© giorgio raffaelli |
Come va, dunque?
Va bene, molto bene. Come forse ricorderete ho cambiato lavoro, e con l'inizio di febbraio son partito con la nuova occupazione. Dopo un paio di settimane posso dire di esere soddisfatto, sia dal punto di vista umano, i nuovi colleghi son tutti bravi ragazzi, sia dal punto di vista professionale, che se erano anni che non mi mettevo in gioco i risultati mi paiono - almeno per ora - del tutto positivi.
L'unico aspetto negativo della nuova attività è che mi lascia davvero poco tempo per la rete. Credo sia inevitabile, almeno in questa fase iniziale, che le mie energie siano dedicate soprattutto alla scoperta di tutto quel che riguarda la mia nuova vita lavorativa. Spero solo di riuscire nel tempo a ricavare qualche spazio anche per la mia vita on-line.
E a proposito di vita on-line, per non abbandonare del tutto questo spazio ho deciso di inaugurare su facebook una pagina dedicata al blog su cui compariranno, nel tempo, i vecchi post caricati a suo tempo qui dentro.
Nonostante sia convinto che facebook sia il male, non c'è niente di meglio di fb per il cazzeggio, la perdita di tempo a cervello spento (o quasi) e l'esposizione alla vita altrui. Facebook è un posto senza memoria, bloccato in un eterno presente, con un passato impraticabile e il futuro alle spalle, ma facebook è anche frequentato da un sacco di gente, e può sempre capitare il colpo di genio, il suggerimento inaspettato, la sorpresa inattesa.
E visto che al momento il mio tempo on-line si limita per lo più al cazzeggio serale, ho ben pensato di contribuirvi con quel che già avevo in sacchetta e ripercorrere la storia del blog dalle sue origini ad oggi. La pagina dell'Iguana Blog oggi si presenta così:
Rete e lavoro a parte, in queste settimane il mio tempo libero è trascorso tra incombenze familiari, il rugby dei ragazzi, che io per quest'anno credo salterò, qualche partita a ruzzle con l'ipad di Annalisa e - al solito - qualche lettura.
Visto che non so quando riuscirò a parlarne in maniera più approfondita, approfitto di 'sto post per ringraziare Elvezio per avermi consigliato la lettura di Limonov e Marco per quella di In Great Waters. Entrambi i volumi mi hanno tenuto ottima compagnia nelle prime settimane dell'anno. A queste letture ne son seguite altre. Ci son state delusioni e conferme, ma per ora nessun testo che mi abbia davvero entusiasmato. Ma spero di parlarne qui dentro, prima o poi.
Ci si sente presto!
…
Bentornato alla luce, old boy. ;)
RispondiEliminaEh! Purtoppo tocca accontentarsi di brevi toccate e fughe.
EliminaVediamo come si mettono le cose in futuro…
Felice di leggere che sei sopravvissuto al cambio del lavoro, attendo nuovi pareri letterari! :-D
RispondiEliminaArriveranno arriveranno, basta avere un po' di pazienza. Ma non ho alcuna intenzione di smettere.
EliminaEh, mi mancherà questo blog... e non solo perché hai preso l'abitudine di ringraziarmi
RispondiEliminad'altra parte lavoro famiglia letture hanno precedenza...
Ci son state delusioni e conferme, ma per ora nessun testo che mi abbia davvero entusiasmato.
almeno i nomi, suvvia
Io ho forti pregiudizi su Limonov - non mi stupisce piaccia a Elvezio, sia perché lui apprezza molto Carrière sia perché a sentire sembra uno di quei libri che a lui piacciono ( e fanno partire i suoi discorsi su fiction non-fiction non importa etc.). Sarei curioso di sapere perché è piaciuto a te...
Io per parte mia preferisco aspettare il libro di qualche scrittore dell'est - magari Laszlo Krasnahorkai - su Umberto Bossi o simili figure genuine, radicali e romanzabili.
Tranquillo, che il blog non è morto, diciamo che è in animazione sospesa, pronto a camminare di nuovo in mezzo a noi non appena i tempi saranno propizi.
EliminaNo, nomi in questo contesto non ne faccio, che poi c'è chi ci può rimanere male. Ma giusto perché sei tu ti posso dire che tra le conferme c'è Camilleri: dopo un sacco di tempo ho letto un suo giallo che mi ha lasciato soddisfatto. Era La gita a Tindari e m'è piaciuto più dei precedenti episodi montalbaneschi.
Limonov m'è piaciuto per l'approccio di Carriere alla materia e per il ritratto succinto ma intenso della Russia degli ultimi venticinque anni. Limonov, intenso come persona, m'è piaciuto molto meno: uno stronzo egocentrico tutto chiacchiere e sparate, con troppe energie da spendere e una comprensione molto limitata della realtà. In effetti temo assomigli più a Bossi che non ai personaggi cui è solito accostarsi.
Tieni duro blogger!
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