Originally uploaded by Fernando Porto. |
"Quanto a Stephenson, come definiresti tu uno che scrive romanzi reazionari con uno pseudonimo (Stephen Bury) e poi si concede slanci rivoluzionari come in "Snow Crash"?"
Neal Stephenson, che inizialmente avevo scambiato per un ribelle di nero vestito (hai presente Hiro Protagonist?) in realtà non è altro che uno scrittore di sf libertario cresciuto nel solco tracciato da Heinlein, che in buona sostanza significa essere fautore di un'idea socio/politica piuttosto raccapricciante.
Ma allora come mai Neal Stephenson rimane per me un autore grandissimo, tra i migliori degli ultimi 15 anni? Soprattutto perché la sua scrittura oltremodo competente è temperata da un umorismo del tutto assente in Heinlein. Non che le differenze si fermino all'umorismo. I personaggi sono un'altra caratteristica vincente nei romanzi di Stephenson: decisamente molto più confusi, dubbiosi e in balia degli avvenimenti (della Storia) di quanto non capiti a un Lazarus Long, tanto per dire...
Ma quello che mi piace davvero in Neal Stephenson è la sua capacità di rendere immediatamente comprensibili quei dettagli tecno/storico/sociali che in mano a chiunque altro diverrebbero di una pesantezza insostenibile, il ritmo che imprime alle sue storie, la sue doti immaginifiche, i suoi personaggi memorabili.
E sì, trovo affascinante anche per la sua visione sociale del futuro, con una struttura anarcoide plausibile che non è ne utopica ne distopica, con le possibilità che lascia intravvedere di una società disseminata e metanazionale, terribile e intrigante allo stesso tempo.
E poi Neal Stephenson è l'unico autore che mi abbia esaltato nonostante i buchi presenti nelle sue storie (mi riferisco soprattutto a Snow Crash e all'Era del diamante), in cui il concetto di fantascienza, di letteratura d'idee è ben chiaro ed esplicito anche nelle sue opere mainstream.
Insomma, per me Stephenson rimane uno degli autori fondamentali di questi ultimi 15 anni. Alla pari di un Iain Banks o di un Greg Egan o di un Ian McDonald. Spero solo si riprenda in fretta dal suo ciclo barocco.
Ah... dimenticavo. libri di Stephen Bury sono scritti a quattro mani da Stephenson e da suo suocero quando il primo doveva ancora trovare la sua strada letteraria. Ben prima di Snow Crash tanto per intenderci. Non so quanto risultino reazionari e indigesti, non li ho letti. Sicuramente quello che è arrivato dopo è di tutt'altro tenore.
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Tks for blogging one of my photos. I just wonder what is the connection with your text. Could you enlighten me?
RispondiElimina:-)
RispondiEliminaOne of Neal Stephenson's science fiction novel I like most was The Diamond Age.
The story was set in Shangai, that's the first reason why I decided to blog your wonderful picture.
As I tried to suggest in the picture comment (Gernsback continuum is the title of a famous William Gibson's story), this picture of yours reminds me a lot the classic sf mood: the conjunction of pretty old stuff with something truly futuristic.
I tought it is perfect to illustrate the merits of one of the most eminent contemporary science fiction author.
Ok, mi hai convinto... Ho appena mandato a prendere una mezza valanga di Fanucci in offerta (tra cui pure un paio di Miéville extra-large...) che vanno a sommarsi a quell'altra vagonata di titoli ancora in attesa di essere smaltiti... Appena concludo l'ennesimo tour de force, proverò "L'era del diamante" ;-)
RispondiEliminaQuanto a Libidissi, non sapevo che fosse lo stesso traduttore di Eschbach (che, comunque, non ho mai letto... mi puzzava troppo di fenomeno;-)), ma nella postfazione al libro di Klein mi ha fatto una bella impressione. Libidissi, comunque, fila via che è un piacere, quindi o è migliorato oppure era davvero impossibile stravolgere l'originale;-)
A proposito di traduttori... senti questa. Ho iniziato oggi "L'Accademia dei Sogni", l'ultimo titolo di Gibson che ancora mancava ai miei archivi mnemonici. Brolli ha avuto il coraggio di tradurre desktop... ti lascio immaginare come! Sono letteralmente senza parole...
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Bene! Son contento per Stephenson. L'era del diamante è davvero meraviglioso. Vedrai!
RispondiEliminaLibidissi me lo segno, non so quando mi capiterà di leggerlo, che la pila di volumi in attesa è quella che è, ma segnato l'ho segnato.
L'accademia dei sogni è il libro migliore di Gibson da un sacco di tempo (dalla trilogia direi, anche se a me era piaciuto molto pure Aidoru).
Son curioso di sentire la tua opinione.
Ah... complimenti per il tuo volume. Se mi capita lo leggerò molto volentieri (sai se verrà distribuito in libreria?).
Per ora "L'accademia dei sogni" procede alla grande. Me lo sto leggendo con molta calma, ponderando le pagine. Non mi capita spesso, ma questo è uno di quei libri che si concretizzano come esperienza, per questo cerco di procrastinare la fine il più possibile. Concordo con te, in questo libro Gibson torna ai fasti delle origini. Davvero una bella sopresa!
RispondiEliminaQuanto alla mia raccolta, dovrebbe essere distribuita soprattutto al nord (per lo meno nei capoluoghi di provincia), ma appena so qualcosa di più preciso dall'editore ti aggiorno;-) Grazie!
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