Non avevo troppa voglia di andare a vedere Il cavaliere oscuro. Ormai credo di aver raggiunto la soglia di saturazione per quanto riguarda le versioni cinematografare dei miei fumetti preferiti: tutte in fondo simili, tutte prevedibili, con l'unico pregio di far nostalgicamente saltare fuori dalle pagine personaggi e situazioni a cui sono tuttora molto affezionato. Le eccezioni che emergono dalla melma informe del cinema di derivazione superomistica si contano sulle dita di una mano, e alcune non derivano nemmeno dalla carta stampata.
Tra i film decenti ci si può in effetti infilare anche il primo capitolo della versione nolaniana dell'uomo pipistrello. Batman Begins era un buon film certo, ma non abbastanza da farmi sbavare per questo nuovo capitolo della sua saga.
Poi però mi sono imbattuto in questa recensione di Elvezio Sciallis e non ho saputo resistere.
Riletta col senno di poi, nella recensione di Sciallis tutti i segnali erano ben presenti, solo che preso dall'entusiasmo li ho volutamente ignorati.
Il film in effetti è grandioso e gli attori perfetti (con la parziale eccezione di Maggie Gyllenhaal che nemmeno a me è piaciuta troppo). Tecnicamente Il cavaliere oscuro è ineccepibile e c'è pure una storia che regge agilmente fino in fondo.
A fine visione mi son rimaste però un sacco di perplessità.
Mi viene da dire che probabilmente i nostri standard qualitativi hanno ormai raggiunto un punto di non ritorno se riusciamo a giudicare in maniera tanto entusiasta un film che a ben guardare non è altro che l'ennesimo giro sulla giostra del baraccone ipercinetico pseudoprofondo e ultraviolento (ma senza una goccia di sangue, mi raccomando!) del cinema hollywoodiano di ultima generazione.
Certo, ci sono innumerevoli esempi di film peggiori, ma oh… cos'ha questo Batman di così originale e innovativo? Cos'hanno il pipistrello e il Joker e tutti gli altri comprimari che non fosse già presente nei fumetti? Cosa c'è di realmente nuovo e indimenticabile in questo film?
Scrive Sciallis: "Il Cavaliere Oscuro è il tunnel di tenebra dove nessuno vince mai e dove i pochi momenti di fiducia nell’esser umano suonano forzosi e appiccicaticci, quasi inseriti come ripensamento per alleggerire il peso di una condizione di lupi in lotta, dominati dalle leggi del caos e del caso, e vi è ben più di un semplice spostamento di lettera fra i due poli."
Quasi tutto condivisibile, cambiandone però in toto la cifra interpretativa. Qualunque film che presentasse inserti "forzosi e appiccicaticci" verrebbe proprio per questo affossato e infine dimenticato. Io aggiungo che non solo "i pochi momenti di fiducia nell’esser umano" risultano posticci, ma che altrettanto inutili sono moltissime delle innumerevoli scene di puro intrattenimento spettacolare, gli inseguimenti e l'overdose quasi pornografica di esplosioni e macerie. Tutti 'sto sfoggio di allegra e spensierata devastazione era davvero necessario?
Insomma, a me è sembrato che Nolan abbia dovuto (voluto?) adeguarsi a un po' troppe esigenze, abbia voluto (dovuto?) accontentare tutti, e sia rimasto vittima di quell'esuberante gigantismo dello spreco che sembra contraddistinguere le ultime mega produzioni americane. Ci rimette, neanche a dirlo, l'esito complessivo della pellicola che perde quanto di buono investe nel doppio confronto tra le oscurità contrapposte del Joker e del Cavaliere oscuro e in quello speculare tra l'intransigente ma compromesso Harvey Dent e l'incorruttibile Gordon, a causa di quel senso di irrealtà diffusa che mette sempre più a dura prova la sospensione dell'incredulità dello spettatore.
Vedi per esempio la compostezza delle folle in ogni situazione esplosiva (in questo senso è premonitrice, posta com'è ad introdurre il film, la scena della rapina dove nessuno si sorprende nel vedere un autobus sfondare il muro di una banca e uscirne come niente fosse…), vedi i poteri davvero super del Joker che è ovunque e prevede qualunque mossa di chiunque per tutto il corso del film, vedi - come già sottolineato - lo strabordante ed esagerato e in definitiva insopportabile ricorso allo spettacolo della violenza, con Batman che no, non uccide (sia mai!), ma che non esita a mitragliare e a far esplodere qualsiasi mezzo si frapponga tra lui e la sua meta mentre scorrazza per le affollate strade di Gotham. (Ma forse ormai siamo assuefatti. Chi si trova in mezzo diventa come tradizione un “effetto collaterale” e quindi, chissenefrega?).
In fondo il susseguirsi incalzante di esplosioni-inseguimenti-esplosioni riconduce il film entro gli ambiti confortanti del solito canone da cinema d'azione, quando invece ne Il cavaliere oscuro c'erano tutte le potenzialità per rendere il viaggio dello spettatore nel tunnel di tenebra che avvolge Gotham qualcosa di indimenticabile. Ecco, forse le mie perplessità di fine visione hanno più il sapore del rimpianto per quello che avrebbe potuto essere, che quello della delusione per ciò che abbiamo visto.
Il cavaliere oscuro è solo un grande film. Ma la bellezza non sta sempre nelle dimensioni.
…
Sarà per eccesso di disincanto, ma dalle trasposizioni hollywoodiane di comics superomistici, non mi sono mai attesa molto: sono semplicemente quello che sono, ostentazione di "machismo" tecnico. Ma dopo "V for Vendetta"... il prossimo "Watchmen", quello sì che mi terrorizza.
RispondiElimina(ah, i bei vecchi tempi del Comics Code, in cui il sangue nei comics era colorato di nero, in modo da sembrare una macchia, al più un'ombra, ma mai sangue: i bambini, pensate ai bamini! E' già molto, che un film tratto dai fumetti, oggidì, riesca a scrollarsi di dosso l'obbligo di essere adatto a tutte le età: non durerà.)
Ciao Fladrif!
RispondiEliminadici: "Sarà per eccesso di disincanto, ma dalle trasposizioni hollywoodiane di comics superomistici, non mi sono mai attesa molto: sono semplicemente quello che sono, ostentazione di "machismo" tecnico."
Sì, in generale è così. Però alcuni film hanno mostrato le potenzialità del genere. Penso al primo Spiderman, penso a Unbreakable, ma anche a qualche pezzo di X-Men e perché no, anche a Batman Begins.
Il cavaliere oscuro aveva la possibilità di dare nuovo slancio e nuove profondità ad un genere che passati meno di 10 anni è già in affanno. E invece si incarta, ribadisce i cliché e ripropone il solito baraccone. Che ci sia del buono è innegabile. Ma insomma perché dobbiamo sempre accontentarci?
(riguardo Watchmen, non oso immaginare cosa ci aspetta, ma in fondo mica siamo obbligati a vederlo, no?)
Sì, anch'io come te devo essere andato a vedere il film con aspettative troppo alte. Non è un brutto film, ma non è niente di eccezionale. Si lascia guardare, insomma, offre un bell'intrattenimento, un Joker memorabile e un Gary Oldman in stato di grazia.
RispondiEliminaS
P
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A differenza vostra, a me neanche l'interpretazione della Gyllenhaal è dispiaciuta: smorfiosa quanto basta per dividersi tra due partiti e incontrare la fine che la sceneggiatura aveva in serbo per lei fin dal primo minuto.
Se non fosse per il gran parlare che se ne sta facendo, in fin dei conti ci sarebbe da rimanerne soddisfatti. Invece di fronte al clamore viene spontaneo andare a tirare fuori i difetti, e questo film non ne è immune. Per esempio: TwoFace liquidato sbrigativamente. Dopo tutto il casino fatto per giustificare il debito emotivo di Batman nei suoi confronti (il sacrificio della squinzia sull'altare degli ideali), avrebbero potuto lasciargli fare molti più danni, ma purtroppo niente. Come dici tu, giustamente, mi sembra che sia stata messa troppa carne al fuoco.
Se qualcuno mi chiedesse una scena da ricordare, be'... anche qui mi troverei in serio imbarazzo. C'è qualche bel volo notturno, specie su Hong Kong, ma è un po' poco per 2 ore e mezza di pellicola.
Comunque, Nolan conosce il fatto suo e questo Cavaliere Oscuro rientra pienamente tra i migliori film supereroistici, con Spiderman, Iron Man, X-Men 2. ;a resta comunque indietro rispetto a Unbreakable e... Darkman ;-).
E vi dirò: a me il trailer di Watchmen fa lo stesso effetto del trailer di Batman, ovvero mi fa venire l'acquolina in bocca. Forse sarà una nuova delusione, ma eguagliare V per Vendetta la vedo veramente dura. Almeno spero...
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Sì, credo anch'io che molte delle mie perplessità nascano da aspettative troppo elevate.
RispondiEliminaDel resto se non avessi avuto tali aspettative nemmeno sarei andato al cinema, che ormai di film baracconi che si prendono un po' troppo sul serio ne ho visti a sufficienza…
(ma vabbé, domani vado in ferie, è inutile star qua a menarsela! :-))
Ci si vede a fine mese!