Ma che fine hanno fatto i Modena City Ramblers?
Come ha fatto Cisco a ridursi così?
In questi giorni m'è capitato di ascoltare su KRock (sempre sia lodata) qualche brano dei nuovi dischi dei due soggetti summenzionati. Per quanto affetto possa avere per i compagni modenesi, per quanta simpatia possa nutrire per le loro posizioni politiche, sono sempre più dell'idea che se avessero chiuso li le loro rispettive attività sarebbe stato meglio per tutti. Almeno il ricordo della gloria passata avrebbe continuato ad alimentare il fuoco dei Ramblers.
Già in Viva la Vida si riusciva ad intuire che buona parte della forza se n'era andata, che un paio di grandi pezzi non bastano a rendere memorabile un disco, Mi son detto che forse era solo Cisco ad essere scarico (e sentire il suo esordio solista non fa che confermare la mia impressione). Purtroppo, per quello che ho sentito, questo Dopo il lungo inverno è davvero triste: più che canzoni si ascoltano lamentazioni, più che rock'n'roll nenie parrocchiali.
Dove sono finite la rabbia e il divertimento? La passione e l'orgoglio? Tutta la trascinante energia della loro musica? L'impegno non basta a fare poesia, figuriamo un disco dei Ramblers (almeno dei Ramblers che ricordo io).
Di gente che predica ce n'è già fin troppa in giro, ed essere dalla parte giusta non è mai una buona scusa per limitarsi a campare.
Siete una band di rock'n'roll o no?
Dimostratelo.
Forse il problema con il rock è lo stesso che con la rivoluzione. Funziona solo quando si è giovani... [Con le dovute eccezioni, of course (*)]
RispondiEliminaCorollario: "corri veloce, rompi i co****ni e rischia quanto ti pare, ma non lasciare che ti prendano vivo" ;-)
X
(*) Vedi Bakunin, Malatesta, David Bowie e... i Nomadi ;-)
Nooooooo! i Nomadi noooo!
RispondiEliminaNon so se è solo questione d'età (che certo c'entra), temo che sia anche (e soprattutto) il prendersi un po' troppo sul serio.