08 febbraio 2011

ITIS Galileo


Picture by Iguana Jo.
Sappiamo bene di quale prestigio godano le materie scientifiche qui da noi.
Sappiamo bene come il mondo delle lettere schifi e ignori scienziati e affini.
Sappiamo bene quanto è difficile dare visibilità e risalto al metodo scientifico, all'indagine razionale, al dubbio e alla curiosità quali insostituibili motori di conoscenza.

Per tutti questi motivi non posso non condividere con voi il piacere di quel paio d'ore trascorse sabato sera in un teatro gremito ad assistere al nuovo spettacolo di Marco Paolini dedicato alla vita e alle opere di Galileo Galilei.
Fa una certa impressione sentir parlare di fisica e astronomia, di scienza e conoscenza - e non in termini vaghi e deferenti, ma precisi e documentati - in un ambito, quello teatrale, cui sono solito associare contenuti molto diversi.

ITIS Galileo non è l'agiografia laica di un martire della scienza, non è un remake del processo brechtiano, non è la trasfigurazione al presente di un confronto ideologico, e non è neanche un viaggio nella memoria della scienza alla ricerca di una strada per il progresso, di un'etica della ricerca, o un interrogarsi sulla coscienza degli scienziati (oh sì, ci sono tutti questi aspetti, ma sono laterali rispetto al nucleo dello spettacolo).
ITIS Galileo è il racconto della vita di Galileo, incentrato sui limiti dell'uomo e sugli indubbi meriti dello scienziato, ma soprattutto sul suo porsi, quasi involontariamente, contro la visione del mondo imperante all'epoca, non per motivi ideali o ideologici, ma sostanzialmente per la curiosità e il soldo, per ambizione alla fama e necessità di conoscenza. E come al fondo di tutto non siano tanto la qualità delle motivazioni a fare la differenza, quanto piuttosto la curiosità indefessa e il lavoro quotidiano, che forniscono dati, alimentano la ricerca, producono i risultati. Galileo Galilei non è un teorico, è un pragmatico, non è un filosofo (anche se o vorrebbe tanto) ma uno scienziato, prima ancor che la scienza esista.

In un certo senso ITIS Galileo si situa all'estremità opposta del teatro di Marco Paolini rispetto ad Ausmerzen, la ricostruzione del programma eugenetico nazista presentato dall'attore in diretta televisiva un paio di settimane fa.
Il cuore pulsante di entrambi gli spettacoli sta nella lettura delle fonti, nella documentazione, nell'informazione puntuale e approfondita. Se da un parte Ausmerzen affronta l'indicibile senza tirarsi indietro e trascinando con se un mondo intero di terrore, sofferenza e raccapriccio, costringendo lo spettatore alla cognizione emotiva prima ancora che razionale dell'orrore nazista, ITIS Galileo poggia tutta la sua forza sul confronto intellettuale tra tradizione e ricerca, tra status quo e cambiamento, tra omologazione e curiosità, stemperando la quantità di dati e riferimenti con l'umanità dei protagonisti e qualche tocco farsesco ad alleggerire la messa in scena.
In una carrellata che parte da Aristotele e Tolomeo, fa tappa su Copernico, passa per Shakespeare e Tycho Brahe, giunge a Keplero, sfiorando la vita di tre papi, Paolini è abilissimo a rendere vivo il clima dell'epoca galileiana mantenendo al contempo la rappresentazione nell'ambito dello spettacolo teatrale senza sconfinare (quasi) mai nei troppo seri territori della lectio magistralis. Anche se a volte sceglie quella che a me pare la via più semplice, non rinunciando a quel paio di battute sugli scandali politici del momento, Paolini compensa questi sbandamenti con momenti di pura gioia, come la riproposizione in stile commedia dell'arte di un dialogo galileiano, o la citazione in lingua madre (la sua, di lingua madre) di altri brani dell'epoca.

Un paio d'anni fa, in coda al post dedicato a Miserabili. Io e Margaret Thatcher. scrivevo:
"Assistere a uno spettacolo di Marco Paolini è sempre un'esperienza esaltante, una sferzata di vita vera in questi tempi anche troppo artificiali, una passeggiata lungo i binari della memoria fatta con l'unico scopo di andare incontro al presente che incombe un po' più attrezzati. Una boccata di ossigeno per continuare a resistere."
Dopo ITIS Galilei non posso che confermare quanto scrivevo allora, sostituendo magari storia a memoria e chiudere queste note ringraziando Marco Paolini per aver per una volta unito scienza e lettere, e averle riportate al centro del palcoscenico.
Un dubbio però mi rimane, Che anche Marco Paolini frequenti World of Warcraft? Lo so, anche solo accennarvi sa di sacrilego, però vedere sul palco l'attore interpretare il Mazzoleni (l'artigiano che costruisce a Galileo il suo cannone occhiale) mi ha ricordato il mio troll all'opera con i suoi strumenti e le sue pelli. Chissà…

6 commenti:

  1. Oh, che bello. Che altro dirti se non: ti invidio?

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  2. abbiamo bisogno di tanti paolini, per cambiare le cose.
    E' tutto ciò che fa oltre all'essere un bravo attore, che meraviglia... ci vedi un così grande lavoro, dietro, che annichilisce.
    ti restano solo applausi :)

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  3. Non ho mai visto uno dei suoi spettacoli dal vivo, ma è veramente un attore eccellente, se riesce a catturare in quel modo anche attraverso dei cristalli liquidi.

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  4. @ Il grande marziano: Ma che invidia! Paolini gira un sacco, e se è vero che Marte in effetti nei prossimi mesi non è previsto, qua di seguito ti metto le prossime date dello spettacolo in giro per l'Italia, non sia mai che riesci a fare un salto da 'ste parti:
    Da giovedì 10 a domenica 13 febbraio 2011 a Ferrara (Teatro Comunale)
    Martedì 15 e mercoledì 16 febbraio 2011 a Carrara (Teatro Garibaldi) 
    Da martedì 22 a giovedì 24 febbraio 2011 a Terni (Teatro Secci
    Da martedì 15 a domenica 20 marzo 2011 a Padova (Teatro Verdi)
    Da martedì 23 a domenica 27 marzo 2011 a Venezia (Teatro Goldoni)
    Sabato 2 aprile 2011 a Gallarate (VA) (Teatro Condominio "Vittorio Gassman")
    Da mercoledì 6 a domenica 10 aprile 2011 a Cesena (Teatro Bonci)
    Lunedì 11 aprile 2011 a Vignola (MO) (Teatro Ermanno Fabbri)
    Giovedì 28 e venerdì 29 aprile 2011 a Firenze (Teatro Puccini)
    Domenica 8 maggio 2011 a Maiolati Spontini (AN) (Teatro G. Spontini)
    Lunedì 9 maggio 2011 a Grottamare (AP) (Teatro delle Energie)

    @ gelo: totalmente d'accordo. L'ho già scritto altrove, ma val la pena di ripeterlo: Marco Paolini è uno dei pochi, pochissimi personaggi pubblici che non smettono di essere prima di tutto persone e cittadini di questo cazzo di paese. Paolini è addirittura capace di farti sentire orgoglioso del posto dove vivi.

    @ Paolo: le date sopra non contemplano la tua zona, però a Marzo è da quelle parti con un altro spettacolo. Vallo a vedere, che merita davvero.

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  5. Non ho mai visto nulla di lui - né in tv né a teatro - ma ne ho sempre sentito parlare benissimo. Devo rimediare, e l'argomento di cui parla nel suo ultimo spettacolo mi interessa parecchio. Vediamo se ce la faccio a vederlo a Firenze ad Aprile.

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  6. Molte sue cose sono uscite in dvd (io sono molto affezionato agli Album), ma qualunque cosa tu riesca a trovare è difficile possa rivelarsi deludente.

    E sì, se riesci vallo a vedere, che merita.

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