Proviamo a rianimare il blog con una serie di post che nelle
intenzioni hanno l’ambizione di segnalare le migliori letture fatte in
questo 2016.
Saranno brevi flash che mi serviranno a ricordare e a
riflettere sui libri che ho letto, e magari a offrire agli eventuali
passanti un piccolo spazio per confrontarsi su autori e titoli che hanno
apprezzato (o anche no, il bello della lettura è che ognuno è solo con
il libro e i propri gusti, propensioni, idiosincrasie ed esperienze).
Oggi si parla di Mumbo Jumbo, di Ishmael Reed.
Mumbo Jumbo non è un libro facile. È un romanzo tossico e virulento, complesso, ipnotico e, nel complesso, incredibile.
Ma Mumbo Jumbo è anche un libro magnifico, avvincente e illuminante.
Una scorribanda nella storia americana (siamo negli anni ’20, raccontati però dai rabbiosi anni ’70, e la musica nera si trasmette come una malattia, partendo dalla provincia rurale fino alle metropoli americane). È un inno alla cultura africana in America con tutta la sua storia di contrapposizione, mescolanza ed esclusione dalla cultura ufficiale. È una storia di paranoia e politica, di rabbia e poesia.
Per entrare nel romanzo ho fatto fatica, che la prosa sincopata, elusiva e allusiva di Reed non è certo accogliente, ma quando il testo ha fatto finalmente click, non sono più riuscito a mettere giù il volume, tanto è ricco, voluttuoso e affascinante.
Consigliato a chi ama Pynchon e il jazz, ma anche (soprattutto?) a chi si chiede da dove arriva l’hip-hop, a chi cerca suggestioni fantastiche innestate sul corpo della storia, a chi cerca percorsi alternativi nel suo viaggio nella letteratura americana.
…
Splendido Se ti capita, leggi Cane (Canne) di Jean Toomer, che è molto diverso ma è un altro straordinario esempio di "romanzo" (for lack of a better world) nero nontradizionale.
RispondiEliminaTanti auguri di Buon Natale e Buon Anno!
Marco
Da quel che vedo l'edizione italiana risulta praticamente introvabile…
EliminaPerò da quel che ho letto inrete pare un libro parecchio interessante. Me lo segno, capitasse mai d'incrociarlo in giro.
Auguroni anche a te!
(e speriamo di ribeccarci in giro prima o poi…)