03 ottobre 2006

Creative Commons e dintorni


Originally uploaded by Iguana Jo.
Tutto è cominciato da questa discussione a proposito delle licenze Creative Commons, del copyright, dell'uso improprio delle foto caricate in rete, sul confronto tra professionisti e dilettanti.
Personalmente ho adottato per tutte le mie foto una licenza Creative Commons che ne permette la libera circolazione per scopi non commerciali a patto di citare sempre la fonte di provenienza. Inoltre, come ulteriore precauzione carico tutte le mie foto su flickr in bassa risoluzione.
Non ho idea se le mie foto girino per la rete senza il mio permesso e/o infrangendo la licenza CC (se qualcuno le dovesse avvistare spero sia tanto gentile da comunicarmelo), di solito non ho problemi a lasciarle utilizzare anche nella versione in alta risoluzione purché venga rispettata la licenza CC che ho scelto.

Detto questo, c'è stata un'affermazione che mi ha colpito: la visibilità in internet si paga.
Mi ha colpito perché per me è sempre stato vero il contrario.
Per me la visibilità in internet è soprattutto un guadagno.
È vero, c'è sempre il rischio di rimanere fregati, di vedersi soffiare qualche foto, di vedere le proprie cose esposte senza il dovuto riconoscimento. Ma è poi così grave? Se il blog xyz mostra una mia foto a mia insaputa, se l'agenzia di affitti turistici usa un mio panorama per valorizzare il suo sito, se…
non c'è dubbio son tutte cose poco belle, ma siamo sicuri che sia poi così grave? Non sto minimizzando, è ovvio che sia sbagliato, ma del resto di persone disoneste è pieno l'orbe terracqueo. Io per chi lavoro? per chi fotografo? per loro?
Che visibilità hanno quelle foto? maggiore o minore rispetto a quella che hanno su flickr? il rischio che i siti che le mostrano possano essere riconosciuti per l'utilizzo improprio, con conseguente sputtanamento, è alto o basso? Il sito che ruba le foto è un sito serio?

Francamente che le mie foto vengano utilizzate per scopi che vanno al di là della licenza CC che gli ho assegnato mi dispiace fino a un certo punto, non ho intenzione di lasciarmi influenzare dai cattivi, soprattutto quanndo vedo tutti i vantaggi che ho rischiando l'esposizione flickriana.

Da quando ho iniziato quest'esperienza ho iniziato a vendere foto, a vendere servizi fotografici (pochi, ma meglio che niente), a pensare alla possibile esposizione IRL delle mie immagini. L'eventuale danno derivatomi da usi impropri delle mie immagini al confronto è irrisorio.

E qui arriviamo al discorso sui professionisti.

Perché a leggere quanto affermato nella discussione originaria ("se io scendo il prodotto della mia attività dilettantesca ad attività di tipo commerciale danneggio chi quella attività la fa ad uso professionale...") io sono tra quelli che danneggia il mestiere dei professionisti. Mi permetto di vendere le mie foto, mi propongo per realizzare servizi, eppure accidenti! non sono un professionista! Che devo fare? Smettere di fotografare?
Ma poi: cos'è che distingue un professionista da un dilettante? Non è unicamente la quantità di tempo e denaro che impiega e che smuove? Oppure uno fregiandosi del titolo di "professionista" diventa automaticamente un fotografo vero?
E perché un professionista dovrebbe sentirsi danneggiato da quello che faccio?

Ogni opinione in merito è benvenuta.

2 commenti:

  1. Iguana,
    io non so se bisogna avere qualche "cosa in mano" per essere fotografi professionisti: c'è un albo? bò!
    per me tu sei già un fotografo professionista.
    Al di là della bellezza delle tue foto, il fatto di "entrare nel business" già ti toglie dalla sfera dilettantistica per "passare dall'altra parte".
    Giusto per precisare il senso della frasetta "la visibilità in internet si paga":
    Bene, il tuo ottimismo è una cosa che mi fa sempre stare bene: io non sono così positiva.
    1) ho avuto una fregata COLOSSALE, per via di un marchio non registrato: 'amici' mi hanno letteralmente rubato nome, logo, e contatti per spettacoli: e internet (il sito era la maggiore via di contatto...) ha fatto il resto.
    Questo è il tipico caso in cui "buona fede" e "internet" non hanno collimato. In compenso la visibilità in internet ha pagato...la mala fede.
    2) ho scritto in quel gruppo di Flickr (o era in un altro gruppo? bò!), che una volta ho trovato la foto flickeriana di un ragazzino su un sito non proprio "innocente", per usare un eufemismo: questo è il tipico caso che mi terrorizza;
    3) http://netomer.de/flickrtools/inspector/?PHPSESSID=b2f3cfb7c4ed9c117fa0fa5c23399f96&search_user=iguana+jo
    se vai in fondo, in "search", hai la possibilità di vedere "if any or some of Iguana Jo's photos have been blogged you can use several seach engines". Magari non ce ne sono tanti, magari sì, sicuramente non tutti, ma giusto per toglierti la curiosità...
    io l'ho fatto per me, e ne ho trovato qualcuno...

    e comunque sì:
    io mi faccio sempre influenzare dai cattivi.
    sigh.

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  2. Lui io non sono entrato nel business, e non ho nemmeno intenzione di entrarci. Non voglio trasformare un divertimento in un lavoro, al momento quello a cui aspiro è rendere la passione per la fotografia economicamente indipendente, e già sarebbe un grosso successo.
    Se poi passasse nei dintorni un pazzo, un miliardario o un genio (ma di indubbio buon gusto) che volesse comperarmi le foto a qualche migliaio di euro l'una, beh… chi sono o per rifiutare? :-))

    Riguardo la fregatura: quello che racconti è successo, succede e succederà continuamente. Non è internet, son le persone.
    L'importante è rendersi conto che quando ci si espone in rete quello che si mostra è a disposizione di tutti, ma proprio di tutti tutti. La questione è quindi capire quanto siamo disposti a mostrare.
    Riguardo la foto del ragazzino, non ho risposte. Ma quali potrebbero essere? In rete ci sono letteralmente milioni di foto di bimbi.
    Secondo me l'eventualità di vedere usate in maniera scorretta le nostre foto è molto molto bassa, certo il rischio non è eliminabile, ma poi qual'è il danno vero che subiremmo? Rispetto alla possibilità di relazione e scambio, di crescita che offre la rete, mi sembra davvero minimo.

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