09 maggio 2007

Comunista!

Chi? Io?
No, purtroppo non sono comunista. Dico purtroppo perché da quando sto a Modena, da ben prima che il grande Partito Comunista venisse assimilato, sono sempre stato emozionato e affascinato dalla partecipazione, dal senso di appartenenza, dall'orgoglio dei vecchi compagni che si vedevano riuniti nelle manifestazioni, nelle polisportive, alle feste de l'Unità. Quasi un senso di nostalgia per non avere storie di resistenza nel mio passato familiare, una malinconia dell'animo per non essere mai riuscito a credere davvero a qualcosa di così grande, di così unificante.

In realtà tutta la liturgia comunista tanto mi affascinava quanto mi allontanava. Cresciuto come sono in un ambiente cattolico impegnato, nel comunismo che andavo scoprendo mi rimanevano razionalmente impressi più l'ortodossia e la regola, che la storia e il movimento. E questa fedeltà alla parola calata dall'alto, il doveroso adeguarsi all'ordine naturale delle cose tanto mi allontanava dalla religione quanto mi impediva di accogliere un'ideologia per certi versi altrettanto opprimente.
Oltretutto se da una parte ero esaltato dalla capacità di coinvolgimento, dall'impeto progressista e dalla gloriosa storia dei movimenti rivoluzionari, dall'altra c'era l'idea costante che il comunismo realizzato s'era sempre rivelato una tragedia, che il Potere è il Potere, e che chiunque lo gestisca ci sarà sempre lo sfigato (i milioni di sfigati) che ne subirà le conseguenze. Che facce tristi come quelle che si vedevano nelle immagini provenienti dall'europa orientale non ne avevo mai viste.

Forse per questo ho sempre preferito il lato anarchico della strada, la rinuncia a qualsiasi coinvolgimento che comportasse gerarchie e firme in bianco, dichiarazioni di fede e affermazioni di principio. Probabilmente non cambierò il mondo, non farò alcuna rivoluzione, ma già poter decidere del mio mondo, della mia visione delle cose, è una piccola conquista.

Nel frattempo cammino fianco a fianco a nuovi compagni, che siano comunisti o no poco importa. Quello che conta, che è sempre contato, è la rabbia nei confronti dell'ingiustizia, la capacità di indignarsi di fronte allo schifo che ci circonda, ma soprattutto quella buona dose di ironia e leggerezza per affrontare tutti i giorni il mondo marcio in cui siamo costretti a muoverci e resistere resistere resistere.

11 commenti:

  1. Ehi, ce l'hai con me? ;-)

    Comunisti si nasce, anarchici si diventa... Se mai qualcuno riuscirà a intraprendere davvero una sana opera di rifondazione della sinistra, io sono con Moni Ovadia: spero con tutto il cuore che tra i padri fondatori non si scordi dei Marx (Karl, Groucho e tutti gli altri fratelli).

    Se ogni pallottola sparata nel nome dell'ideale superiore del comunismo fosse stata sostituita da una risata, magari oggi del mercato e del capitale conserveremmo solo un vago ricordo... E' facile sbagliare, purtroppo, specie quando ci sono in campo valori e ideali che hanno una profonda presa sul coinvolgimento individuale e massivo.

    Hasta siempre!
    X

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  2. Che dici? Una risata li seppellirà?

    Mah…

    Intanto proviamoci, male che vada lungo la strada ci saremo divertiti… :-)

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  3. parole difficili, ma comprensibili,
    io solitamente uso un linguaggio più "ignorante", ma sono con voi.

    worldwidecece.blogspot.com

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  4. io penso poco .. parlo meno e uso
    internet our of italy ...
    giusto per capire i comunisti veri e non un residuato bellico italiano ...
    vedete voi ..

    www.hawaii.edu/powerkills/20TH.HTM
    www.memorialcubano.org
    www.balearesliberal.com/20070813-che-guevara-retrato-de-un-asesino.html
    www.anticom.ru/index_e.html
    http://necropolisgulag.altervista.org

    poi se volete ridere... forse un sano a viaggio nei paesi ex comunisti (e non certo a caccia si prostitute) vi fara' capire perchè vi siete estinti ovunque

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  5. Grazie per il tuo contributo Cece e per il tuo, utente anonimo.
    Ma caro utente anonimo credi davvero ci sia ancora gente che non sa di quanto fosse tetra e drammatica e povera la vita nei paesi comunisti?
    Quel comunismo ha fallito, non ci sono dubbi. Questo non vuol dire si debba smettere ci cercare un'alternativa, non credi?
    O il mondo che ti circonda ti pare il migliore possibile?

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  6. comunisti?? anarchici??
    bravi a parlare...mai pronti per agire

    Agrigento skinhead

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  7. Bene anonimo (o ti devo chiamare agrigento skinhead? …che razza di nome però), comunisti e anarchici li abbiamo sistemati.

    Ora, tu cosa proponi di fare?

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  8. ho letto ciò che hai scritto e sono convinto che tu sia una persona in gamba.
    Perciò mi piacerebbe porti all'attenzione una osservazione che forse potrebbe aiutarti a cpire meglio cos avuol dire comunismo e cosa rivoluzione. Ora, non so cosa ne pensi dell'anima e della forza che essa sprigiona e che noi chiamiamo vitalità, ma se tu dovessi essere convinto che oltre alla semplice materia esiste una energia che va al di là di ogni semplice meccanismo della banale lotte di classe e che le pulsazioni degli uomini dipendono non solo dal ceto sociale, allora non puoi reputare la filosofia marxista una filosofia degna di attenzione ed esaltazione. Poi daltronde, se tutte le sue applicazioni pratiche e tutte le rivoluzioni nel nome del marxiso sono fallitee degenerate in devastazione delle dignità unane, un motivo ci sarà! Pensaci... Essere anticomunista, disprezzare tanto questa piaga, non vuol dire essere Fascista!! Vuol dire semplicemente avere coscienza e buon senso!... Grazie dell'attenzione. Un saluto...

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  9. Neon, non sopporto le professioni di fede, le persone che possoggono la Verità e quelli convinti di sapere come ci si dovrebbe comportare.

    Se tu hai qualche informazione utile, ok, accomodati. Se il tuo unico contributo è l'esortazione moralistica beh… ci sono in giro già troppi predicatori della domenica ad ammorbare l'aria.

    Adios.

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  10. qualcuno era comunista perchè Berlinguer era una brava persona

    Qualcuno era comunista perchè Andreotti non era una brava persona

    Qualcuno era comunista perchè pensava di poter essere felice solo se anche gli altri erano felici. La realtà è che il comunismo è un sogno, un bel sogno e come disse il compagno Guevara:"se sogno da solo è solo un sogno, se sogniamo in due allora comincia la realtà"

    spesso m dicono che è triste essere comunista, spesso la stessa cosa si dice alle persone intelligenti, perchè è difficile essere felici quando si è dotati di un cervello per pensare, per contare, ancor più difficile è arrivare alla fine di ogni anno e nel conto perdere 1400 persone svanita chissàperchè... E' vero forse è più facile fingere che non sia nulla, che tutto vada bene, che non esista un conflitto e che noi povera gente lo stiamo miserabilmente perdendo.

    Che ci vogliamo fare, continueremo a rattristarci perchè le nostre catene sono sempre più pesanti, voi fatevi consolare da buonadomenica



    per evitare che qualcuno possa accusarmi di non aver dato modo di rispondere allego il mio indirizzo(contatto msn) lu88i@hotmail.it

    Sono lucio ho 20 anni e sono di salerno... :) bell'intervento

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  11. hasta la victoria Lucio, hasta la victoria!

    Grazie per la visita e per il tuo contributo.
    Continua a (r)esistere.

    ciao

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