12 luglio 2011

Ricordare i fondamentali

Irish Sky and Me by Iguana Jo
A photo by Iguana Jo.
Come siamo diventati ciò che siamo?
Certo: la genetica, l'ambiente.
E poi gli incontri, le scelte, le sfighe.
Tutto quanto lì fuori, e qui dentro, contribuisce a cambiare la nostra forma mentale, il nostro modo di porci, il modo in cui vediamo e ci raccontiamo il mondo.
La mia specifica realtà personale si è costruita anche grazie ai libri che ho letto nel corso del tempo. E quindi, prendendo spunto dall'ultimo post di Nick che ci ricorda i suoi libri preferiti, è ora di una nuova top-ten!



Quelle che seguono sono le storie che ritengo siano state fondamentali nel mio percorso di crescita. Se son messo come sono messo è (anche) colpa loro.

Jack London - Il richiamo della foresta
Prima di Jack London sono passati Verne e Salgari, che ancora oggi per me rappresentano l'Avventura. Ma Il richiamo della foresta è forse il primo romanzo che mi ha lasciato qualcosa di più di una generica voglia di avventure ed esplorazioni. Tante sono le suggestioni seminate da quel libro. Forse la più importante è stata il ritrovare, per la prima volta riprodotto su carta, qualcosa che sentivo vicino e familiare: una natura che non era più semplice cornice, ma che mi circondava indifferente e meravigliosa. Buck e la foresta mi sono rimasti dentro, in profondità.

Isaac Asimov & Martin H. Greenberg (a cura di) - Le grandi storie della fantascienza
Ancor più dei singoli romanzi fondanti il genere, la collana de Le grandi storie della fantascienza è stata la serie di volumi che più ha influito sui miei gusti in fatto di letture. Dai tempi delle medie a oggi ho avuto magari qualche momento di pausa, ma la fantascienza ha sempre accompagnato il mio percorso, regalandomi una visione laterale della realtà. Tanto da non poterne più fare a meno.

Konrad Lorenz - L'anello di re Salomone
Questo libro credo mi sia stato regalato in terza media. Rappresenta bene il rapporto che ho instaurato con la scienza da lì in poi, che è un insieme di fascino, di curiosità e di approccio singolare alla materia. Più avanti avrei scoperto Stephen Jay Gould, che rimane il migliore esempio di scrittore di scienza io abbia mai incontrato. Ma prima di tutti è arrivato Konrad Lorenz, con le sue oche, i suoi cani e le sue taccole.

JRR Tolkien - Il signore degli anelli
Il signore degli anelli rappresenta ancora l'esempio migliore di fuga dal mondo e di controllo del reale. Quando l'ho incontrato ci sono rimasto dentro, attratto come una mosca dal miele. Un intero universo narrativo si apriva all'esplorazione: gente normale che parlava con maghi, re e cavalieri, un male oscuro che si diffonde, la lotta e la resistenza e la malinconia della fine. Dirlo qui e ora sembra forse esagerato, ma per me, allora, era il massimo della meraviglia.

Michail Bulgakov - Il Maestro e Margherita
Poi si cresce e si cercano altre suggestioni. Il Maestro e Margherita è stato per molto tempo (e a volte lo è ancora) il Miglior Romanzo io abbia mai letto. Nel libro di Bulgakov vedevo finalmente quell'incrocio tra quotidiano e fantastico che avevo sempre sospettato ma mai incontrato davvero. Una pietra di paragone con cui tutte le mie letture successive han dovuto fare i conti.

Heinrich Böll - Opinioni di un Clown
Credo di aver letto Opinioni di un Clown intorno ai diciassette anni. L'età perfetta perché questo romanzo potesse fare il maggior danno possibile. Credo che buona parte della mia visione politica dell'esistenza derivi dalla lettura del racconto della vita di Hans Schnier. Non so se questo libro mi ha salvato la vita o me l'ha complicata. So che gli devo molto, anche se da allora non ho più avuto la forza di rileggerlo. Forse quando sarò un po' più vecchio…

Raymond Chandler - Il lungo addio
Philip Marlowe è il mio eroe e Raymond Chandler il suo profeta. Dovendo scegliere una guida morale per la mia esistenza credo che l'investigatore di Bay City sarebbe stato il candidato ideale. Aveva tutto per affascinare e colpire il mio io più giovane. E poi Chandler scriveva da dio.

Jack Kerouac - Sulla strada - Big Sur
E poi ho lasciato casa e sono partito. Per lungo tempo Sulla strada è stata la mia guida, tra le sue pagine potevo ritrovare le sensazioni di quelle giornate trascorse sotto la pioggia ad aspettare un passaggio, degli incontri lungo la strada che si potevano trasformare in settimane di festa, in delusioni o in semplici racconti di vita, il sapore dell'ignoto e la gioia di essere vivo. La consapevolezza che il viaggio è tutto ciò che conta.
Poi è arrivato Big Sur, in cui la fiamma si spegne, e c'è il ritorno, la resa alla consuetudine e alla normalità. Un tocco di amaro, per ricordarsi i propri limiti e non scoppiare del tutto.

William Gibson - Neuromante
In questo elenco Neuromante rappresenta la sintesi tra la lettura d'intrattenimento e il resto. Un libro che mi ha condotto a quello che, vista col senno di poi, è stata probabilmente il momento in cui ho raggiunto una sorta di maturità nella mia vita da lettore. Il romanzo di William Gibson è quello in cui ho scorto per la prima volta le potenzialità letterarie della scrittura di genere. Mi ha aperto gli occhi, illuminando tutto un nuovo mondo, riuscendo da solo a farmi riconsiderare per intero la narrativa di genere letta fino a quel momento. Un'epifania.



E così siamo arrivati intorno ai venti/ventidue anni.
Non che dopo non ci siano più state letture fondamentali, ma è vero, più si invecchia meno malleabili si diventa. E se qualche volume è stato certo importante, nessuno credo possa superare l'impatto che questi dieci libri hanno avuto sulla mia vita.
Io però me lo auguro sempre, di trovare un libro capace da solo di far scattare quella molla, di indurre una svolta o semplicemente di sorprendermi. Per fortuna succede, anche più spesso di quanto io stesso non immagini. Bello leggere.

6 commenti:

  1. Grazie innanzitutto per il link, mi ha fatto molto piacere.
    Devo dire che scorrendo tra i titoli capisco meglio le basi di diverse tra le tue scelte e posizioni filosofiche.In un certo senso, confermi una mia vecchia teoria sul fatto che NOI, in parte, diventiamo CIO che LEGGIAMO; ora sto estremizzando non è solo così, ma leggere ci porta a pensare, a farci domande, ad essere curiosi verso il mondo esterno, in una parola ci rende più completi.
    M'interessa molto la parte su Lorenz e su Boll, ci hai voglia d'approfondire?

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  2. Lista interessante. Non sapevo di quest'amore per Chandler. Ah tu uomo che cammini per queste strade squallide con senso dell'onore e nozione di giustizia!

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  3. @ Nick: Lorenz è considerato il padre dell'etologia, e "L'anello di re Salomone" (che permetteva al re ebraico di comunicare con gli animali) è forse il suo titolo più famoso e accessibile. Che altro dire? Forse se alle fine mi sono laureato in biologia è dipeso anche da questo libro. Che poi non faccia il biologo, beh… dipende da altre letture, da altri incontri, da altre scelte, da altre sfighe. :-)

    Per capire chi era Heinrich Böll ti consiglio di fare un giro su wikipedia.
    Per me "Opinioni di un Clown" è stato fondamentale per focalizzare alcune idee che mi frullavano in testa all'epoca. Idee che riguardavano la religione, il potere, la politica e le persone.
    Credo che nella scelta di Heinrich Böll di guardare le cose dal basso ci sia forse il contributo più importante alla mia formazione.


    @ Marco: So che hai un conto aperto con Chandler, e mi spiace. Però Marlowe è Marlowe. Più che la "nozione di giustizia" credo mi affascinasse l'individualismo e l'irriverenza.

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  4. Bè no, a me piacciono Chandler, Hammett e molto della prima e seconda generazione noir/hardboiled.
    Poi ho questo riflesso condizionato inspiegabile che mi porta a lanciare Il Grande Sonno contro il muro, ma son cose mie ;-)
    Più che altro era l'immagine di te in impermeabile alla Bogart e sigaretta all'angolo della bocca che ti avventuravi per le 'mean streets' a farmi ghignare.

    I libri più importanti per me sono venuti quasi tutti dopo (i vent'anni) per cui ti invidio questo effetto la mia vita in libri

    Hai letto il falco pellegrino di J.A.Baker in tema osservazione degli animali, è molto bello.

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  5. Ma sai che e' strano? Questo weekend passato ho finito il mio corso di counselling (il primo anno) e il nostro gruppo si scioglie, quindi ho voluto portargli dei regali, e ho comprato una pila incredibile di libri... sono andati tutti tranne Eco! Dovrei fare una lista...

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  6. Marco scrive:
    "l'immagine di te in impermeabile alla Bogart e sigaretta all'angolo della bocca che ti avventuravi per le 'mean streets' a farmi ghignare."

    In effetti farebbe ghignare anche me! :-)

    Sull'importanza di certi testi: se avessi trovato un Maestro di Vita™ in carne e ossa forse il peso di certe letture sarebbe stato inferiore. In mancanza d'altro uno si deve arrangiare con quel che trova…

    Non conosco "il falco pellegrino", ma ora come ora l'osservazione degli animali è molto indietro nell'elenco delle priorità.


    @ Anna: ehm… mi spieghi cosa c'è di così strano, che son curioso? È che mi pare ti sia partito il commento prima di arrivare al punto! :-)

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