12 gennaio 2006

Il vicolo


Bolzano Amarcord (1973-1981)
Originally uploaded by Iguana Jo.
Attenzione, post nostalgico, da leggere con prudenza. Poi non dite che non vi ho avvertiti.

Non so quanti palloni abbiamo forato giocando a pallone in questo vicolo. Ci passavamo interi pomeriggi (allora a scuola non c'era il tempo pieno), tutta l'estate che passavamo a Bolzano. Erano gli anni settanta e io ero Cruyff o Mazzola, Aldo era Beckenbauer o Rivera. Si giocava in due, tre, quattro al massimo, che di più non ci si stava. Le due porte erano l'ingresso del cortile di Aldo e quello di Carlo. In mezzo le solite auto parcheggiate (che se non ricordo male di solito erano una 128, una 127, più avanti c'era la Prinz - ahh, averci una foto!) il pallone che regolarmente ci si infilava sotto. Le pause erano date unicamente dalle auto che dovevano passare per andare all'officina in fondo al vicolo, o dai genitori che tornavano a casa.

Ma non c'erano solo le infinite partite di calcio. Il vicolo e i cortili che vi si affacciavano erano lo scenario ideale per i giochi di guerra, nascondino, guardie e ladri: si scavalcavano cancelli, si saltavano dirupi, muretti e scantinati tra un cortile e l'altro, tra un vicolo e l'altro (e gli abitanti degli altri vicoli erano nemici, alieni, sempre cattivissimi e pericolosi, del resto chi mai c'ha giocato insieme?).
Ricordo i nomi, ricordo le facce che avevamo: Aldo, Carlo, Giorgino (che fine hai fatto Giorgino?) c'erano loro tre soprattutto, poi c'era mio fratello Marco, la Monica e la Luisella, e gli altri che c'erano solo ogni tanto e i ragazzi grandi: Marco e Claudio, che avevano certamente di meglio da fare, ma che ogni tanto si adattavano a giocare con noi.
Ci divertivamo in questo vicolo, ed è strano vederlo così vuoto e silenzioso. Sarà l'inverno, o forse tutti i bimbi sono cresciuti. Tanto il vicolo non ha fretta, rimane lì, in attesa della prossima generazione di fanciulli da svezzare.

4 commenti:

  1. E' già tanto che il vicolo c'è ancora... almeno per i ricordi.
    Il prato dove giocavo da piccola ha lasciato il posto alla tangenziale...

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  2. Ciao Giorgio! Rischio di apparirti borghese, ma io per giocare avevo a disposizione un intero parcheggio, che in realtà fungeva da cortile interno del condominio FS... Ah, quante partite giocate al freddo e al gelo! Altro che turnover...;-)

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  3. Beh... se arriviamo a definir borghese il parcheggio di un condominio cosa rimane di popolare?
    Comunque il parcheggio ce l'avevamo anche noi: era sul retro di una delle case che si affacciava sul vicolo. In realtà più che un parcheggio era l'area seminterrata che fronteggiava i garage del palazzo. Per giocarci a pallone era più comodo del vicolo: non c'era lo steso traffico e non era circondato da cancelli appunititi. Purtroppo però le porte dei garage facevano da casse di risonanza per le pallonate che ci cacciavamo e i vicini non erano troppo contenti della nostra presenza...

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  4. io ho cambiato molte case, da bambina.
    per cui ho ricordi un pò confusi e frammentati.
    però ero un diavolo, la + dura: e noi facevamo la guerra.
    con i sassi.
    mi sa che ci è andata bene, e non ci siamo mai fatti veramente del male...

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