E così è finita. Dopo 14 volumi la saga di Miles Vorkosigan sembra proprio essere giunta al capolinea anche per il sottoscritto.
Per me è finita. Ma forse l'ignaro lettore capitato per sbaglio in questo blog non ha la più pallida idea di chi o di che cosa io stia parlando. Ecco quindi qualche indizio per avvicinarsi al miglior ciclo fantascientifico mi sia mai capitato di leggere.
Lois McMaster Bujold ha il merito di essere la prima autrice che mi ha costretto a divorare un'intera saga in più volumi.
Scrivo divorare perché è quello che mi è sempre successo con tutti i romanzi del ciclo dei Vor. Se Immunità diplomatica, l'ultimo romanzo della serie, l'ho conservato per più di due anni prima di leggerlo è proprio perché sapevo che nonostante le sue 350 pagine sarebbe finito in fretta e poi addio.
Ma cos'hanno le storie della Bujold di tanto speciale da creare dipendenza?
I suoi romanzi non hanno particolari pregi stilistici, anzi. La scrittura è piuttosto piatta e lo svolgimento lineare, le invenzioni fantascientifiche non sono particolarmente innovative, i mondi e le società che tratteggia non brillano certo per originalità (anche se Cetaganda…).
Immergersi nell'universo dei Vor è un'esperienza di lettura unica soprattutto per l'incredibile miscela di leggerezza e complessità, per la disarmante umanità e l'abbondante ironia che contraddistingue le vicende di Miles e compagnia.
Miles Vorkosigan è il figlio sfigato di una nobile famiglia (ed eccezionale, se non altro per le origini) nel tetro e militarista mondo di Barrayar. Nato deforme a causa di un attentato alla madre incinta, ma contraddistinto fin da subito da una volontà ferrea e da una mente ossessiva, il buon Miles si farà strada nell'universo grazie al suo cervello e alla compagine di personaggi più o meno emarginati, più o meno scoppiati, che incontrerà nelle sue avventure.
Il tutto narrato con un tono leggero che non tralascia gli aspetti più cupi dell'esistenza ma che riesce comunque a non dimenticarsi quelli più giocosi e allegri, un raccontare che passa dai turbamenti amorosi che contraddistinguono l'esistenza di Miles alle più tetre riflessioni sulla manipolazione genetica, dalle sfrenate scene di azione alle drammatiche conseguenze dei pregiudizi dettati dall'ignoranza.
La saga si sviluppa per una dozzina di romanzi (tutti rigorosamente autoconclusivi) e un manciata di racconti in un crescendo continuo: dai primi romanzi che ancora soffrono di qualche piccola incertezza al capolavoro assoluto del penultimo capitolo dela vita di Miles, quel Guerra di Strategie che è la miglior commedia romantica mi sia mai capitato di leggere, dentro e fuori dall'ambito fantascientifico.
Leggetevi la Bujold insomma, che anche se non scrive opere rivoluzionarie, ne farà mai parte di alcuna avanguardia letteraria, scrive romanzi avvincenti, brillanti, intelligenti. Tre cose che nella fantascienza popolare degli ultimi decenni sono diventate sempre più rare e introvabili.
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Qui di seguito l'elenco dei volumi in ordine cronologico interno alla saga (diverso dall'ordine di pubblicazione originale dei singoli romanzi riportata a fianco del titolo):
- L'onore dei Vor, 1986
- Barrayar, 1991
- L'apprendista ammiraglio Vorkosigan, 1997
- Il gioco dei Vor, 1990
- Cetaganda, 1996
- La spia dei Dendarii, 1986
- L'eroe dei Vor, 1989 (racconti)
- Il nemico dei Vor, 1989
- I due Vorkosigan, 1994
- Memory, 1996
- Komarr, 1998
- Guerra di Strategie, 1999
- Festa d'inverno a Barrayar. 2004 (romanzo breve)
- Immunità diplomatica, 2002
…
Ciao Iguana! Bel post il tuo. Mi stai convincendo a leggere questa benedetta Bujold. Ho a casa "Festa d'inverno a Barrayar", lo leggerò per Natale a questo punto, giusto per sintonizzarmi col clima;-) Poi, se sarà il caso, passerò a "Guerra di Strategie"...
RispondiEliminaX
PS: Ma come faccio a contattarti in privato? Trovi la mia e-mail sullo Strano Attrattore: devo chiederti una cosa... Grazie!
Se posso dire, non leggere Festa d'inverno a Barrayar. O almeno non leggerlo come primo approccio alla saga dei Vor. Giocato com'è sulla conoscenza dei retroscena dei personaggi non te lo godresti appieno.
RispondiEliminaLa mia impressione è che più che un'opera a se stante Festa d'inverno sia un regalo della Bujold ai lettori della saga.
Idem per Guerra di strategie, che è sì un capolavoro e quindi un'ottima lettura anche preso a se stante, ma che letto dopo i romanzi precedenti è mooooolto più divertente.
Insomma, se vuoi saltare qualcosa salta i primi romanzi (che credo siano pure molto difficili da trovare), ma gli altri prova a cercarli: oltre alla soddisfazione della lettura c'è pure il gusto della caccia al volume :-)
A me Miles Vorkosigan, e anche l'ammiraglio Naismith naturalmente, hanno salvato la vita più di una volta. Anche Mark, forse.
RispondiEliminaContinuo a pensare che Simon Illyan non meritasse la sorte toccatagli in Memory.
Se uno deve cominciare a leggere di Miles, meglio iniziare dall'Apprendista Ammiraglio, poi Cetaganda. In seguitoLe montagne del dolore e via dicendo. Gli ultimi tre - Komarr, Guerra di strategie e Immunità diplomatica -per ultimi.
Immunità diplomatica è quello che mi è piaciuto meno, ovviamente: Miles ipersposato, Bel imbolsito, e un Ba poco definito e boccheggiante fuori da Cetaganda...
Zoe, tendo a concordare con te.
RispondiEliminaIn effetti incontrare Miles in versione bel (!) maritino fa un certo effetto. Non per nulla quel romanzo s'è rivelato una specie di vicolo cieco narrativo.
Però ora - dopo tutti questi anni - Miles sta tornando.
Non sei emozionata all'idea?
Sta tornando in che senso: che lo ripubblicano tutto o che la Bujold ha fatto marcia indietro, ha mollato Challion (di gran lunga inferiore) e torna a Barrayar? Sarebbe troppa grazia. Ma come la mettiamo col sistema Miles-Ekaterin, ormai stella doppia? (Sarei curiosa di vedere i figli, però). Da lì, come tornare indietro?
RispondiEliminaLa signora B. inoltre è diventata un po' troppo manichea negli ultimi romanzi. Il povero Ivan che non riesce a batter chiodo in Guerra di strategie ( uno dei migliori, concordo): ma cos'è, una specie di contrappasso?
Comunque educimi, ti prego, su eventuali comparse Vorkosigan in libreria! Grazie.
La notizia è di qualche tempo fa, ma pare che quest'anno uscirà un nuovo romanzo con Miles protagonista. Titolo previsto Cryoburn.
RispondiEliminaQuesta la nota dal sito della Bujold:
The story is an Auditorial investigation that takes place on a planet new to readers, called New Hope II or Kibou-daini. Miles is 39, to go by the very Miles-centered series chronology we've been using. The story uses three viewpoints: Miles, Roic, and a local lad named Jin. The general mode is mystery/thriller/technological-social exploration. About 103,000 words, in twenty chapters and an epilogue.
Non ho informazioni sulla possibile data di uscita italiana, ma credo non convenga trattenere il respiro nell'attesa…
Grazie della segnalazione. Cercherò di evitare apnee esiziali.
RispondiEliminaGrazie Iguana: ti ascolto:-)
RispondiEliminaBravo ragazzo! :-)
EliminaE ora, via! Miles ti aspetta!