17 dicembre 2008

C'ho il blog in panne.

"Quel gran genio del mio amico, lui saprebbe cosa fare, lui saprebbe come aggiustare, con un cacciavite in mano fa miracoli.
Ti regolerebbe il minimo alzandolo un po' e non picchieresti in testa così forte no e potresti ripartire certamente non volare, ma viaggiare."



Picture by Iguana Jo.
Ho sempre pensato - non è vero, ma ci siamo capiti - che se fossi arrivato a citare Battisti (e Mogol!) nel blog sarei stato pronto per andare in pensione. In effetti la tentazione di lasciar perdere m'è venuta, ma oh… come farei poi senza uno spazio a disposizione per sputare sentenze e illuminare con la profondità del mio sapere l'ignaro visitatore?

Rimane però il fatto che ultimamente il blog langue, a parte le solite note di lettura, non sono stato capace di riempire queste pagine di altri contenuti. Vista la crisi (ehi, ho scritto davvero crisi, mannaggia, sono succube del mainstream) ho pensato di fare l'elenco delle buone intenzioni - e di quelle meno buone - per vedere se in questo modo riesco a uscire dall'impasse.


Avrei voluto
- Avrei voluto farvi un veloce elenco dei film visti negli ultimi tempi (la mia media di visioni ha avuto un'improvvisa impennata nell'ultimo mese), ma poi mi son reso conto che parlare di cinema in quel modo sarebbe stato deleterio, un ulteriore inutile contributo all'aumento del rumore di fondo. In fondo rendere partecipe il web del fatto che mi son piaciuti assai sia la Promessa dell'assassino che Flag of your Fathers, che Cloverfield in fondo è un buon film, che ho rivisto con immutato piacere Ogni cosa è illuminata o che mi sono addormentato guardando Sabrina (per non parlare di Monster House o di Spiderwick, non nel senso che mi sono addormentato, ma che si aprirebbero spazi polemici pseudocritici e meta-pedagogici da cui non si uscirebbe più), non avrebbe poi 'sta grande utilità, né per me che tanto lo so già, né per l'ignoto lettore di queste pagine. Insomma ho deciso che qui dentro o si tenta di parlare di cinema in un modo che permetta a me e a chi passa di approfondire contenuti ed emozioni del film x oppure è meglio lasciar perdere, che non vorrei rientrare nel novero di chi le spara grosse e per lo più a casaccio così, giusto per sgranchirsi le dita sulla tastiera.

- Avrei voluto scatenare tutta la mia verve polemica nei confronti degli editori nostrani che non perdono occasione per pubblicare l'ennesimo meraviglioso romanzo italiano sugli anni '70 mentre qui e ora tutto sta andando in merda. Però a minimum fax gli voglio bene, e non si merita un attacco simile, oltretutto l'unica altra cosa di Vasta che ho letto m'era piaciuta assai, insomma più di penso più la verve polemica mi si sgonfia. E poi tanto chi vuoi che se li legga certi romanzi? (no, ok, lo so che si vendono come il pane, ma a parte i soliti noiosissimi noti chi è che ne parla in giro?)

- Avrei voluto anche trovare il modo di insultare Giuseppe Genna nel modo più efficace, sfruttando fino all'ultimo grammo della mia capacità dialettica. Volevo appellarmi a tutto il buon senso reperibile in rete per affermare in maniera incontrovertibile che l'entità Giuseppe Genna è il Male. In lui si raccolgono tutti i difetti dell'industria culturale italiota: l'urlo della pecora e il furore da salotto, il lamento e la ruffianaggine, l'indubbia capacità sposata al pensiero unico (ma d'opposizione! sia mai!), l'io ipertrofico e la mancanza di dubbio, l'intransigenza conveniente e la guerra per bande, la provocazione velleitaria e la rinuncia in partenza, e quello che forse è il difetto più esemplare dell'elenco: il richiamo della strada e la completa ignoranza, peggio, la supponenza nei confronti di chi per strada ci vive.
Ma poi mi son detto, quale capacità dialettica? e poi chissenefrega di Genna?
Oltretutto chi me lo fa fare di leggere i suoi libri? Non c'è già abbastanza sofferenza nell'universo?
Va là Genna, che t'è andata bene!


Quello che non vorrei
- Non vorrei mettermi a rincorrere l'argomento del giorno, anche se a volte la tentazione è forte. Il motivo è semplice: c'è gente molto più brava di me in giro. Oltretutto avendo deciso scientemente - e da un bel pezzo - di rinunciare alla lettura di quotidiani e riviste d'informazione, faccio davvero fatica a sapere quale sia "l'argomento del giorno", aggiungeteci che ho smesso da un pezzo di guardare programmi televisivi diversi dal televideo (che siano tg, approfondimenti o, ohibò!, intrattenimento poco importa) e capirete che la partita sarebbe persa in partenza.

- Non vorrei nemmeno cedere alla tentazione di buttare tutto in politica. Pare ne parlino tutti, di solito per lamentarsi, ma forse quella non è la Politica per come la intendo io. E quindi vedremo, certo che anche in questo caso basta dare uno sguardo fuori, e beh… la voglia mi passa molto in fretta (la fuori oltre alla maggioranza lamentosa e incazzereccia c'è pure gente che ne sa a pacchi, e quindi magari è meglio leggere loro, piuttosto che scrivere sciocchezze).

- Non vorrei nemmeno ammorbare l'ignoto visitatore con i pensierini della sera, con menate postadolescienziali o con contributi pseudo-diaristici. C'ho più di quarant'anni, facciamocene una ragione.


Mi piacerebbe
- Mi piacerebbe riuscire a trovare il tempo per riflettere e approfondire e riportare sul blog alcune questioni che davvero mi interessano, dalla fotografia alla fantascienza, dalla percezione del mondo attraverso cinema e letteratura all'esplorazione del territorio, e a quello che significa sovrapporre aspettative e ricordi e realtà.
Non che abbia qualche seria speranza di riuscirci, però suona bene, no?

- Soprattutto mi piacerebbe avere la costanza, la disciplina e le capacità di riuscire a essere leggibile, che è la cosa più difficile, ma anche quella che in fondo mi da più soddisfazione.



Ok. Fine delle trasmissioni. Restate sintonizzati.


8 commenti:

  1. Arrivato a Genna ho iniziato ad applaudire, e fermarmi per questo commento e' stato davvero impegnativo. Ok, ora posso continuare. Clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap...

    RispondiElimina
  2. Soprattutto quando t'incazzi, leggerti è un vero piacere :-)

    Purtroppo vivo una situazione non molto diversa dalla tua. Tante cose da fare e troppo poco tempo per... parlarne :-) Ci tenevo comunque a dire alcune cose:

    - La promessa dell'assassino è un film sorprendente. Concordo con te. Anch'io mi rammarico di non avere ancora trovato i termini adatti per parlarne.

    - Cloverfield rasenta l'eccellenza. Ma del resto mi ci sono già dilungato abbastanza.

    - Gli editori nostrani, quelle aziende che in teoria coniugano il profitto alla cultura, non meritano attacchi di alcun tipo, ma solo indifferenza.

    - Al momento anch'io sono piuttosto preso da una guerra di banda, ma non penso che la banda di Genna sia quella stretta che affligge le mie connessioni.

    - I maestri ci hanno inculcato il disgusto per i pensierini della sera. Invece questo sarebbe il periodo giusto per rispolverarli. Ecco, l'ho detto :-)

    - Ah, quando sono arrivato alla fine del tuo post e ho letto la parola "fantascienza" ho provato una scintilla di shock da futuro. Non so spiegarmelo, ma la parola mi ha dato questa sensazione di impatto violento. E allora ho capito. [Oserei quasi dire che "Ho visto la luce", ma stasera ho bevuto troppo Amaro del Capo (caro vecchio liquore di noi suddisti), e non mi va di espormi ai rischi del citazionismo postmoderno in salsa cinefila. Ma, insomma, ci siamo intesi.] Dicevo... allora ho capito.

    La fantascienza, caro Iguana, ci salverà! Abbi pazienza, fiducia e costanza :-)
    X

    RispondiElimina
  3. Niccolò!
    Sapevo di poter contare su di te! :-)


    X! Non sono incazzato, giuro! :-)

    Ma procediamo con ordine:

    - La promessa dell'assassino è un film talmente denso che scriverne in maniera compiuta necessiterebbe di energie che al momento mi mancano. C'è davvero tutto: dalla cronaca spicciola alla riscrittura dei classici, dalla tensione morale all'ossessione del corpo, dalla riflessione semantica alla nuda trama gialla. Il tutto condito con sapiente arte cinematografica. L'ho visto un po' per caso, senza averne nemmeno sentito parlare ed è stata una gran bella sorpresa.

    - Cloverfield è un buon film, ma non esageriamo!
    Avessero osato solo un filo di più sarebbe stato un capolavoro, ma anche così è uno spettacolo divertente e decisamente superiore alla (scarsa) media. Il problema secondo me è la solita necessità del compromesso del cinema horrywoodiano odierno per cui un film del genere DEVE lasciare pochi dubbi e offrire tutte le certezze possibili allo spettatore. Detto in altri termini: era davvero necessario mostrare il mostro in tutto lo splendore della cgi?
    Poi c'è sta cosa della tecnica cinematografica utilizzata al contrario che mica mi ha convinto del tutto. Intendiamoci: la riproduzione dell'utilizzo dilettantistico e improvvisato della telecamera è strepitoso, il senso di realismo che genera è incredibile, d'altra parte proprio l'eccesso di perfezionismo (di tecnicismo?) è forse il difetto maggiore di tutta la pellicola, che in definitiva tutte le inquadrature sono troppo perfette per risultare davvero vere. Un esempio su tutti: quando alla fine del film la camera cade a terra continuando comunque a riprendere si vedono gli aerei che in quel momento stanno sorvolando New York attraversare l'inquadratura in perfetta diagonale. Vada per la sospensione dell'incredulità, ma qua esagerano.

    - Editori e cultura: oh beh… ma io non parlavo delle major (chi se le fila?), ma di quei bravi ragazzi di minimum fax.

    - La bbbanda: Pensa che io dopo 8 (otto!) anni di incazzature ho finalmente l'adsl a casa!

    - I pensierini della sera vanno benissimo, ma devono rimanere cosa privata, che poi saranno l'ispirazione per i giorni a venire.

    - sui poteri salvifici della fantascienza sfondi una porta aperta, sono assolutamente fiducioso (e paziente, sulla costanza ci sto lavorando)! ;-)

    RispondiElimina
  4. "Promessa dell'assassino". Belloccio, m'è piaciuto. Me lo riguarderei volentieri.

    "Flag of your Fathers". Non male, ma quello successivo (il punto di vista giapponese), "Lettere da Iwo Jima", m'è sembrato meno retorico e quindi più convincente.

    "Cloverfield" non mi disse molto.

    Concordo con gran parte delle cose che dici nel post, soprattutto con "Non vorrei mettermi a rincorrere l'argomento del giorno, anche se a volte la tentazione è forte.". Vorrei tenermene lontano anche io, ma a volte purtroppo cedo.

    RispondiElimina
  5. Ciao Gianluca!
    Io spero di recuperare in fretta A History of Violence. L'ho colpevolmente ignorato al momento dell'uscita ma dopo aver visto cosa sono riusciti a combinare insieme David Cronenberg e Viggo Mortensen voglio vederlo al più presto.

    btw ho cominciato Ti prendo e ti porto via. La prima impressione è senz'altro positiva anche se la presenza di Ammaniti mi pare un po' troppo ingombrante. Comunque sono appena all'inizio, stiamo a vedere come prosegue.

    RispondiElimina
  6. In molti mi dicono che le prime cento pagine (di "Ti prendo...") sono un po' dure da digerire. Per me non fu così, ma ci sta, eh. Quindi, se ce la fai, stringi i denti e vai avanti :)

    RispondiElimina
  7. @ Anna: Genna è il Male.

    @ Gianluca: Non ho trovato le prime cento pagine dure da digerire. Non mi hanno entusiasmato ma neppure annoiato. Insomma, il romanzo si fa leggere, anche se…
    (Suspense! Un commento critico più approfondito arriverà nel giro di qualche giorno, promesso. :-))

    RispondiElimina