Ted Chiang - Storie della tua vita
Mi sono più volte lamentato di come molta della fantascienza più interessante edita nei paesi anglosassoni sia colpevolmente ignorata dagli editori nostrani. Questa antologia di racconti di Ted Chiang è la felice eccezione che conferma la regola. Storie della tua vita è una raccolta eccezionale come eccezionale è il suo autore. Ted Chiang nel corso della sua carriera ha pubblicato solo una manciata di racconti e nessun romanzo, eppure è ormai un punto di riferimento per chi cerca una fantascienza innovativa e originale per contenuti, invenzioni e profondità. Ted Chiang ha vinto tutti i più importanti premi del settore (credo che sia l'autore con la maggior quantità di premi per numero di racconti pubblicati), e insomma, è uno di quei pochi autori di cui leggerei anche la lista della spesa.
La maggior parte dei racconti raccolti nell'antologia erano già stati pubblicati, sparsi però in una decina di volumi (per la maggior parte nelle raccolte del meglio dell'anno, l'ormai consueto appuntamento estivo di Urania) e la possibilità di leggerli tutti insieme in un unico volume è davvero cosa rara nel panorama editoriale nostrano. Onore al merito a Stampa Alternativa dunque, che non so bene per quale improvviso colpo di genio ha deciso di proporlo al pubblico italiano.
Tra i racconti presenti va segnalato almeno Storia della tua vita che secondo me rappresenta uno dei vertici della narrativa di genere degli ultimi vent'anni.
Storia della tua vita parte come la classica vicenda di primo contatto, si dipana su piani temporali diversi, e man mano che procede si trasforma in un esperimento sul tema della coscienza di se e del libero arbitrio, con un nucleo ribollente umanità costituito da una storia d'amore da spezzare il cuore. Un capolavoro cui nessuna presentazione può rendere giustizia.
Degli altri racconti che compongono il volume (si va dall'antica Babilonia alla nascita del superuomo, incontrando angeli non proprio benevoli, passando per versioni alternative del nostro universo per arrivare fino allo straordinario reportage sulla bellezza che chiude l'antologia), l'unico che non mi ha lasciato del tutto soddisfatto, ma le mie aspettative erano davvero altissime, è 72 lettere, una vicenda ucronica dal sapore steampunk con un'idea di fondo davvero potente. Il difetto di questo racconto - se di difetto si può parlare - sta nel suo sembrare più il riassunto di un romanzo che una storia compiuta in sè tanti sono gli spunti interessanti solo accennati, i personaggi appena abbozzati e la quantità incredibile di suggestioni e problematiche affrontate (in breve, il racconto narra del tentativo di un gruppo di scienziati di risolvere il problema dell'approssimarsi della fine del mondo. Il tutto avviene in una Londra vittoriana parallela in cui i conflitti sociali sono ulteriormente complicati dalla massiccia presenza dei golem della tradizione ebraica, presenza assolutamente coerente con le leggi fisiche che governano quell'universo).
Le idee brillanti sono una caratteristica comune a tutti gli otto racconti dell'antologia (che poi ognuno abbia i suoi preferiti è inevitabile). In effetti Storie della tua vita rappresenta al meglio la fantascienza che mi piacerebbe leggere più spesso anche in italiano. Storie intessute di meraviglie che affermano con la forza dell'immaginazione la loro capacità di riflettere sulla realtà.
Francesco Verso - E-Doll
Del romanzo vincitore del premio Urania di quest'anno si è già discusso abbondantemente nei giorni scorsi. Se siete curiosi - e avete molto tempo libero - datevi una letta a questo post e ai relativi commenti.
Samuel Marolla - Malarazza
Dopo la delusione di Bad Prisma e i risultati non proprio memorabili del premio Urania, finalmente un libro che ti riconcilia con la letteratura di genere fatta in casa.
Prima di imbattermi in questa antologia di racconti non avevo mai sentito parlare di Samuel Marolla, del resto non sono molto pratico delle vie dell'horror nazionale, ma accidenti se scrive bene! Prendete nota scribacchini fantastici nazionali, che la capacità che ha questo autore di delineare con due tratti personaggi che ti restano poi piantati nella memoria è fenomenale. Per non parlare della presenza costante e viva dell'ambiente che circonda l'azione, che appare sempre assolutamente familiare ma che è capace di specchiare in un momento le inquietudini e i timori che avvolgono il lettore mentre procede tra le oscure vicende del libro.
Al di là di personaggi e ambienti, davvero sopra la media, non so quanto le trame dei racconti di Malarazza si distinguano per originalità, come già detto non seguo molto il genere, ma le tredici storie di questo volume sono comunque capaci di regalare qualche brivido e di tenere il lettore avvinto alla pagina.
Che è molto di più di quanto mi sia capitato con le storie made in italy lette ultimamente.
…
Ciao,
RispondiEliminaquand'è che commenterai un romanzo di Avoledo? Secondo me L'anno dei dodici inverni, che ho appena letto e che è il suo ultimo, secondo me ti può piacere... Buon Natale, Iguana
Zero
Auguri anche a te Zero!
RispondiEliminaAvoledo non mi ha mai chiamato. Ai tempi de l'elenco telefonico di Atlantide m'ero fatto l'idea che non fosse roba per me e quindi non l'ho più seguito.
Poi magari mi sbaglio, che non sarebbe la prima volta.
Insomma, devi essere un po' più convincente! :-)
Uhm, ma io non sono bravo a essere convincente. Magari è meglio se leggi cosa ne ha scritto la Lipperini qui: http://tinyurl.com/yd9etau
RispondiEliminaEcco, uno che usa la fantascienza così, mi sembra che in Italia non ce l'abbiamo.
Zero
Perfettamente d'accordo sul tuo giudizio su Marolla,scrittori come lui danno una speranza per il nostro beneamato ma disastrato genere preferito.Dopo la delusione E-Doll,ci voleva una boccata di ottimismo.A questo proposito girando tra i blog ho notato in molti di voi un grosso scoraggiamento e la volontà di allontanarsi dalla critica e dalle recensioni dei libri italiani.Capisco pienamente le ragioni di Sciallis e molti altri e gliel'ho scritto anche sul suo Blog.Ma personalmente ritengo che di spazi come i vostri ci sia bisogno come del pane,quindi vi chiedo di continuare anche in futuro a dedicare interventi al fantastico tricolore,se anche Gl ti ha dato ragione nella tua recensione su E-Doll,vuol dire che speranze ce ne sono.Nel frattempo buon natale ed auguri per un meraviglioso anno nuovo.
RispondiElimina@ Zero: in effetti la Lipperini è abbastanza convincente. Ti farò sapere! :-)
RispondiElimina@ Nick: Auguri anche a te, e grazie per le belle parole.
Per quanto riguarda il fantastico (e la fantascienza, e l'horror) nostrano, vedremo cosa ci porta il nuovo anno. Non che abbia troppa fiducia, ma la speranza è l'ultima a morire.