08 febbraio 2017

Letture: Cecità, di José Saramago

Proseguo la carrellata sulle migliori letture fatte nel 2016 (lo so, siamo già a febbraio, ma dopo questo ne mancano ancora solo due…), brevi flash per ricordare e riflettere sui libri che ho letto, e magari offrire agli eventuali passanti un piccolo spazio per confrontarsi su autori e titoli che hanno apprezzato (o anche no, il bello della lettura è che ognuno è solo con il libro e i propri gusti, propensioni, idiosincrasie ed esperienze).

Oggi si parla di Cecità, di José Saramago.

Cecità è un romanzo fisico, quasi biologico: di colpisce nella carne, ti impressiona i sensi, fa accaponare la pelle e accarezza la tua anima pensante. È un libro in cui il non vedere domina, ma che tu lettore non puoi fare a meno di visualizzare, tanto potenti sono le immagini che Saramago ti piazza sotto gli occhi. 

Cecità ha (meritata) fama di essere anche un testo politico, dove per “politico” si intende spesso quella caratteristica della distopia per cui gratta gratta la scorza di civiltà che regola il nostro vivere sociale vien via in un attimo, nel tempo che serve a riconquistare la soddisfazione dei propri bisogni primari. Ma in questo senso Cecità non ha nulla di particolarmente originale, soprattutto per un lettore di fantascienza, che di storie che affrontano l'apocalisse civile sono ormai piene le librerie.

Dal mio punto di vista le qualità politiche del romanzo emergono invece prepotenti nella scelta di rendere anonimi i protagonisti, nel caratterizzarli per le loro  azioni e per la loro capacità solidale, nel legare il privilegio alla massima sofferenza, e quindi alla responsabilità e, infine, nell’imporre alla narrazione e quindi alla memoria un ruolo quasi passivo, di registratore pavido e indispensabile (penso al personaggio dello scrittore, alter ego consapevole dell’autore stesso).

Non so se Cecità rappresenti il culmine dell’opera di José Saramago: certo è un romanzo perfetto nella sua semplicità, come un sasso che ti colpisce in mezzo agli occhi.


2 commenti:

  1. non so se lo sai (a me era sfuggito) ma ne è stato tratto anche un film che mi è sembrato molto valido, Blindness (si trova su netflix)

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    1. Sapevo del film, ma non ho ancora avuto il coraggio di vederlo (un po' come con il film tratta da La strada di McCarthy…).

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