30 marzo 2007

Il bimbo e le oche


Picture by Iguana Jo.
Nel lontano 1915 mio nonno Carlo aveva più o meno l'età di Jacopo in questa foto.
A quell'epoca il Trentino era territorio asburgico, travolto come molte altre zone d'Europa dalla Grande Guerra. Circa 30.000 abitanti della regione furono sfollati e trasferiti in altre zone dell'impero. Alla famiglia di mio nonno toccò di andare in Boemia.

Non so come siano stati quegli anni per lui, mio nonno non era persona che amava parlare del passato e noi eravamo troppo giovani per essere davvero interessati a sapere. L'unica cosa che m'è rimasta di quell'epoca era sapere che il lavoro di mio nonno bambino in Boemia consisteva nel fare il pastore delle oche.
Il mio ricordo dei suoi anni da sfollato è la storia di questa foto, che questa statua in Francia me l'ha fatto ricordare.


2 commenti:

  1. Alcune cose non serve saperle nei dettagli, basta sentirle. E il ricordo può essere immortalato da una foto anche un secolo dopo che l'evento si sia compiuto, magari in un posto lontano anche nello spazio.

    La foto e il post evocano un filo empatico connesso con le profondità più insondabili dell'abisso del tempo...

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  2. Vero. Verissimo.

    Però a me piacerebbe davvero sapere come se la passava la famiglia di mio nonno così lontano da casa, in terra straniera e senza nessuna cognizione di quello che sarebbe stato il loro futuro…

    (però un seguito questa storia ce l'ha: alla fine degli anni '70 i miei genitori con i miei nonni hanno fatto un viaggio in quella che allora era la Cecoslovacchia. Son tornati nel paese in cui mio nonno ha trascorsi gli anni da sfollato e hanno incontrato l'amico ceco di mio nonno bambino. La vita a volte è davvero sorprendente…)

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