02 luglio 2009

Letture giugno 2009 - prima parte



Picture by !efatima.

James Ellroy - American Tabloid
American Tabloid è violento, esagerato e frenetico come un pulp che si rispetti dovrebbe sempre essere. James Ellroy rivolta come un calzino l'ideale americano rivelando in un colpo solo tutto il marcio nascosto sotto il tappeto mediatico dalla propaganda a stelle e strisce. Non si salva nessuno, e nessuno merita di essere salvato.
Ma il capolavoro di James Ellroy è molto di più di una cinica macchina spezzaillusioni. American Tabloid oltre a essere estremamente avvincente è pure sguaiatamente illuminante, come solo un racconto che incrocia impunemente realtà e finzione, pettegolezzo e cronaca, mafia e denaro e politica può essere. Procedendo nella lettura si viene travolti dall'iperattività di Pete Bondurant e Kemper Boyd, i due ragazzoni protagonisti del romanzo, che attraversano come due schiacciasassi senza rimorsi e senza riserve quel fondamentale tratto di storia americana che va dalla fine degli anni '50 al fatidico 22 novembre del '63 non mancando di spargere sangue e merda a ogni pié sospinto. Il risultato della loro opera è sotto gli occhi di tutti, non è altro che il mondo come noi lo conosciamo.
La narrativa si è sempre cibata della storia, con American Tabloid sembra essere arrivato il momento di invertire i ruoli.


John Myers Myers - Silverlock
Sembra incredibile che al di fuori di una piccola cerchia di iniziati che lo adorano questo romanzo del 1949 sia praticamente sconosciuto. E dire che tra le pagine di Silverlock c'è tutto quel che serve per affascinare il lettore più esigente: c'è l'avventura, la classica quest attraverso un mondo sconosciuto, c'è il racconto di formazione, con l'eroe che si trasforma da cinico mezzemaniche in rotta col mondo a consapevole protagonista della propria vita, c'è il divertimento, che il tono del racconto si mantiene sempre leggero, tra trovate stravaganti, boutade e ovvie smargiassate, e c'è soprattutto un mondo che non ha uguali nella mia esperienza di lettore, un mondo in cui si incrocia tutto l'universo narrativo occidentale, dal folklore britannico all'inferno dantesco, da Omero a Shakespeare, dai miti nordici alle leggende popolari. All'interno del Commonwealth capita di navigare sulla zattera di Huck Finn o di incontrare Circe e Robin Hood, Sir Gavain e Amleto. Del resto il romanzo è letteralmente pieno di personaggi straordinari e parte del divertimento sta anche nel riconoscere luoghi e personaggi che John Myers Myers inserisce senza soluzione di continuità nel corso della vicenda.
Insomma, se vi volete immergere in una vicenda che riscrive in qualche centinaio di pagine la storia dell'immaginario occidentale dell'ultima trentina di secoli Silverlock è il romanzo che fa per voi, se invece siete tra quelli che storcono il naso a sentir parlare di fantasy, tenete presente che se questo romanzo di John Myers Myers non fosse così ostinatamente ancorato al canone fantastico potrebbe benissimo essere riconosciuto quale romanzo post-moderno ante litteram, con il suo libero mescolare cultura alta e popolare, con la superba costruzione allegorica che si fonde al pragmatismo yankee, con il continuo rimestare tra sesso e intelletto, con il tono sfrontatamente farsesco di tutta la vicenda.
(un sentito ringraziamento a Davide Mana che mi ha segnalato questo straordinario romanzo sul suo blog)


Robert J. Sawyer - Origine dell'ibrido
Terza e ultima parte del ciclo del Neanderthal Parallax ovvero il momento di riannodare tutti i capi del racconto e arrivare a una degna conclusione.
Il romanzo non si discosta qualitativamente dai due precedenti, le speculazioni fantascientifiche sono sempre ottimamente gestite, e la trama è sufficientemente interessante da tenere il lettore avvinto al romanzo. Come già scritto per gli episodi precedenti la fantascienza di Sawyer è di quella classica che non osa spingersi là dove nessun autore è mai giunto prima, ma che si lascia comunque leggere con soddisfazione. Intrattenimento intelligente, con il difetto, almeno in questo capitolo conclusivo della trilogia, di un doppio finale tendente all'apocalittico che risulta poco credibile nella prima parte e quanto meno affrettato nella conclusione definitiva della storia.

3 commenti:

  1. American Tabloid e' uno dei dieci libri più belli che abbia mai letto.

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  2. @ Davide: contento io di averlo letto. Prima o poi mi metto in pari anche con gli altri volumi del tuo elenco.

    @ Niccolò: non so perché, ma lo immaginavo.
    (credo che in American Tabloid ci sia la quintessenza dello spirito di I&I, anche se io tutto quel cinismo non lo condivido mica)

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