31 agosto 2009

Letture luglio/agosto 2009 - prima parte


Picture by Iguana Jo.
Mauro Antonio Miglieruolo - Come ladro di notte
Del romanzo di Mauro Antonio Miglieruolo ho già parlato in questo post, con abbondante seguito nello spazio commenti. Se volete aggiungere la vostra opinione sarete i benvenuti.

Alicia Giménez-Bartlett - Riti di morte
Secondo me in Riti di morte manca qualcosa di importante. Non so se la mia impressione sia dovuta alla scarsissima empatia che tutti i personaggi sembrano provare per i loro compagni di strada, o se magari è causata dall'assenza del pur minimo accenno alla sfera sessuale di protagonisti e comprimari, che la freddezza fisica ed emotiva che avvolge il romanzo ha un che di inquietante, o se invece dipenda dalla sensazione più volte ribadita nel corso della lettura che i rapporti di coppia si riducano a una partita doppia dove quel che davvero conta sono gli utili, i debiti, le dipendenze e le ricompense.
Ecco, il romanzo di Alicia Giménez-Bartlett m'è sembrato da un lato emotivamente frigido, dall'altro oltremodo cinico, nel complesso quindi molto lontano da quel che apprezzo solitamente in una storia come questa.
Del resto se metti in scena le avventure di una poliziotta che si distingue per il suo essere donna, per l'aver mollato due mariti e per la sua totale inesperienza investigativa, la chiave ipercinica che adotti per raccontarne le relazioni non mi pare la più adatta per interessare il lettore (questo lettore almeno). Soprattutto se all'antipatia viscerale che si inizia a nutrire in fretta per la protagonista non si accompagna una storia gialla non dico memorabile, ma almeno almeno un filo appassionante. Invece la vicenda narrata in Riti di morte continua a sbandare tra un approccio pseudo sociologico (la vita da strada, l'emarginazione urbana, il ruolo dei media) e un realismo hard boiled virato al femminile (gli interrogatori, i rapporti tra colleghi), cercando di mantenere la rotta grazie alla già citata abbondante patina di cinismo. Il che non sarebbe necessariamente un male se alla fine non fosse la trama stessa a risultare poco convincente, un po' troppo prevedibile e scontata, pur con tutti i volenterosi tentativi di distrarre il lettore adottati dall'autrice in corso d'opera.
Ma forse, molto più semplicemente, Alicia Giménez-Bartlett non è una scrittrice che fa per me.


Stephen King - Terre desolate
Terza tappa del lungo viaggio di Roland e compagni verso la Torre Nera. Dopo un inizio traballante (la prima parte è piuttosto noiosa e inconcludente) la vicenda del neo formato Ka-tet evolve in una storia venata di inquietudini e terrori urbani per poi esplodere in una seconda parte all'insegna della fantascienza post-apocalittica con tanto di intelligenze artificiali, tribù in guerra da sempre, palazzi in rovina e splendori sotterranei. Come per i romanzi precedenti del ciclo anche in questo Terre desolate non ci si annoia (quasi) mai e il finale non lesina in effetti speciali e panorami infernali, lasciando il lettore col fiato sospeso nell'attesa della prossima tappa del viaggio.


Jean-Claude Izzo - Casino totale
Ma voi ci andreste a vivere a Marsiglia? Non è una domanda retorica. In questo romanzo Marsiglia è più di un luogo: è memoria, esempio di civiltà (e barbarie), specchio dei tempi, incrocio di esistenze e destini. E se Marsiglia è marcia, forse non rimane niente da salvare.
Casino totale è un romanzo dal sapore d'altri tempi, una storia che fa della nostalgia il suo nucleo forte. Un libro che nonostante racconti la contemporaneità di una grande città alle prese con la difficile convivenza tra i sopravvissuti e i sopravviventi delle varie ondate migratorie, è sempre pronto a gettare un'occhiata indietro, a notare quello che s'è perso lungo la strada piuttosto che quel che di nuovo è spuntato all'orizzonte.
Come spesso accade in questo genere di romanzo, mi è rimasta l'impressione di una certa miopia nello sguardo dell'autore. La scrittura di Jean-Claude Izzo arriva a essere davvero entusiasmante quando il suo occhio cade sui più immediati dintorni (le storie d'onore e d'amicizia, la solitudine salvifica del disadattato e la sua immediata rovina alle prese con il consesso civile), decisamente meno memorabile quando la sua città e il suo protagonista si devono far da parte per lasciar procedere la storia. In effetti l'unico dettaglio carente in Casino totale è la trama gialla che costituisce lo scheletro del romanzo. Una vicenda di poliziotti e malavita in cui tutti (ma proprio tutti tutti) i dettagli sono parte di un unico quadro criminale, una sequenza di avvenimenti in cui Izzo si lascia andare a morti assurde e narrativamente inutili salvo che per far sprofondare ancor più nella melma il clima generale. Quasi che la realtà non sia già abbastanza nera di suo, Izzo sembra voglia non lasciare alcun dubbio al lettore, rischiando a volte di perdere il controllo sul pedale dell'amarezza e della facile commozione. Ma nonostante tutto il protagonista del romanzo è un tizio che si fa ricordare: Fabio Montale è romanzesco quanto basta per diventare un'icona del noir, ma è anche sufficientemente realistico da non far rimpiangere il tempo speso a seguirlo per le strade di Marsiglia.
Casino totale è il primo volume della trilogia che Izzo ha dedicato alla sua città. Io non so se vivrei mai a Marsiglia, ma se mi capiterà di volerci fare un giro è molto probabile che a farmi compagnia sarà un altro romanzo di Jean-Claude Izzo.


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