02 ottobre 2012

Via degli Dei. Alcune considerazioni prima di partire.

© giorgio raffaelli
Domani è il grande giorno. Il sentiero che collega Bologna a Firenze è lì che mi aspetta. Lo zaino è quasi pronto. So dove dormire e ho un amico che mi accompagnerà per un tratto di strada. Il tempo sembra che tenga, anche se poi vai a sapere. La rotta è tracciata. Si parte.
Vi lascio con alcune considerazioni nate in queste ultime ore prima di mettersi in viaggio, da verificare lungo la strada.

- Camminare è un lusso.
Lasciate pure che dicano quel che vogliono, ma potersi permettere cinque giorni da trascorrere in un viaggio come quello che mi aspetta, cinque giorni di fatica e di sudore, con la pioggia o sotto il sole, te lo puoi permettere solo se stai bene, se hai un lavoro decente e qualcuno che ti aspetta a casa.
Sì, sono fortunato.

- Camminare regola le distanze.
La distanza fisica, quella delle ore di marcia, dei chilometri fatti e quelli che mancano all'arrivo, questa distanza è completamente sotto controllo, dipende da te e da nessun altro.
La distanza dal paesaggio si azzera. Sei lì, niente filtri, niente scappatoie: se piove ti bagni, se inciampi cadi, se è bello godi, al ritmo del tuo passo.
La distanza aumenta con chi nei posti che attraversi ci vive invece tutto l'anno. Non farti illusioni, il tuo passaggio è quello di un turista, per quanto tu vada lento, in un momento arrivi, quello successivo è come non ci fossi mai stato. La vicinanza è tutta negli istanti, e ci vuole fiuto, e ci vuole fortuna.

- Camminare è conoscenza.
Di te stesso soprattutto, che non sono più abituato a stare da solo, in silenzio, per giornate intere. E questo è già un motivo sufficiente per partire.

- Camminare è semplice.
Lo può fare chiunque: alzi un piede, ne alzi un altro. Niente di speciale. Camminare non è una gara, non è un impresa, è un modo come un altro di passare il tempo. Camminare non rende migliori se non vuoi che lo faccia e la stessa cosa la puoi dire per qualsiasi attività tu decida di fare.

- Camminare è bello.
L'ho già detto, per me camminare è l'attività che più si avvicina alla meditazione. Libera e rigenera, insegna e protegge. E poi tonifica l'organismo ed è capace di rimetterti in forma. Anche se, almeno in questo senso, giocare a rugby è comunque più divertente.

- Camminare è faticoso.
…e lungo. Se lo scopo era andare a Firenze, in un'ora di macchina ci arrivavo.
Quel che importa è la strada, non la destinazione.

Ci si rivede la prossima settimana.

18 commenti:

  1. Risposte
    1. Oh! Lo sai che mi hanno segnalato la presenza di lupi sull'Appennino?

      Tu non ne sapevi nulla, vero? :-)

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    2. eheheh!

      Comunque i lupi non li abbiamo incontrati: solo lucertole, mantidi e altri insetti assortiti, pecore e volatili vari, un cavallo, un capriolo e due scoiattoli.
      Ah… e poi un sacco di cani di tutte le taglie e dell'umore più vario, ma comunque rumorosi. (e non ti ho ancora detto delle scimmie!)

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    1. Esagerato! Vado a fare due passi, mica l'Appalachian Trail!

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  3. E vai! Mi dispiace soltanto di abitare molto lontano, ma mi basta ripensare alle mie interminabili camminate in montagna per sentirmi subito solidale.

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    1. La prossima volta ci organizziamo per fare un giro in compagnia (vedi quel che scrivo sotto a Marco).

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  4. Sono molto invidioso. Se sopravvivi dobbiamo rifarlo più in là.

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    1. Tu inizia ad organizzare, che un giretto per le cinque terre in primavera non sarebbe male…

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  5. E' bellissimo che tu lo faccia. Spero che nello zainetto ci sia posto per la macchina fotografica.

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  6. Ciao Giorgio,
    questa mattina sarà dura concentrarsi dopo aver letto i tuoi commenti.... due giorni prima della mia partenza per unirmi al viaggio. La giornata è ottima e vorrei essere già lì... Ma cerco di non lamentarmi e di accontentarmi di 3 giorni...

    Ci vediamo a Madonna dei Fornelli.
    Massimo

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