Qualche nota breve breve su un romanzo così… Ah! da lasciarmi incapace di un commento coerente.
Perché ecco, dopo aver finito Ada o ardore, son rimasto incerto se mandare Nabokov a quel paese o costruirgli un altarino dedicato in libreria.
Ada o ardore è una lettura tanto ricca, suggestiva e stimolante tanto quanto mi sono risultati indifferenti (se non proprio irritanti) i suoi protagonisti. Cioè, dai, come posso con le mie idiosincrasie, i miei gusti e i miei interessi appassionarmi alle gesta di due aristocratici viziati e snob come Ivan e Ada?
Se per catturarmi è stato sufficiente collocare il romanzo in un’ucronia (Nabokov ha scritto fantascienza! Devo leggerlo!) quel che mi ha tenuto avvinto fino all’ultima pagina è l’agilità della scrittura, la sfida implicita, con la sensazione che all’autore importasse davvero poco del lettore, e anzi facesse di tutto per metterne alla prova la pazienza, e il costante dibattersi tra il guarda mamma, senza mani e rendere comunque il suo spericolato pedalare davvero spettacolare.
In fondo Nabokov ha ragione quando scrive:
"Ci sono persone capaci di ripiegare una carta stradale. L'autore di questo libro, no."
Ecco, io la carta stradale la so piegare, di solito, e questo riassume benissimo la distanza che mi separa da Ada o ardore, ma anche il fascino che, c’è poco da fare, il romanzo irradia senza tregua dalla prima all'ultima pagina.
Maledetto Nabokov!
…
Ciao Iguana, di Nabokov ho letto solo Lolita e ne conservo un buon ricordo. Acc! Mi hai fatto venire la voglia di leggermi anche Ada o l'ardore. La letteratura si sa, puo' parlare di qualsiasi cosa aristocratici o attori di cinema e fotoromanzi(vedi Puig) amori e folli paranoici che credono a una congiura di Ciechi. Credo potrebbe piacerti Ernesto Sabato (che di sicuro conosci) e il suo "Sopra eroi e tombe" aristocratici matti a Buenos Aires.
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