06 novembre 2006

Quello che fotografa

Before/Prima
Picture by Iguana Jo.
Mi chiedono una presentazione, qualche parola per presentare le mie foto. Non sono abituato a parlare di me, preferirei che le foto parlassero da sole. Però mi piace provare a fare cose nuove, e quindi eccomi qua.

Un tempo c'erano i viaggi e la necessità impellente di fissare ricordi: un panorama indimenticabile, un momento prezioso, un luogo appena scoperto. Una volta c'era la pellicola. C'era il momento dello scatto, quello dello sviluppo e poi, ultimo, il momento della visione. La fotografia nasceva ed era vissuta in tutto il suo processo come ricordo, come memoria.

Le cose cambiano.
I viaggi ci sono ancora e le foto ricordo pure, ma col tempo tra i miei scatti sono spuntate anche le persone, i particolari, le situazioni.
Poi è arrivata la fotografia digitale, e da quel momento per me è cambiato tutto.

Fermare l'attimo non è più (solo) memoria. Diventa invenzione, rivelazione.
Ora la fotografia è un mezzo per intravedere nuovi mondi dietro il velo di quello condiviso. Mi offre la possibilità di far parlare i luoghi con parole che nemmeno conoscevano.
Lavorare sulle immagini diventa un modo per rimodulare la realtà.

Fissare un'immagine è contemporaneamente una forma di inganno e una sorta di rivelazione. Insieme a ciò che fotografiamo nascondiamo e raccontiamo l'occhio, la visione, del fotografo. L'obiettivo è unire l'emozione all'informazione, la percezione al sogno, la verità alla finzione.
Io l'ho scoperto solo da poco, e queste sono alcune delle immagini che ho incontrato, che ho inventato lungo la strada.

5 commenti:

  1. se chiedessero a me, di parlare di te, direi:

    "Iguana Jo è quello che, più di ogni altro, mi ha insegnato che la fotografia non è solo uno scatto.
    E' invenzione, fantasia, è poter creare o meglio ricreare la realtà.
    Iguana Jo mi ha insegnato che le fotografie sono pezzi di normalità che si rivelano in una dimensione diversa della stessa: come se, con la macchina fotografica, ci fosse la possibilità di ricavare qualcosa di più, scavare nell'ovvio per scoprire il fantastico.
    Iguana Jo mi ha insegnato che non si sta "dietro" una macchina fotografica, ma "dentro":
    perchè solo smettendo di pensare all'oggetto e sentendolo come continuazione dei propri sensi, si può comunicare.
    Tutto questo Iguana Jo me lo ha insegnato mostrandomi le sue foto.
    E di ciò gliene sarò grata sempre".

    Lui

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  2. Luiiiiiiiiiiiii!

    La prossima volta ti chiedo di scrivermela te la presentazione!

    Grazie per le bellissime parole, credo che stasera tornerò a casa in volo :-))

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  3. sì, ma stai attento, che poi ti scontri con i piccioni, e vaglielo a spiegare che non conosci le regole aeree...
    lo sai come sono, i piccioni!

    ps:
    quando vuoi, a tua disposizione, per scriverti presentazioni, mio caro.

    Lui

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  4. Jo, alle tue foto dovresti aggiungere una presentazione del tipo: "sono Connor MacLeod del clan dei MacLeod, nato nel 1528 nelle highlands in Scozia, e sono immortale" :)
    Ed è vero, come dice Anacho, che hai una specie di scimmitarra non molto lunga, con l'elsa finemente lavorata in argento, alla quale tieni legato un fazzoletto bianco? :)

    ciao
    Nurwfulk

    PS: scommetto che non sono stato il primo a farti un'osservazione di questo tipo, vero?

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  5. Vero.
    Mi piacerebbe poter dire, ne resterà soltanto uno, che ogni volta che leggo 'ste cose spero sia l'ultima. Ma poi invece…

    :-))

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