16 giugno 2011

"Non sono gli anni, …"



"…sono i chilometri."
mmm… per quanto io rispetti la parola di Indy, inizio ad avere un'età per cui sì, certo, l'esperienza, i chilometri, contano un sacco, ma anche gli anni sul groppone iniziano a farsi sentire.
Voglio dire, io ho giocato sabato, però ancora lunedì avevo gambe dure e schiena a pezzi, vorrà pur dir qualcosa, no?
E a me è andata bene, son riuscito a tornare a casa sulle mie gambe.
Questa volta infatti la trasferta in terra straniera per il III Prague Old Ham non è andata nel migliore dei modi per la nostra squadra. La sfiga sembra essersi accanita contro di noi, tanto che, nel giro di dieci minuti di gioco, durante la seconda partita del torneo, due mie compagni, due amici, son finiti all'ospedale.
Certo, giocando a rugby la possibilità di un infortunio va messa in preventivo, ma anche a sentire i giocatori più esperti, gente che è trent'anni che gioca a rugby, una serie così sfortunata di eventi è davvero rarissima. Sfiga, appunto. Tra ieri e l'altro ieri i nostri compagni sono tornati entrambi a Modena. Non si sa ancora per quanto ne avranno tra ricovero e riabilitazione, di certo con il rugby per un po' hanno chiuso.

Nella sfortuna del momento ho potuto ancora una volta apprezzare quello che è poi la qualità principale di questo sport. Il sostegno agli amici, la solidarietà che non è mai solo verbale ma pratica, attiva e tangibile, la vicinanza e il farsi in quattro per risolvere tutti quei problemi logistici che una situazione d'emergenza come quella venutasi a creare ha comportato. Anche perché, e questa è la nota più dolente di tutta la trasferta, nessun supporto è arrivata dall'organizzazione del torneo cui abbiamo partecipato. Una volta caricati i nostri amici sull'ambulanza, tutto il resto è stato lasciato a noi. (unica eccezione Tereza, una delle due ragazze che, parlando ceco e inglese, ci facilitavano le comunicazioni e ci accompagnavano nei nostri spostamenti. Tereza ci ha affiancato fino a sera nella difficile gestione del rapporto con medici e infermieri all'ospedale e per questo s'è guadagnata tutta la nostra gratitudine.)
Certo, dal punto di vista organizzativo il club ceco che ha messo in piedi l'evento non ha nulla di cui rimproverarsi. Quello che è mancato è stato il cuore: la voglia e la capacità di partecipare a quella che poteva essere un'occasione d'incontro, una festa, e invece s'è limitato ad essere un semplice torneo. (Un paio di esempi: dopo quel che è successo nessun giocatore ceco ha chiesto notizie sulla situazione o sullo stato di salute degli avversari infortunati. E ancora: durante il terzo tempo ricordo con piacere la festa delle squadre francesi e italiane e quei pazzi degli inglesi, le quattro squadre locali son praticamente scomparse… Chi frequenta il rugby sa quanto questi comportamenti siano poco affini a quello spirito che contraddistingue questo sport, soprattutto nella sua versione old.)
Tant'è. Ma, a parte tutto, io in campo mi son comunque divertito. Soprattutto durante la terza partita giocata sotto la pioggia contro la squadra inglese del St. Bernadette di Bristol e vinta dal Modena per due mete a una.

Per la cronaca il torneo è stato vinto dalla locale squadra dei Praga Old Boys che ha sconfitto i francesi del Ruines de Cayac per una meta a zero (da notare che i cechi han giocato quasi tutto il primo tempo in sedici, senza che l'arbitro se ne avvedesse…).

Detto del rugby, mi rimane da riportare l'impressione turistica lasciata dalla città di Praga. Ne riparliamo nel prossimo post.

Ah… dimenticavo, le foto!
Le foto arriveranno non appena troverò il tempo per sistemarle, che mannaggia a me, son più di mille…
(Quella su in alto l'ha scattata Ucco, tra il primo e secondo tempo della partita con il St. Bernadette.)

Stay tuned!

8 commenti:

  1. Mi dispiace per i tuoi colleghi ed amici. Certo da come ne parli i cechi non sono stati il massimo della cortesia.Certo non siamo tutti uguali, però l'ospitalità dovrebbe essere un dovere quando si organizzano questi eventi.
    Per il resto ti è piaciuta Praga?

    RispondiElimina
  2. No no, sono gli anni, fidati...

    Oh, ma il rugby ti rende simile a Formigoni porcazozza guarda quella foto, NON SEI TU!!!

    Luv & lolz

    :)

    RispondiElimina
  3. Eh io sono di vetro - a giocare a pallone mi è partito due volte il ginocchio sinistro e una volta ho frantumato un paio di dita del destro

    Oggi se provassi a fare 90 minuti mi sa avrei bisogno della tenda ad ossigeno

    Ha ragione Elvezio, la foto ha un che di PERTURBANTE

    RispondiElimina
  4. Vé che bella gente! :-)

    @ Nick: riguardo a Praga arriverà in post dedicato. Porta pazienza. Per ora diciamo che vale la visita, anche se…

    @ Elvezio: Noooooo!!!! Formigoni no, cazzo! Ma ci vedi???
    Nooo… formigoni, sigh… pensa te a che livello siamo arrivati… poi dicono di non fiderti delle amicizie nate in rete.
    C'hanno ragione, c'hanno…

    @ Marco: sul perturbante posso essere anche d'accordo, che oh… c'ho quella faccia lì, che lo so, spavento i bambini…
    Però dai, Formigoni no!

    RispondiElimina
  5. Non so a che livello giochi, ma in effetti nello sport, specialmente in quello praticato amatorialmente, il clima che si respira attorno alle competizioni vere e proprie è determinante.
    Se mancano la sportività, la solidarietà ed il "fare squadra" anche con le altre di squadre (o di atleti, per me che pratico uno sport individuale), allora non c'è più gusto.

    RispondiElimina
  6. Totalmente d'accordo.
    Per quella che è la mia breve esperienza con il rugby old ti posso dire che l'aspetto sportivo, seppur fondamentale, diventa secondario rispetto alla gioia di ritrovarsi insieme e divertirsi con atleti ed ex-atleti delle altre squadre. Quasi che primo e secondo tempo fossero solo una premessa per il terzo, che è poi il tempo in cui questo sport ripaga per tutta la fatica del campo.
    A costo di suonare eccessivamente retorico, c'è una frase che ho sentito ripetere spesso da quando ho cominciato a frequentare il mondo della palla ovale: nel rugby si gioca con la squadra avversaria, non contro di essa.

    È questo aspetto che pare non sia stato compreso dai club cechi che hanno organizzato l'evento.

    RispondiElimina
  7. Dì la verita........la Canon era in buone mani......

    Ucco

    RispondiElimina
  8. In ottime mani!

    Già che ci sono, questo è il link alle foto delle nostre partite.
    Le foto sono state realizzate dal sottoscritto in collaborazione con Marco C & Ucco.

    RispondiElimina