Come sanno bene gli affezionati lettori esistono svariate declinazioni del genere fantascienza. Da quella avventurosa a quella hard tutta scienza e tecnologia, da quella umoristica a quella impegnata. Le librerie degli appassionati sono piene di space opera o cyberpunk, di viaggi nel tempo o speculazioni sociali. Esistono le utopie, le distopie, le ucronie, la fantascienza arriva addirittura a permeare romanzi dai toni melanconici o nostalgici… Insomma, di fantascienza ce n'è per tutti i gusti.
Non mi ero però ancora imbattuto in un libro di fantascienza dolce.
Come definire altrimenti questo Manifesto dei Cosmonisti dello svedese Mikael Niemi?
Gli episodi narrativi che compongono il volume (che chiamarli racconti darebbe un'idea di scarsa omogeneità e romanzo non renderebbe la sostanza dell'opera) affrontano i più svariati canoni della fantascienza, dal volo spaziale al primo contatto, dallo shock del futuro alle teorie cosmologiche più sfrenate, ma lo fanno con una leggerezza, un brio e una dolcezza che non m'è mai capitato di trovare in altre opere di genere. Il paragone più calzante a cui riesco a pensare è forse con il miglior Stefano Benni, ma senza l'ossessione per la (satira) politica. O forse, ancora meglio: non so se tra voi c'è chi frequenta il salottino verde linkato qui a fianco, ecco… se la Lui scrivesse fantascienza probabilmente sfornerebbe racconti come questi di Niemi.
Fantascienza decisamente di periferia verrebbe da dire, molto lontana - anche geograficamente - dalle esigenze commerciali che caratterizzano la produzione anglosassone, scritta da un autore che deve averne letta molta e vista ancora di più. E fantascienza che compare piuttosto sorprendentemente in una collana specializzata che pare essa stessa abbastanza stupefatta dallo strano contenuto del libro. Questa almeno è l'impressione nel leggere la postfazione della traduttrice che spara nomi piuttosto casuali (Adams e Bradbury, che ok, magari per certi versi c'entrano pure… ma Dick???) e non sembra molto a suo agio con la materia narrata. In ogni caso questa de Il Manifesto dei Cosmonisti è fantascienza sopraffina che mescola abilmente il sapore dei vecchi classici con una sensibilità decisamente attuale e un punto di vista inconsueto che dona nuova freschezza a panorami che ai lettori più smaliziati potranno apparire come già ripetutamente visitati.
Sarà il fascino dell'estremo nord, terra di contrasti estremi e gusti semplici, che ben rieccheggiano tra le pagine piene di meraviglie e strani soggetti che animano la lettura, sarà la capacità dell'autore di lasciarti sempre sorridente pur senza chiudere le porte al dubbio e all'oscurità che ci circondano. Saranno tutti i dettagli curiosi e i particolari stravaganti, ma per me Il Manifesto dei Cosmonisti s'è rivelata una lettura davvero piacevole.
…
Per questo post hai scelto lo stesso titolo a cui stavo pensando io... maledetto! ;-) Il libro l'ho preso, ho cominciato a leggiucchiarlo partendo come al solito dalla... postfazione. Stavo seriamente pensando di scriverci qualcosa di organico, sopra e intorno. Vedremo se sarà il caso di reclutare tra le schiere dei connettivisti questo cosmonista del nord... o viceversa, chiedere noi l'iscrizione al suo partito cosmonista intergalattico ;-)
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L'ho preso anch'io, conquistato dalla novità di veder trattato lo spazio alla stregua di una banalissima autostrada... Ma non ho ancora imboccato la rampa di accesso al casello. Mi stuzzica e al contempo mi frena. Mi sa che metto i cosmonisti in coda a tante altre letture...
RispondiEliminaCiao
Dario
Beh… dai, con un volume simile un titolo del genere era la scelta più facile! :-)
RispondiElimina(ma sono generoso, puoi utilizzarlo anche tu tranquillamente :-))
Della postfazione che mi dici? Hai avuto la stessa mia impressione o i miei pregiudizi alla rovescia hanno colpito ancora?
Riguardo al connettivismo, mah… mi sembra che Niemi sia decisamente schierato altrove. Nel senso che mi pare molto più interessato all'umano qui e ora piuttosto che al postumano prossimo venturo.
Ma connettivista o meno il Manifesto rimane comunque un'ottima lettura e scommetto che alla fine l'ideologia cosmonista non ti dispiacerà affatto! :-)
(ovviamente ora non vedo l'ora di leggere la tua recensione.)
Leggilo >Dario, leggilo!
RispondiEliminaÉ qualcosa di davvero diverso rispetto alle solite atmosfere della fantascienza anglosassone.
Grazie per la recenzione e per aver postato il link in lista (più spesso che no non trovo il tempo di seguire i blog :-/)
RispondiEliminaAvviamente finisce nella lista dei libri da acquistare.
Ciao Iguana e già che ci sono colgo l'occasione per salutare anche Dario e Paolo :-)
RispondiEliminaInnanzitutto, grazie per la concessione dei diritti di sfruttamento ;-) In seconda battuta, impressione praticamente identica. Ho letto finora solo le prime pagine e non posso dire fino a che punto si spinga la dimestichezza della curatrice con la fantascienza, ma tranne Adams gli altri nomi citati nella postfazione mi sembrano citazioni alquanto di circostanza. Dopotutto, Dick tira... no? ;-)
Indubbiamente, la copertina è tra le più belle in circolazione. E quanto ai camionisti spaziali, forse una citazione nella postfazione l'avrebbe meritata anche Space Truckers... ;-)
X
Ciao Paolo!
RispondiEliminaSpero davvero che ti piaccia!
(oh… forse a luglio finalmente ci si vede ;-)
@ x: contento di vederti concorde.
(e sì, Dick tira sempre! :-)
Ma davvero ti piace la copertina? Per me è una delle più brutte mi sia mai capitato di vedere su un romanzo di fantascienza (e dire che ce ne sono alcune…). Ma è un dettaglio, che il contenuto invece è sopraffino.
Beh, c'è un Giove che dà spettacolo e in primo piano un camion spaziale che sembra uscito dalla fabbrica dei giocattoli dei miei sogni... ;-)
RispondiEliminaX
ho letto il suo 'musica rock da vittula' e mi piace molto. devo confessare che non leggo mai fantascienza, ma questo dei cosmonisti lo leggerò...
RispondiEliminaun saluto dal nord
tsogy
@ x: ah… ok! Ma per me rimane un po' troppo facile (non so se mi spiego…).
RispondiEliminatsogy! Che piacere leggerti da queste parti!
Credo che Musica rock da Vittula me lo leggerò anch'io a breve…
Ciao Giorgio,
RispondiEliminadolente per luglio, ma paccherò il Cenacolo, datosi che parto per le vacanze :-) il 14. Ci vediamo alla TrentoCon, più probabilmente.
bè...
RispondiEliminadovrò leggerlo, questo libro, mi sa...
:-)
Lui
Oh… Paolo! Mi spiace (cioé, son contento tu vada in vacanza, mi spiace per il pranzacolo… :-))
RispondiEliminaPer Trento è ancora tutto per aria, non sappiamo ancora se in quei giorni saremo effettivamente in zona. Vedremo, anche se a me piacerebbe davvero esserci.
Eh… Lui, mi sa anche a me! :-)
E' una fantascienza scandinava che assomiglia moltissimo al Calvino delle Cosmicomiche.
RispondiEliminaCiao Dario!
RispondiEliminaNon so se paragonerei il volume di Niemi alle Cosmicomiche. A me sembrano davvero all'opposto come approccio e intenzioni. Certo, entrambi condividono un tono leggero, ma mentre Calvino si avvicina alla fantascienza con fare beffardo e decisamente superiore, l'approccio di Niemi mi pare molto più lieve e scanzonato, con meno pretese e più riferimenti bassi.
Questo detto senza alcun giudizio di merito, che a me piacciono sia i sapori ruspanti che quelli più raffinati. :-)
Ma a te in fondo il libro è piaciuto?