20 dicembre 2013

Letture: Christopher Brookmyre, Patrick O'Brian, Christopher Moore, Fredric Brown

© giorgio raffaelli
Christopher Brookmyre - La magica arte del furto
Ritorni sul luogo del delitto e scopri che dai, in fondo, 'sto scozzese non è poi male e che il suo problema è aver stabilito uno standard inarrivabile (che io il suo Scusate il disturbo ce l'ho sempre nel cuore, che non ho più letto un libro altrettanto divertente, scatenato e avvincente).
Avevo mollato Christopher Brookmyre dopo Real Life™ che ok, si fa leggere, ma che m'è parso in più di un'occasione stanco e pretenzioso, quasi che l'autore si fosse infilato in un vicolo cieco narrativo che lo costringesse a ripetere ad libitum lo stesso copione. Non che La magica arte del furto rappresenti chissà quale cambio di rotta, ma la verve e il ritmo, le invenzioni e le sorprese rendono la lettura del romanzo un'esperienza davvero piacevole.
All'inizio del 2013 Christopher Brookmyre ha pubblicato Bedlam, il suo primo romanzo di fantascienza. Capirete quindi bene la mia curiosità al riguardo: qualcuno là fuori l'ha letto?



Patrick O'Brian - Primo comando
Letto Longitudine mi son sentito finalmente pronto per affrontare il mare aperto. Patrick O'Brian era da anni tra i desiderata, dopo averne sentito parlare decine di volte, in termini sempre entusiastici, da più di un vicino fantascientifico e quando il mio spacciatore di ebook preferito ha messo in offerta i primi volumi della saga di Aubrey & Maturin ho sciolto le vele e via.
Il viaggio intrapreso con Primo comando è stato avventuroso quanto piacevole, che Patrick O'Brian si è dimostrato molto abile nel coniugare realtà storica e personaggi che rimangono impressi nella memoria, insieme a un punto di vista contemporaneo che ben si fonde con l'atmosfera di fine '700 in cui è ambientato il romanzo.
Come spesso mi accade, sono arrivato tardi a scoprire l'universo marinaresco di O'Brian, ma è stata davvero una bella scoperta!



Christopher Moore - Il Vangelo secondo Biff
Cercavo un libro divertente e su Il Vangelo secondo Biff si son spese un sacco di belle parole in giro per la rete. Sono sempre piuttosto sospettoso quando l'argomento è la religione, il suo contorno storico, le sue figure di riferimento, ma mi dico sempre che bisogna superare il pregiudizio e, almeno ogni tanto, provare qualcosa di nuovo.  
Christopher Moore è abile a mantenere la narrazione sul piano del quotidiano, a costruire una storia del Cristo scevra da ogni potenzialità polemica e a renderla al contempo avvincente, divertita e divertente. Trasformare la vita mai narrata di Gesù in un romanzo di formazione dai contorni fantasy, infarcirla di suggestioni orientali, cercando la fedeltà storica senza rimanerne ingabbiati, fino a ricongiungersi alla narrazione istituzionale dei vangeli canonici e mantenere comuque una spiccata autonomia autoriale è davvero operazione degna di nota. Poi certo, io l'ho trovato eccessivamente consolatorio e un po' troppo accondiscendente, e quindi incapace di strapparmi poco più di un sorriso, ma si sa, io sono un lettore bastardo senza dio: se avete un animo appena più sensibile lo apprezzerete certo quanto merita.



Fredric Brown - Cosmolinea B-1
Avevo un ricordo memorabile della doppia raccolta dei racconti di Fredric Brown. Avevo letto e perduto l'edizione originale degli anni '80, comprata durante una vacanza al mare da una bancarella a un prezzo ridicolo, e per i decenni successivi ho cercato spesso di recuperare quei due volumetti. Ho quindi apprezzato molto la scelta di Giuseppe Lippi di dedicare due Millemondi alla ristampa di questa incredbile antologia.
A oggi ho (ri)letto solo il primo volume, e ritrovare intatta la capacità di Fredric Brown di stupire, meravigliare, divertire e inquietare il lettore è stata una gran bella soddisfazione. Nonostante queste storie abbiano ormai più di mezzo secolo sulle spalle rimangono ancora tra le letture che più riescono a trasmettere quel senso del meraviglioso che caratterizza un intero genere letterario, sia che si mantenga sui toni solari della scoperta stupefacente o viri verso quelli più oscuri del perturbante.
I racconti raccolti nei due Cosmolinea hanno fatto la storia del fantastico americano del secolo scorso. Leggeteli, non ve ne pentirete.

19 commenti:

  1. Ho un buon ricordo della Magica Arte del Furto. Anche il terzo sequel della microserie iniziata con Real Life™, A Snowball in Hell, mi era piaciuto. Non ho letto romanzi più recenti, ma so che anche Pandaemonium, per esempio, dovrebbe figurare il soprannaturale.

    Moore non mi entusiasma troppo, come Robbins, del resto, che ricorda abbastanza. Ne ho letto un paio suoi, ma ho sentito parlare bene di Lust Lizard.

    Devo ritornare anch'io a Aubrey/Maturin, che me ne mancano diversi. Il problema con 'sti romanzi è che nella memoria tendo a rimuovere i personaggi femminili e inserire scene slash, ma immagino capiti a tutti con loro, no? ;-)

    Conservo gelosamente il doppio volume della Cosmolinea - non li rileggo, ma non ne ho bisogno, mi basta pensare ai titoli e mi tornano in mente le storie. Sai che ne ho inserita una nel tema della maturità? Sono belli anche molti dei suoi gialli, come The Screaming Mimi: http://www.munseys.com/book/26808/Screaming_Mimi,_The
    o, in parecchi mercatini come La Statua che Urla.


    O, se non ci si risente, tanti auguri a te e alla famiglia!
    Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tra Moore e Robbins preferisco il secondo, che pur con tutti i suoi difetti, m'è parso più folle e allegramente anarchico del primo.

      " immagino capiti a tutti con loro, no? ;-) "
      Eh… immagino che possa capitare a te, ecco! :-)

      Piuttosto, hai letto qualcuno dei titoli di questa lista?

      Auguri anche a te!

      Elimina
    2. L'unico che ho letto è quello di Karen Joy Fowler, ottimo, fra le migliori letture dell'anno; ripensavo a quando avevi detto che pensavi fosse molto più giovane, è incredibile come abiti in maniera convincente il personaggio di una bambina/ragazza, si vede che ha studiato sua figlia molto da vicino ;) Ma il libro da isola deserta rimane Sarah Canary. Nessuno dei due è davvero fantascienza.
      Nalo Hopkinson mi piace, ma Sister Mine è un ya, non penso di prenderlo. Prima o poi probabilmente invece Priest e Waldrop - quest'ultimo è uno di quegli autori strani alla Lafferty/Davidson, ho letto diverse sue storie.
      Alcuni degli altri, come quello di Ann Leckie, sono stati acclamati to the skies dai più, ma recensioni più sobrie da gente che mi fido mi rendono incline a tenermi alla larga. Anche degli altri ho sentito opinioni decisamente più agrodolci. Magari prima o poi prenderò Wilson o la Atwood, Barry scrive quel tipo di umorismo che mi stanca dopo pochi minuti, dovrebbero pagarmi profumatamente per leggere Eggers.

      Elimina
    3. Forse Biff, ma Coyote Blue per esempio sembra proprio un romanzo di Robbins - gli ingredienti, compresi hippy e personaggi strani, sono più o meno gli stessi, e anche le proporzioni.

      Elimina
    4. Ok, mi hai convinto. Ho preso Sarah Canary. 'mo finisco di leggere la Leckie (che no, non è poi così male, almeno per ora) e poi vediamo com'è.

      Elimina
  2. Sicuramente la ristampa di Cosmolinea è utilissimo a non versare 60+ euro per la precedente edizione. La fregatura è che, pare, manchino due racconti.
    Nota biografica: devo a questi racconti (e a mio padre, che li portò in casa dalla biblioteca quando ero piccolo) il mio primo avvicinamento alla fantascienza!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo che in un'ipotetica classifica delle prime letture, subito dopo Asimov siano stati proprio i racconti di Brown ad avvicinare un sacco di lettori alla fantascienza.

      Elimina
  3. Brokmyre non l'ho mai letto ma in compenso ho letto tutto O'Brien, che per un lungo periodo è stato la mia droga quotidiana. Il Vangelo mi è stato donato anni fa e giace ancora intonso nel fondo dell'armadio. Brown è Brown. Una domanda. Gormghast di Mervin Peake, si trova in italiano? Grazie e auguri, naturalmente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di Gormenghast si trova tutta la saga pubblicata da Adelphi. Ci stavo facendo un pensierino, ma han messo gli ebook sopra i 10 euro, il che mi pare un pochino folle!

      Elimina
  4. Boh, a me "Primo Comando" non ha dato lo stimolo a leggere i volumi successivi. Un po' forse dipende dal fatto che non ho un particolare feeling per le storie di mare, e soprattutto non per la tecnologia marinaresca. Ma quello che più mi respinge della serie è il suo realismo eccessivo che va a scapito dei ritmi narrativi. Se è vero che un romanzo è come la vita senza le parti noiose, allora quelli di O'Brien non sono romanzi, perché sembra che l'autore si faccia un punto d'onore di mettere anche le parti noiose.

    Un appunto: Patrick O'Brian non è irlandese, ma inglese (è lo pseudonimo di Richard Patrick Russ).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si hai ragione, sono rimasto ingannato dal nome e dal luogo della morte. 'mo correggo.

      Però no, dai, non mi pare ci fosse poi 'sta gran attenzione alle "parti noiose". Forse abbonda un po' nei tecnicismi marinareschi, ma non mi hanno disturbato, che aiutano all'atmosfera complessiva del romanzo.

      Elimina
  5. Mai letto i racconti di Brown, però ho già recuperato che per fortuna urania li pubblica anche in ebook.
    Di Moore c'ho lì la commedia degli orrori che me ne hanno parlato benissimo. Mi segno anche questo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, anch'io i Cosmolinea li ho presi in ebook: ottimo rapporto qualità prezzo!

      Con Moore direi di aver finito con Biff, però oh… magari mi fai cambiare idea!

      Elimina
  6. Quello che intendevo dire è che è la struttura dei romanzi a essere antinarrativa. Non c'è un "filo" da seguire, la vita del protagonista procede con la stessa casualità di una vita vera. Per esempio, se non ricordo male, a metà di "Primo Comando" il protagonista si ritrova ad ammazzare il tempo senza nulla da fare. In un romanzo normale questo momento sarebbe stato evitato, saltato a pie pari o riassunto in due righe; O'Brian lo descrive con lo stesso livello di dettaglio di una battaglia. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Capisco quel che vuoi dire, però io quelle parti le ho apprezzate, che se ci fosse stata una battaglia dietro l'altra il romanzo sarebbe risultato decisamente più noioso. L'attenzione dedicata alla vita fuori bordo di Aubrey non m'è parsa un semplice riempitivo, ma aiuta a comprendere meglio il contesto e permette alla lettura un andamento più rilassato.

      Elimina
  7. Argh, avevo scritto un commento ma devo aver cliccato qualche tasto sbagliato e credo non l'abbia pubblicato... ricomincio.

    O'Briana sembra proprio un autore che potrebbe piacermi, quindi me lo segno!
    Io ho adorato "Il Vangelo secondo Biff", ma posso capire i motivi per cui, per te, non è stato lo stesso :)
    Brown è Brown, non saprei che altro dire. L'ho incontrato leggendo un suo racconto in un'antologia scolastica e ne sono rimasta folgorata...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se sei in cerca d'avventure e grandi personaggi allora O'Brian è perfetto! (certo, avendone letto solo uno forse il consiglio è un po' avventato, però è quel che m'han sempre detto i fan della serie!)

      Elimina