09 aprile 2008

Dichiarazione di voto.


Picture by Iguana Jo.
Fino a ieri ero convinto che avrei votato PD, non perché apprezzi particolarmente programma e candidati del partito veltroniano, semplicemente perché non c'è niente di meglio all'orizzonte.

In effetti le motivazioni che mi spingevano verso il PD erano più legate a sensazioni di stomaco piuttosto che a elaborate analisi politiche o sociali. Tra l'altro nessuna di queste ragioni dipende particolarmente dal programma politico del partito di Veltroni, il che è tutto dire.
Vediamole un po':

- Mi pare che tra tutti gli elettori impegnati in questa tornata, quelli che voteranno il PD sono quelli che mi danno più garanzie di controllo sull'operato dei propri candidati, quelli che mi pare abbiano l'atteggiamento più costruttivo rispetto allo stato disastroso del paese, quelli più disponibili al dialogo. No, non confondo elettori ed eletti, ma sui secondi non faccio troppo affidamento.

- Le parole, i proclami, i modi della destra (di tutta la destra) rappresentano tutto ciò che non sopporto dello scenario politico e sociale nazionale. A dettare il passo della competizione elettorale c'è l'armata dei predicatori d'odio, dei prendi i soldi e scappa e del panem et circenses a gogo. Gente che cerca il voto facendo leva sugli istinti più bassi del corpo elettorale, sulla paura e il sospetto, piuttosto che sulla bontà della proposta politica. Beh… io 'sta gente vorrei vederla davvero rimossa dal panorama politico nazionale, anche a costo di sopportare Veltroni e compagnia per i prossimi cinque anni.

- L'opzione del non voto, sponsorizzata da Grillo & Co. non è mai stata così presente come quest'anno sulla scena nazionale. Rispetto le opinioni di (quasi) tutti, dopotutto la scelta della fetta di salame nella scheda ha tentato anche me, e parecchio, ma sono arrivato alla conclusione che non votare non rappresenta altro che un'illusione di protesta, oltre a essere per molti l'estremo tentativo di ottenere un'improbabile verginità politica. Come se poi il giorno dopo le elezioni non ci ritrovassimo di nuovo tutti ad avere a che fare con l'amministrazione pubblica, con un lavoro, con la gestione di una famiglia. Insomma, alla fine mi pare che Grillo & Co. siano molto molto bravi a lamentarsi, a sparare nel mucchio, a condannare i loro colpevoli senza preoccuparsi troppo di trovare qualcosa da salvare. Ma non li ho mai visti assumersi una qualche responsabilità, sforzarsi di trovare qualcosa di decente da salvare, lavorare per costruire piuttosto che per distruggere.
In fondo sono convinto che la classe politica che ci ritroviamo rappresenti benissimo i cittadini italiani. O pensate davvero che privilegio, corruzione e sfruttamento siano limitati al Palazzo?

- Rimane da considerare la sinistra. A me comunisti e compagnia son sempre stati simpatici. Probabilmente sono idealmente molto più vicino a loro che non alle altre compagini in gara. Il problema, e non è un problema da poco, è il caravanserraglio che sono diventati. Così come si presentano mi danno l'idea di un'accozzaglia confusa e dispersa, tesa più alla conquista di una qualche poltrona che alla difesa di un'idea o alla realizzazione di un programma. Spero che nei prossimi anni da questa (con)fusione di idee, partiti e personaggi possa nascere qualcosa di nuovo. Nell'attesa sarà gioco che si impegnino di più sui fatti e le proposte piuttosto che non sulle solite dichiarazioni di principio, che suoneranno anche bene, ma portano davvero da qualche parte?


Fino a ieri l'idea era dunque quella di votare PD. Ma oggi ho scoperto grazie al blog di Leonardo questa interessante e convincente analisi sul voto utile regione per regione.
Di conseguenza credo proprio che il mio voto andrà al Partito Democratico per la Camera, alla Sinistra Arcobaleno per il Senato.

(Nel caso ve lo stiate chiedendo, la foto in alto non c'entra nulla. Però mi piaceva.)


5 commenti:

  1. Io ho gia' votato, venerdi' scorso. Sono andata al consolato apposta perche', dovendo venire in Italia questa settimana, e non avendo ricevuto la scheda, rischiavo di non poter votare.
    Ho scoperto con grande divertimento che noi cittadini italiani all'estero abbiamo il dubbio privilegio di poter votare del Emanuele Filiberto il Principe Sottaceto, ma per il resto e' stato un voto senza grandi drammi o dilemmi.

    Per fortuna, io domenica sera saro' di nuovo a Londra...

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  2. Per fortuna in Piemonte il problema del voto disgiunto non dovrebbe risultare determinante.
    I miei dubbi erano praticamente identici ai tuoi. Votare per una sinistra nei cui valori mi riconosco ma che non ritengo in grado di governare (o anche solo di dar l'idea di un soggetto unico e privo di contraddizioni interne) o votare per una sinistra più annacquata ma comunque unitaria e innovativa? Alla fine credo che sceglierò la seconda opzione.
    Al PD riconosco una buona capacità mediativa e buoni propositi sul piano economico ma un pessimo sistema di comunicazione (non sono assolutamente in grado di valorizzare ciò che fanno).

    Mi rimane solo il dubbio sull'Italia dei Valori (il cui programma mi sembra più incisivo di quello del PD), ma non credo che votarli possa fare alcuna differenza, tanto prima o poi sono destinati a confluire in un soggetto unico.

    Sulla destra non mi pronuncio: Sempre la solita storia. Che tristezza!

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  3. …e noi invece siamo ancora tutti qua.

    Ormai stiamo diventando degli specialisti nell'essere preparati al peggio.
    Saremo addirittura capaci di essere soddisfatti per un pareggio.
    Cazzo.

    Viva l'Italia.

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  4. 21.34 del 14 aprile.
    il pareggio, ora, sarebbe un sogno.
    siamo affossati nella m****a.

    Viva l'Italia.

    Lui

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  5. Oggi sto cercando di non sentire la radio. E sono in un altro paese.

    E' la speranza degli ultimi giorni quella che ti uccide. :-(

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