, i suoi libri sono in catalogo a diversi editori ma non è più un autore molto considerato.
RispondiElimina(...Eddy si alza dalla bara)
RispondiEliminaCiao caro,
è una vita che cerco gomorra e dintorni di disch... wow... un amante del nichilismo e della fantascienza come me non può non apprezzare questo autore. Ma non lo trovo + in giro; dovrò racattare in qualche bancarella di sagra... ;)
(Eddy ritorna nella bara...)
@ Angelo: Disch l'ho colpevolmente ignorato per un sacco di tempo, vuoi perché è difficile trovarlo in giro, vuoi per una sorta di diffidenza rispetto ai temi della sua produzione. In effetti non posso dire che il suo sia il tipo di fantascienza che preferisco. Di sicuro la sua è una scrittura stimolante.
RispondiElimina@ Eddy: Benritrovato! Immagino siano le gioie della paternità a tenerti lontano, btw, se hai poco tempo di girare per la rete, non credo ne avrai molto di più per girare per bancarelle! :-)
(Ho iniziato a leggere Anathem, e per ora non posso che confermare qule che scrivevi da te.)
Sai che ho letto Permutation City e ne sono rimasto stravolto e sconvolto? Grazie per il consiglio ma adesso devo buttarmi su qualcosa di più soft...
RispondiEliminaDisch ha studiato dai Gesuiti - da lì vengono una certa ammirazione per il metodo e interesse per la teologia, ma anche il disprezzo per l'ipocrisia della chiesa cattolica sfociato p.e. nel romanzo Il Prete.
RispondiEliminaEra il tipo che "doesn't suffer fools gladly" - il suo caratteraccio e quello che si può chiamare cinismo o nichilismo, l'ironia acida, la satira nascono da qui - dal vedere idioti da gni parte, e spesso in ruoli di potere. (Ma l'ironia non è sempre acida, Disch è spesso divertente).
Questo romanzo prende in giro con molto gusto ambienti vissuti come claustrofobici -la campagna dello Iowa, lavoro nei campi e puritanesimo - e ancor di più le convenzioni di una certa fantascienza ingenua (e spesso arrogante e razzista nella sua ingenuità) che lui non poteva più soffrire, e che credeva ognuno dovesse lasciarsi indietro coll'adolescenza. E' vero che Disch si è sentito poco apprezzato - sia in campo fantascientifico (non ha mai vinto nulla Nebula o Hugo per romanzi novelle racconti) che fuori, nel campo della "letteratura" dove ha ottenuto molti più riconoscimenti, ma rimaneva lontano da un successo che travalicasse il genere o dall'attenzione critica continuativa che potevano avere autori non di successo ma che si inserivano in tradizioni, gruppi o scuole più "visibili".
Era sicuramente il tipo che si faceva nemici, ma aveva anche molti amici, ognuno dei quali lo ricorda come generoso e affettuoso - ed ha vissuto più di trent'anni un rapporto di coppia solidissimo (altro che vita infelice!)
In realtà il suicidio nasce probabilmente da una decisione a freddo - la solitudine dopo la morte del compagno dopo un lungo e straziante periodo di malattia, il rischio di sfratto dalla casa comune (che era a nome di lui - avrebbe potuto andare a vivere altrove, ma avrebbe dovuto lasciare New York) e molti problemi di salute.
La sperimentazione alta è soprattutto in Camp Concentration, ma i capolavori, detto più volte, sono 334 e On Wings of Song - e per quanto possano essere negativi - questo rimane come anche gli aspetti migliori dell'umanità vengano corrotti dalle consuetudini sociali e piegati alle priorità gerarchiche imposte dal Potere, per quanto misero e derelitto questo Potere si riduca ad essere. non possono essere definiti semplicemente nichilisti.
@ Eddy: capisco la sensazione. Io di solito la curo con un Haldeman qualsiasi. :-)
RispondiElimina@ marco: grazie per l'approfondimento biografico.
Purtroppo i titoli che citi non sono di facile reperibilità. Ma ormai che con Disch ho iniziato, perché smettere? Spero in un po' di fortuna nei giri tra bancarelle e reminders…