22 ottobre 2011
consumati.abbandonati.recuperati
Ero qui che stavo sistemando delle cose sul mio Mac quando è saltato fuori questo vecchio progetto che risale a ormai quattro anni fa.
Consumati.abbandonati.recuperati è nato grazie all'entusiasmo di un paio di compagni di strada flickeriani, che all'epoca misero in piedi una serie di appuntamenti fotografici presso un centro sociale piacentino.
L'evento si chiamava In Pixel We Trust e per me ha rappresentato una delle prime occasioni per mostrare le mie foto dal vivo, non più rinchiuse dentro un monitor ma in grandi dimensioni, proiettate su uno schermo.
All'epoca raccolsi qualche nota su quella serata al Pacio in questo post.
Da allora è passato un po' di tempo. La fotografia da gioco affascinante s'è trasformata in un'attività semi-professionale (se avete bisogno sapete dove trovarmi!), e i bei tempi di flickr sembrano essere ormai definitivamente andati.
Però mi dispiaceva lasciare questi vecchi file perduti nell'hard-disk e così, ecco qua:
…
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1) sei stato, sei e sarai sempre il mio idolo;
RispondiElimina2) ho riconosciuto cose familiari ;-) ;
3 "i bei tempi di flickr sembrano essere ormai definitivamente andati": vero, sono felice però, di averne fatto parte;
4) mannaggia a te, adesso mi è venuta la malinconia.
Lui
e i bei tempi di flickr sembrano essere ormai definitivamente andati
RispondiEliminaShine, Flickr and die!
Belle foto - e vedo che fra te e la ruggine è storia seria, non un flirt occasionale :)
Oh, pensavo oggi, come mai non hai scritto neanche una riga sui mondiali di rugby?
Io non ho mai utilizzato flicker, ma vedo che sei un fotografo molto attento... Mi piacciono le emozioni che sa regalare una semplice foto!
RispondiEliminaE' la foto a parlarti!
Ovviamente ci tenevo a dire che sono capitata per caso sul tuo blog, cercavo una foto e sono rimasta colpita dalla tua...
RispondiEliminaCiao, innanzi tutto complimenti per le bellissime foto. A vederle lì, così piene di carattere e calda malinconia, viene da chiedersi perché mai per te la fotografia sia "solo" un'attività semi-professionale e non professionale e basta. E' forse perché l'Italia è ancora un habitat inospitale per il talento?
RispondiEliminaFelice di aver scovato questo rifugio per belle immagini :-)
@ Lui: No, niente malinconia. Flickr è stato un ottimo punto di partenza, e siamo stati fortunati a capitarci dall'inizio, ma beh… per quanto ci sia affezionato, è giusto andare avanti. Preferisco vederla così, anche perché ora non riesco nemmeno più ad entrarci dal lavoro… :-(
RispondiElimina@ marco: Rust Never Sleeps! :-)
Sui mondiali di rugby non ho avuto nulla di particolarmente brillante o interessante da condividere. Me li son guardati tifando sempre per le squadre sbagliate (il Galles meritava di vincere, Il Sudafrica mi ha terrorizzato e alla fine i tuttineri hanno vinto giocando come la Francia inguardabile di tutte le partite tranne l'ultima… mannaggia a loro). Il ricordo migliore rimarrà probabilmente quello delle mattine in cui ci si ritrovava assonnati nella club house del Modena Rugby a vedere tutti insieme le partite, tra colazioni pseudo britanniche, cappuccini e gnocco fritto.
@ Animasolitaria: Benvenuta da 'ste parti. Contento di essere apprezzato. :-)
@ mitvisier. Benvenuta/o anche a te!
Sulla questione della semi-professionalità: no, in questo caso lo stato della nazione non c'entra. Ho già un altro lavoro, e per quanto mi piaccia fotografare, trasformare la passione in un lavoro - specialmente nel lavoro di fotografo - comporta il rischio inevitabile della routine, e la conseguente fine del divertimento.
Ma vista la situazione economica non è detto che non mi tocchi davvero farlo…