06 aprile 2006

dituttounpo'


Originally uploaded by Aelle.
Sarà la primavera, sarà il poco tempo che ultimamente riesco a rubare al lavoro, sarà che ultimamente non sono stato troppo comunicativo in genere, sarà la quantità impressionante di chiacchiere inutili che c'è in giro di questi tempi. Insomma, sarà quello che volete, ma questo blog ultimamente è abbastanza silenzioso.

Probabilmente nella mia testa scatta un interruttore automatico: quando il rumore di fondo della comunicazione raggiunge un livello limite il silenzio risulta decisamente preferibile, o inevitabile, fate un po' voi...
Ovviamente mi riferisco a tutto il chiacchiericcio pre-elettorale, a quella manica di pomposi buffoni (non tutti eh!) che stanno occupando ogni spazio mediatico direttamente con la loro presenza o indirettamente con il torrente inarrestabile di parole che scatenano in chiunque provi ad avvicinarsi all'argomento.
Da parte mia non ho nulla di particolarmente sfolgorante, intelligente o illluminante da aggiungere al dibattito. Dunque preferisco tacere e sperare, come qualche altro milione di coglioni, che da lunedì sera le cose vadano un po' meglio (seeeee...).

Parliamo d'altro, che ne dite se provo ad aggiornarvi sui miei ultimi consumi culturali?
Vi interessa?

Partiamo.
Per quanto riguarda le letture mi sono goduto l'intervista oversize a Clint Eastwood uscita sullo speciale dedicatogli dal Mucchio Selvaggio. La cosa migliore che si possa dire sull'Uomo è che in fondo è una persona assolutamente normale, con un buon lavoro e una passione ancora integra per il cinema, la musica e la vita in generale. Il che è già molto di più di quello che emerge normalmente dall'ex fabbrica dei sogni hollywoodiana.
Sto anche finendo di leggere il meraviglioso Jonathan Strange e il signor Norrell  . Straordinario come costruzione ed elaborazione di un mondo appena un po' più in là del nostro, con personaggi indimenticabili e uno stile, un ritmo, perfetto per l'epoca che racconta. Consigliatissimo (ma spero di riuscire a tornarci in un prossimo futuro).
Come se non bastasse ho pure iniziato (è il mio nuovo libro da pausa pranzo) la stupefacente Guida ragionevole al frastuono più atroce di Lester Bangs. Sembra divertente, di certo si parla di buon musica, dei bei tempi andati, di penetrare l'anima della festa...Insomma di buon vecchio RRROOOOOOCKKKK'N'ROOOOOOOOOOOL!

...e passiamo al cinema.
Incredibile ma vero, sono andato al cinema due volte nel giro di un paio di settimane e meraviglia delle meraviglie in entrambi i casi sono uscito contento dalla sala. (non è che per me sia così strano uscire contento dal cinema, lo è stato in questo caso perché dai due film visti mi sapettavo rispettivamente niente e poco). I film in questione sono V per Vendetta e Il Caimano.

Di V per Vendetta il meno che posso dire è che mi ha davvero sorpreso. Viste le ultime esperienze wachowskiane sono andato al cinema con tutti i pregiudizi possibili. Ritrovarmi contento alla fine della proiezione è già un enorme risultato.
Il film non è esente da difetti (l'eccessivo didascalismo, l'enfasi declamatoria a fronte di una piattezza registica che privilegia ogni volta la scelta più facile per trasmettere il messaggio, una rappresentazione del regime blanda e irreale). Ma se non altro il contenuto della pellicola è abbastanza controverso da offrire parecchi stimoli a chi abbia voglia di riflettere.
L'unico momento che ho trovato francamente brutto è tutta la sezione dedicata alla prigionia di Evie, in quella fase la retorica diventa preponderante e l'uso della tortura salvifica e temprante del tutto fuori luogo. Non sono nemmeno convinto del finale in maschera, cinematograficamente (simbolicamente?) ci sta tutto, ma mi rimane un senso di irrealtà, di eccessivo ottimismo...
Nel complesso comunque un film piacevole. Significativo più per quello che dice che per quello che mostra.

Con Il Caimano cambiamo totalmente registro. In questo caso mi aspettavo un film tendente al noioso, magari pieno di consolatoria retorica sinistroide. E invece no. Il film è divertente, amaro, struggente, inquietante. Silvio Orlando è straordinario, la regia è leggera e i tempi ottimi, i vari momenti (le varie storie) di cui è composto il film sono ben dosate e ottimamente miscelate. I dialoghi sono perfetti. Il finale devastante.
L'unica cosa che non mi ha convinto è la ragazza/regista che non mi è sembrata credibile in quel ruolo. Ma è un dettaglio, che Il Caimano rimane un ottimo esempio dei film che mi piace vedere, film in cui l'invenzione narrativa si incrocia con la realtà, la magia del cinema con le vicissitudini quotidiane. Una nota particolare per la colonna sonora, azzeccatissima (nota a margine: mi piacerebbe davvero vedere Nanni Moretti girare un musical): quando entra in scena il Caimano, e poi nel finale, sembra di sentir riecheggiare le note oscure della marcia che accompagnano Darth Vader e l'imperatore nel loro progetto di conquista dell'universo. Statevi accorti.

2 commenti:

  1. Anche a me è piaciuto da matti Jonathan Strange e il signor Norrel, ora che l'ho finito mi manca da matti immergermi in quel mondo incantato...
    Probabilmente dovrei procurarmi le goccette magiche di Strange dall'odore di gatto!

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  2. Ciao coneja! Benvenuta da queste parti.

    ...è sì, Jonathan Strange e il signor Norrell è un gran bel romanzo. (ma le goccette puzzolenti di Strange? naaahhh... :-)

    Dal finale del romanzo mi aspetto (anche se non so se augurarmelo) che l'autrice riesca a trovare spunto per una nuova avventura del magico duo. Staremo a vedere.
    Se sei in astinenza i soliti bene informati mi dicono che sul sito di Susanne Clarke (http://www.jonathanstrange.com) ci siano qualche storia e molti approfondimenti sul romanzo.
    Purtroppo non ho ancora avuto il tempo di farci un giro, ma sembra promettere bene.

    a presto!

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