23 febbraio 2012

Non voglio più amici (voglio solo nemici)

Foto di Giorgio Raffaelli
Il blog langue, ma questo non è il solito post riempitivo, giusto per farvi sapere che non sono morto.
In questo periodo non ho molto tempo libero: si lavora, si gioca, si cerca di gestire la famiglia (e i figli in tempesta ormonale pre-adolescenziale non aiutano!) e il blog, appunto, langue.
Ma non credo sia solo questione di poco tempo libero. Ho passato periodi peggiori e qualche post qua e là riuscivo a infilarlo. Stavolta credo invece che sia la voglia di mettersi a scrivere per un pubblico invisibile a essere in forte calo. Lo so, ho sempre detto e ribadito che quel che scrivo ha senso soprattutto per me, che il confronto è sempre benvenuto, ma non è per il riconoscimento esterno che posto i miei contributi in rete.
Mi sono però accorto che uno degli stimoli maggiori che contribuisce a farmi buttar giù qualche nota e pubblicarla è la sensazione che là fuori ci sia una manciata di persone con cui condividere un certo modo di pensare, di veder le cose, che va oltre l'avere in comune gli stessi interessi e/o gli stessi gusti.
Queste persone non sono improvvisamente scomparse, ma nell'ultimo periodo m'è parso di notare, in molti dei luoghi che frequento in rete, una volontà di isolamento e di contrapposizione che va insieme a una ricerca del consenso (ma sempre e solo all'interno della propria tribù), che si è progressivamente sempre più consolidata nel corpo di post e spazio commenti. Questo atteggiamento mi ha fatto sentire in più di un'occasione fuori posto e mi spinge a isolarmi, almeno per quel che riguarda la mia vita on-line.
Non so se è cresciuta la paranoia o se ci siano motivi reali per la discesa di molti blogger e affini in questa condizione da mentalità dell'assedio che sembra caratterizzarne attitudine e scrittura. Dal mio parzialissimo punto di vista non ho notato particolari esacerbazioni del clima esterno, né attacchi personali, né messe al bando generalizzate o altri sintomi che giustifichino questa urgenza di ricompattamento e chiusura che avverto tutto intorno. Sono sicuro che un pizzico di paranoia sia indispensabile e aiuti perfino a vivere meglio, ma quando la paranoia esce dalla sfera privata per diffondersi come un virus nel sistema, beh… preferisco fare un passo indietro e interrogarmi sui motivi e cercare qualche spiegazione.

Chiamatemi ingenuo, ma io sono sembra stato convinto che senza confronto con l'esterno, senza discussione, anche dura e faticosa, non ci sia crescita, e quando ogni possibilità di discutere viene silenziata da una coltre di accomodante bambagia o rifiutata a priori per presunte incompatibilità esistenziali (non saprei come altro definire il marcare il pensiero diverso dal nostro come frutto di pregiudizio, di malafede, di ignoranza o di saccenza), allora è forse il caso di cambiare aria, o almeno di prendersi una pausa.

E no, non mi sto riferendo a nessun episodio particolare, non ce l'ho con nessuno degli amici e conoscenti tra le cui pagine trascorro molto del mio tempo on-line. Ma volevo comunque rimarcare questa sensazione, che negli ultimi tempi il tasso di lamentazioni e paletti fissati a segnare il proprio territorio ha superato il mio personalissimo livello di guardia.
(che poi oh… ditemi voi, se è solo un mio sentire distorto o se condividete questa impressione).

33 commenti:

  1. Ciao, non so se sono la persona giusta per rispondere...e mi auguro di non essere tra gli artefici di questo tuo stato d'animo (quando si dice che a paranoia il Buon Vecchio Zio Nick non lo batte nessuno), quello che posso dire è che purtroppo la tendenza a fare gruppo o "clan" fa parte della natura umana, quindi potrebbe essere successo anche quì nel Web, magari inavvertitamente -che questo sia giusto o condivisibile poi è un altro par de maniche - io ho notato, questo sì in alcuni casi un clima dell' "ognun per sè", più che della "comunella" e in un paio di occasioni l'ho anche fatto presente, non credo però che questo avvenga consciamente.
    Poi sai, il post o la discussione (cosa che a me piace perchè rappresenta un occasione per crescere) a cui magari si tiene molto e che invece passa completamente sotto silenzio quello è capitato a tutti, fa parte- purtroppo del gioco- e capiterà ancora.
    Ciao.

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    1. No, Nick, per quanto le mie osservazioni siano soggettive non c'è alcunché di personale a cui fare riferimento.
      Cercavo di capire come mai non avessi più tanta voglia di aggiornare il blog e oltre all'irrisolvibile questione del tempo libero, una delle motivazioni che mi son dato è stata la constatazione che vagando per i blog circostanti sia parecchio tempo che non vedo sorgere discussioni, ma solo un uniforme (e anche un po' inquietante) accordo generale su tutte le opinioni espresse.
      Per quanto anch'io apprezzi le persone che scelgo di frequentare, se siamo sempre d'accordo o se la relazione che si instaura è puramente passiva (tu scrivi, io leggo), mi vien da pensare che c'è qualche intoppo tra la mia idea di rete e quella che va per la maggiore là fuori.

      Probabilmente questa è una constatazione che lascia il tempo che trova, ma se non mi pongo qualche dubbio ogni tanto poi non dormo sereno! :-)

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    2. Insomma, praticamente la "melassa aggregante del volemose tutti bbbene ", ho capito il senso? :D

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    3. Sì, condita con un'abbondante dose di "gli altri non ci capiscono, ma siamo comunque troppo fighi per loro".

      Alla lunga suona un po' noioso, no?

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  2. Per esempio io sto aspettando il tuo commento su "La città e la città".

    Alberto

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    1. Eh! Prima però sarà meglio che lo legga, e al momento sono alle prese (divertendomici assai!) con Tooth and Claw della Walton

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  3. La polarizzazione c’è, inutile negarlo. Credo comporti, nei campi contrapposti, la sostanziale unità di metro di giudizio e/o di intenti che tanto risulta fastidiosa. Personalmente la soluzione che ho trovato è continuare ad occuparmi delle cose che colpiscono la mia attenzione, il resto lo valuto con molta calma.

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    1. In effetti il "non ragioniam di lor, ma guarda e passa…" è la politica migliore, però dispiace un po' doverla applicare anche nei confronti degli amici. Per questo motivo preferisco fare la figura del rompipalle ma comunque segnalare quello che per me è un problema.

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    2. C'è un proverbio Arabo che dice più o meno così : "Amico non è chi ti dice ciò che vuoi sentire, ma ti dice quello che pensa".
      Tu continua a comportarti come hai sempre fatto, continua a dire ciò che pensi, gli amici capiranno come hanno sempre fatto...gli altri?
      Beh, problemi loro!

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    3. Agli amici bisognerebbe dire sempre la verità, right? E se non gli piace, pazienza. sempre meglio che tagliare i ponti e fare finta di non conoscersi in futuro.

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  4. Bhè, ma ci sono lettori nuovi come me che ti hanno raggiunto dal blog Nocturnia e ogni tanto passano per trovare un aggiornamento.
    Aggiorna dunque! Che c'è chi ti legge!

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  5. Quoto i più, c'è chi aspetta i tuoi contributi.
    Saul Thigh

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  6. E oltre ai commenti sulle letture, un po' di foto :-)

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  7. @ Lady Simmons, Saul Thigh, Paolo: grazie per il supporto! Non prometto niente, ma farò quello che posso per accontentarvi.
    (Non trattenete il respiro nell'attesa! :-))

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  8. Sono fasi, Giorgio. Osservane tranquillamente lo svolgersi, fluire e rifluire. ;-)

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    1. sì, ok, il fluire e il rifluire, e l'osservazione tranquilla, ma vuoi mettere il gusto di gettare ogni tanto un sasso nello stagno?

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  9. Mi spiace di non aver avuto tempo per commentare ferocemente negli ultimi giorni, avessi saputo che ti tirava su... magari recupero qualche vecchio post per far partire una polemica, casomai pensassi che ormai andiamo sempre d'accordo ;)

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    1. Ma mica sono depresso! Solo un poco demotivato.
      Comunque hai ragione: non vederti più ferocemente in giro per blog ha contribuito all'apatia. Però oh… se anche stimoli qualche discussione lontano da qui non è mica un problema, magari avvertimi prima, che mi preparo. :-)

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  10. Un abbraccio affettuoso.

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    1. Grazie!
      (ma oltre a essere affettuoso che tipo di abbraccio è? Solidale, amicale, consolatorio, orsino, …? son curioso, che qua siamo piuttosto difficili in fatto di abbracci)

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    2. Orsino e strangolante e amicale, come mio solito

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  11. Ho osservato lo stesso fenomeno. Credo che sorga da una serie di fattori diversi, fra cui la natura umana, la virulenza delle interazioni online non moderate, e un vizio ultimamente particolarmente (anche se non solo) italiano di ricorrere agli ad hominem come argomenti vincenti.

    Non ho soluzioni. Col tempo, un po' ho perso interesse (nella fantascienza: e me ne dolgo, ma tant'e') e un po' ho imparato bel modo peggiore a) a dire quello che devo dire in modo che l'interlocutore lo possa ricevere e b) a lasciar perdere.

    Ultimamente passo un sacco di tempo (ok, tre ore alla settimana ma e' una disciplina che non finisce li') a cercare di ascoltare la gente spingendo da parte le mie opinioni, i miei pregiudizi, la mia voglia di farli stare meglio. E' la cosa giusta per la mia professione, ma e' incredibilmente stressante.

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    1. Ciao Anna!
      A me continua a parer strano questo continuo arroccarsi sulla difensiva. Di cosa abbiamo paura? Non so, è che mi pare quasi surreale veder come molti si sentano assaliti da nemici invisibili.
      Ma forse son solo io ad essere fortunato, che i commenti importuni non li vedo (oppure non li colgo, e non so cos'è peggio :-))

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  12. Arrivo in ritardo - sono giorni di fuoco.
    Concordo in generale con le tue osservazioni.
    Io ho notato negli ultimi due-tre mesi una crescente aggressività in alcuni elementi della rete.
    Un giorno discuteremo delle ragioni di questa aggressività, certo è che al momento per alcuni esporsi (con un post sul proprio blog, con un commento) significa spesso venire svillaneggiati da gente che non si ha il (dubbio) piacere di conoscere.
    Capisco a questo punto che ci sia un nervosismo di fondo, che può portare ad una chiusura - la paranoia di cui parli, e che ha una briciola di fondamento, e forse sta diventando un problema.
    A nessuno piace sentirsi dare del deficiente.
    Ma da qui ad autocensurarsi o assumere atteggiamenti deteriori... mah!

    Ma c'è anche il periodo dell'anno, che incide.
    Col disgelo credo le cose torneranno alla normalità - o a ciò che passa per normalità nella blogsfera.

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    1. Speriamo!

      Sarà che in tanti anni di blog ho avuto solo un paio di episodi negativi, peraltro risolti molto in fretta, che faccio fatica a comprendere (fin a vedere!) l'aggressività a cui fai riferimento.

      E giusto perché capita a fagiolo, proprio l'altro giorno ho letto il post di McNab sui commentatori nocivi (o qualcosa di simile): esemplificava in maniera perfetta il clima che cerco di evitare. Credo che d'ora in poi starò un po' lontano da Plutonia, che quello è proprio il genere di post che NON voglio leggere.

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  13. Indeed. Non mi paragono al Grande Iguana ma se hai notato (ma non lo fai perchè non mi leggi, cane;)) sono sei mesi che non posto. Ti capisco benissimo. E non è un semplice eufemismo. Sono papà anch'io da poco e il lavoro mi uccide.

    Ho aperto il blog per una mia crescita personale. Voglio imparare. Mi piace confrontarmi e il blog mi è sempre sembrato il posto migliore per farlo.
    No facebook, no twitter, no social vari. Mi sembrano posti di melensi affari.
    Ma oggi ho scoperto che anche il blog può diventarlo e questa tendenza alla "cerchia" chiusa di amici-ci non mi piace. Ti dicono sempre che hai ragione anche se scrivi cazzate per paura di offenderti. Oh, se lo fai con educazione tutto è benvenuto!

    ps: Gira questo messaggio a cinque tuoi amici blogger e avrai fortuna per i prossimi sei mesi o morirai. O puoi partecipare a un'altra blog-chain... :(

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    1. "Ho aperto il blog per una mia crescita personale. Voglio imparare. Mi piace confrontarmi e il blog mi è sempre sembrato il posto migliore per farlo."

      Perfetto!

      (ah… per tua conoscenza: non ho amici blogger*, solo conoscenti :-P)
      (E poi, io ti leggerei pure, ma se hai notato, sono sei mesi che non posti, cane! ri :-P)


      * a scanso di equivoci: ho amici con il blog, ma non sono amici perché hanno un blog. Chiaro, 'mo? :-)

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  14. vabèèèèèèèè,
    suvvia,
    bacino e passa tutto!
    :)
    quasi quasi riapro il salottino verde vomitino, così scrivo un po' di cazzate e tu commenti e poi facciamo due risate eh?


    Lui

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    1. Luiiiiiiiiiiiiiiii!!!
      Finalmente una bella notizia! Io al salottino verde ci penso un giorno sì e uno no (vabbé, quasi…) soprattutto in questi mesi che son lontano da tutta quella parte di rete da cui è partito tutto. (vacca boia, scritta così sembra davvero 'na roba deprimente, della serie qua una volta era tutta campagna, ma oh… ti assicuro che qua va tutto molto molto bene! se solo riuscissi a decidermi su cosa fare con flickr…)

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  15. Ciao, tieni duro; il blog è interessante.
    È come una pentola in cucina che bolle a cui ciascuno aggiunge qualche ingrediente. L'importante è che in cucina rimanga qualcuno a tener d'occhio il fuoco.
    Poi il minestrone che ne viene fuori cambia di volta in volta. Certo, in rete ci sono tante trattorie e a volte bisogna rifare l'arredamento, ridipingere le pareti e variare il menu.
    Io un'occhiata vengo a darla di tanto in tanto, anche se non scrivo.

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    1. I fornelli sono caldi e tra poco si sforna qualche nuova pietanza.
      Grazie per il sostegno Heropass!

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  16. Passavo di qua, ho visto il tuo blog e mi sono fermata. Fantascienza, ecco la parola magica.

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    1. Ehi Mina! Benvenuta.

      (Però ecco, magia e fantascienza son proprio lontanine, eh! :-))

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