05 dicembre 2012

Letture: Banks, Grossmith, Valente, Svevo

© giorgio raffaelli

Iain M. Banks - L'arma finale 
Iain Banks è uno dei miei autori di fantascienza preferiti, uno di quelli che infilerei in qualunque classifica di merito, che si tratti di singoli volumi, cicli, produzione complessiva ecc. ecc. Detto questo tocca però ammettere che L'arma finale (Against a Dark Background in originale) non è tra i suoi libri migliori.
L'arma finale è un romanzo in cui non c'è la Cultura, e quest'assenza pesa sul livello di complessità dell'opera, ma nonostante l'assenza della più celebre invenzione banksiana, non credo che i difetti del volume dipendano solo dalla sua collocazione al di fuori del ciclo culturale. Dopotutto abbiamo anche qui personaggi alle prese con situazioni disperate, la solita grandiosa dose di distruzione massiccia, intimi dolori e violenza esemplare. Quel che manca è un minimo di sottigliezza in più nel coniugare storia personale dei protagonisti e storia generale (quel Dark Background del titolo originale). Quello de L'arma finale m'è parso infatti un Banks a grana grossa, in cui la leggerezza a cui siano abituati vira spesso nel grottesco, in cui la progressione della vicenda è gestita un po' col fiato grosso, calcando la mano su situazioni e momenti non del tutto convincenti (le memorie di Sharrow, l'eredità del padre, lo stesso motore narrativo della vicenda).
Rimangono una serie di episodi in cui si riconosce il talento di Banks nel mescolare senza soluzioni di continuità dramma, ironia e spettacolarità (la distruzione dei documenti, lo scontro sulle piattaforme galleggianti, la battaglia finale), ma nel complesso L'arma finale manca di quell'omogeneità tra forma meravigliosa e contenuto profondo che rende indimenticabili molti dei romanzi di Iain M. Banks.



George & Weedon Grossmith - The Diary of a Nobody
Altro sorprendente coniglio uscito dal cilindro dei suggerimenti di Marco, The Diary of a Nobody è un romanzo comico pubblicato in Inghilterra nel lontano 1892 dopo essere uscito a puntate nel decennio precedente sulla rivista satirica Punch. La lettura di questo diario di un nessuno è stata esperienza divertente e istruttiva per diversi motivi.
The Diary of a Nobody scritto e illustrato dai fratelli Grossmith è una satira in cui si mettono ben in evidenza difetti e idiosincrasie del bravo cittadino inglese di classe media, ma nonostante il risultato comico (e politico) sia pienamente raggiunto, non c'è alcuna cattiveria ne malanimo nei confronti del povero protagonista, cui non viene mai a mancare l'affetto di autori e lettore. Meglio di qualsiasi romanzo storico (o steampunk, se è quel che preferite) The Diary of a Nobody offre un ritratto del periodo tardo vittoriano davvero apprezzabile e brillante. Oltretutto, nonostante gli anni passati, il romanzo continua ad essere parecchio divertente.
La mia esperienza col romanzo comico britannico si fonda soprattutto sulla lettura dell'indimenticabile Tre uomini in barca (per non parlar del cane), magari The Diary of a Nobody non è altrettanto divertente, ma ci arriva decisamente vicino. Lettura consigliata.
(Qui c'è il link per scaricarlo dal progetto Gutenberg)


Catherynne Valente - La bambina che fece il giro di Fairyland per salvare la Fantasia

Stavo cercando un libro fantasy da suggerire a mio figlio undicenne ed è saltato fuori che Sperling & Kupfer ha tradotto in italiano il pluripremiato The Girl Who Circumnavigated Fairyland in a Ship of Her Own Making. Avevo già sentito parlare di Catherynne Valente in giro per blog, ma quel che ha fatto pendere decisa la scelta sull'acquisto del volume è stato ritrovare la Valente come guest blogger sulle pagine di Charlie Stross.
Dopo aver letto il romanzo posso dire che se è assai probabile che La bambina che fece il giro… posso piacere - e assai! - a qualsiasi bimbo alla ricerca di una storia fantastica, dal mio punto di vista l'ho trovato un tantino troppo perfetto per essere davvero godibile.
Alla giovane protagonista della vicenda capitano tutte le cose giuste al momento giusto, esattamente quelle che  ti aspetti da un libro discendente in linea diretta da Alice nel paese delle meraviglie: si incontrano animali parlanti e magie assortite, streghe antipatiche e regine malvagie, mostri amichevoli e oggetti gentili, ma a me è parso che il tutto mancasse di un vero slancio infantile (non saprei come meglio definirlo), che il romanzo fosse sì ottimamente costruito, ma più a dimostrare l'effettiva competenza dell'autrice, piuttosto che per la gioia del lettore. 
Nonostante la quantità di magia diffusa tra le sue pagine La bambina che fece il giro di Fairyland per salvare la Fantasia, manca giusto di quel pizzico di follia che l'avrebbe reso una piccola meraviglia.


Italo Svevo (Ettore Schmitz)
- La coscienza di Zeno

Uno dei vantaggi del lettore digitale è la possibilità di leggersi a costo zero tutti quei classici che per un motivo o per l'altro abbiamo lasciato indietro.
Era parecchio tempo che mi ripromettevo di provare La coscienza di Zeno. Non lo avevo mai affrontato scolasticamente (ok, il capitolo sul fumo credo l'abbiamo letto tutti, ma al resto non è mai stato fatto nemmeno un accenno dalla mia vecchia prof…), ma lo spettro di Italo Svevo si è sempre aggirato ai margini delle mie letture e quindi, via, leggiamolo.

Accompagnare Zeno Cosini nel percorso della sua vita misera e disgraziata, caratterizzata da benessere e ipocondria, è a tratti faticoso, molto spesso divertente, a volte insopportabile, ma il ritratto di questo uomo senza qualità è forse il testo migliore per ritrovare distillata quell'essenza di italica abulia che caratterizza la nostra nazione. Ed è ancor più notevole che questo romanzo arrivi dalla penna di un cittadino austriaco cresciuto in terre di confine, con lo sguardo puntato lontano e i piedi ben piantati nella nostra terra.
Zeno Cosini assomiglia molto al Nobody del romanzo citato più su, ma dove lì c'era affettuosa distanza e comprensione, qui c'è spietata e scoraggiante (auto)analisi; dove nel testo inglese c'era un umorismo dolce e condiviso, qui domina la consapevolezza - comica, anche - della meschinità e della menzogna che guida buona parte dell'esistenza del suo protagonista. Entrambi sono però, ognuno a suo modo, libri leggeri, libri che lasciano più di quel che trovano. Se La coscienza di Zeno è romanzo più importante è perché nonostante il tempo trascorso dalla sua pubblicazione parla ancora con voce forte e sottile a noi, qui e ora.
(Qui il link alla pagina di Italo Svevo su Liber Liber dov'è possibile scaricare il romanzo.)

8 commenti:

  1. Ti invidio, io ultimamente riesco a trovare poco tempo per leggere.:(

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    1. Si va a periodi, a volte si legge un sacco, altre volte no.

      …e dopo 'sta perla di saggezza mi tocca pure tornare al lavoro, ah… che tempi. :-)

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  2. Devo decidermi con Banks. Non ricordo se te l'ho già chiesto ma la mia solita domanda egoistica te la pongo lo stesso: Con cosa mi consigli di cominciare?

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    1. La reperibilità di Banks in italiano riduce drasticamente le scelte disponibili.
      Purtroppo quelli che per me sono i suoi romanzi migliori o non sono ancora stati tradotti (The Algebraist, Matter) o sono praticamente introvabili (La guerra di Zakalwe).
      Credo che sia ancora relativamente facile da reperire il suo primo romanzo culturale "Consider Phlebas", pubblicato una prima volta dalla Nord come "La mente di Schar", riedito da Fanucci con il titolo "Pensa a Fleba", che forse rimane l'approccio migliore alla fantascienza di Banks, nonostante la disponibilità di titoli successivi (e probabilmente migliori) che però si gustano meglio conoscendo già un minimo la Cultura (penso a "L'altro universo" e ancor più a "Inversioni").
      Ti sconsiglierei L'arma finale o Criptosfera, che ok, non sono male in termini assoluti, ma non rappresentano al meglio il talento di Iain Banks.

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  3. Banks è da mo' che è cotto ;)
    A me il secondo e terzo culturali (Games/Weapons o Azad/Zakalwe) piacciono molto di più di Fleba.

    Altro sorprendente coniglio uscito dal cilindro dei suggerimenti di Marco

    Adesso che coll'ereader viaggi spedito potrei compilare liste e liste di freebies gutenberghiani! Ma... devo limitarmi all'inglese? Qualche cosa in tedesco spagnolo portoghese olandese no? ;)
    Una curiosità leggera che ho letto quest'anno è qui:
    http://www.gutenberg.org/ebooks/21415
    Una novella/romanzo breve scritta da una bambina di nove anni.


    "Mr Salteena was an elderly man of 42 and was fond of asking peaple to
    stay with him. He had quite a young girl staying with him of 17 named
    Ethel Monticue. "

    Beata innocenza!

    Io lo devo ancora leggere sto benedetto Zeno (che peraltro ho in casa) Al pari de La Storia , che volevo leggere nel centenario della nascita della Morante e arriva alla fine dell'anno da balenottero spiaggiato sul comodino...

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    1. Anche a me i due titoli di Banks che citi piacciono MOLTO di più di Fleba, hanno il difetto che non si trovano…
      BTW dopo L'arma finale Banks si è ripreso alla grande, vai a controllare la bbibliografia se hai qualche dubbio.


      "Adesso che coll'ereader viaggi spedito"

      No 'spetta! Non leggo più spedito (tutti i libri sopra son letture estive, tanto per dire…), leggo roba che altrimenti probabilmente non leggerei mai.
      E beh… solo inglese, in tedesco probabilmente ce la farei (ma NON voglio farcela!), ma il resto proprio no. Grazie lo stesso per il pensiero :-)

      Per quanto riguarda i classici italiani, mi piacerebbe riuscere a leggerne almeno uno all'anno. Per il 2013 sono ancora in dubbio…

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    2. Per quanto riguarda i classici italiani, mi piacerebbe riuscere a leggerne almeno uno all'anno. Per il 2013 sono ancora in dubbio…

      Perché non leggi il tuo omonimo della Ortese? Gran bel romanzo fantastico, e breve ;-)

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    3. L'Iguana ce l'ho in lista da un sacco di tempo, ma non l'ho ancora incrociato nei miei giri in libreria. Spero succeda, prima o poi…

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