07 dicembre 2016

Letture: Mette pioggia, di Gianni Tetti

Proviamo a rianimare il blog con una serie di post che nelle intenzioni hanno l’ambizione di segnalare le migliori letture fatte in questo 2016.
Saranno brevi flash che mi serviranno a ricordare e a riflettere sui libri che ho letto, e magari a offrire agli eventuali passanti un piccolo spazio per confrontarsi su autori e titoli che hanno apprezzato (o anche no, il bello della lettura è che ognuno è solo con il libro e i propri gusti, propensioni, idiosincrasie ed esperienze).


Il libro di oggi è Mette pioggia, di Gianni Tetti

Come si scelgono i libri che leggiamo?
Tolti autori e libri che già conosco, a orientare le mie scelte sono i suggerimenti degli amici, qualche recensione illuminante, i commenti letti qua e là, titoli e scrittori citati in altre storie che mi è capitato di leggere.
Per Mette pioggia le cose sono andate diversamente. Grazie a una serie di fortunati eventi ho assistito a una presentazione del romanzo durante la quale Gianni Tetti ha letto qualche pagina del suo libro: sarò stato l’entusiasmo e la carica dell’autore, la sua abilità affabulatrice o il suo talento di lettore, ma ascoltarlo per quelle poche righe è stato sufficiente a decidere di volerlo leggere.

La lettura del romanzo ha confermato quel che di buono m’era parso di percepire nel corso della presentazione. In una Sardegna malata, avvolta in un sudario sfiancante, nell’attesa di una pioggia liberatoria, si muove una manciata di uomini e donne che cercano di sopravvivere alla loro quotidianità alterata.

Gianni Tetti si prende qualche rischio nel mettere in scena la solita carrellata di personaggi miserabili, sfigati e ignoranti, ma quel che salva il libro è la scrittura dell’autore, che risulta personale, scarna, energetica e, forse il tratto che più mi è rimasto impresso, compassionevole.
Ma i personaggi da soli non sarebbero sufficienti a garantire la qualità del romanzo: è la gestione dell’atmosfera, il caldo opprimente, il senso di isolamento, la quieta disperazione e il furore sotterraneo, a fare la differenza e a condurre il lettore a un finale straordinario, forse uno dei migliori che mi sia capitato di leggere negli ultimi anni.

In questi giorni Gianni Tetti è in giro per l’Italia a presentare il suo ultimo romanzo, Grande Nudo, un tomo di oltre 600 pagine appena pubblicato da Neo Edizioni. Se vi capita l’occasione, andate ad ascoltarlo. Non ve ne pentirete.


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