28 gennaio 2010

La luna è una severa maestra


Originally uploaded by Naír la jefa.
Non lasciatevi ingannare: qui non si parla di Heinlein. Un titolo così evocativo mi sembrava però perfetto per introdurre queste note su Moon, il primo lungometraggio di Duncan Jones, altrimenti noto per essere figlio di nientepopodimeno che Ziggy Stardust in persona.
Saranno sicuramente (seee, come no!) le ascendenze paterne, ma era da tempo che non vedevo un film di vera fantascienza come Moon. (E Avatar? Sì, ok, è un film di vera fantascienza anche quello. Solo che, ecco, nel caso del film di Cameron la storia era decisamente surclassata dalla qualità delle immagini, mentre nel film di Jones, beh… ne parliamo più avanti.)
Cosa intendo per film di vera fantascienza? Se prendiamo come riferimento quello che gli spacciatori di cinema intendono come fantascienza, siamo già parecchio fuoristrada: ormai la famigerata sigla sci-fi sembra essersi trasformata in un comodo specchietto per attirare un pubblico alla ricerca dell'effetto speciale a tutti i costi mescolato all'azione adrenalinica, con sceneggiature ridotte a semplice optional, fastidioso ma necessario, per rimpolpare lo spettacolo.
Per me la vera fantascienza si ritrova in quel genere di cinema in cui storia e suggestioni fantascientifiche sono la ragione d'essere del film, un cinema in cui effetti speciali e meraviglie tecnologiche sono utilizzati per accentuare la credibilità dello sfondo e non quale unico motivo per godersi lo spettacolo, un cinema che non si dimentica di ragionare in termini provocatori sullo stato delle cose.
In questo senso gli ultimi film di fantascienza di un certo peso che m'è capitato di vedere al cinema sono davvero pochi. Penso a Eternal Sunshine of the Spotless Mind (aka Se mi lasci ti cancello) o a Gattaca, al limite a Serenity, ma non è che mi vengano in mente molti altri esempi.
E Avatar? Ok, se vogliamo considerare anche i film per ragazzi, va bene anche Avatar.

Torniamo sulla luna.
Moon racconta le ultime settimane di solitaria permanenza su una base lunare di Sam Bell, assunto con un contratto triennale per sorvegliare le operazioni di recupero pressoché automatizzate di Helium 3, elemento indispensabile per il fabbisogno energetico della Terra. Unica sua compagnia è Gerty, l'intelligenza artificiale che gestisce i sistemi della base. Da questa premessa si sviluppa una vicenda che forte dei modelli del passato (penso ovviamente a Kubrik, ma mi sembra che qualcosa il film lo debba anche a Spazio 1999) offre uno sguardo sufficientemente originale e complesso a più di un classico topos fantascientifico.
Moon è un gran bel film per la capacità di sceneggiatori e regista di raccontare in maniera efficace una storia tanto complessa quanto affascinante, tanto da riuscire a catturare l'attenzione dello spettatore senza utilizzare facili scappatoie (leggi senza calcare la mano su esplosioni o ammazzamenti, senza confondere le idee con montaggi fuori luogo, mantenendo la rotta narrativa puntata al bersaglio dall'inizio alla fine) o mortiferi spiegoni. Moon è una pellicola che si fa ricordare anche per l'eccellente lavoro svolto dal suo protagonista. Sam Rockwell regge da solo tutto il peso del film con una performance che ha dello straordinario per le emozioni che riesce a suscitare grazie alla ricchezza di sfumature e di toni della sua recitazione.
Moon non è un film perfetto. Lasciando stare i difetti scientifici, che non inficiano mai la visione (vedi per esempio la mancata simulazione della ridotta gravità lunare), c'è purtroppo da evidenziare come tutta la vicenda parta da un assunto francamente incredibile. Sebbene la coerenza interna della pellicola sia assoluta, questa mancanza - a patto di registrarla - rischia di lasciare lo spettatore a fine visione con un senso di delusione per le potenzialità narrative in qualche modo sprecate. Il dubbio che rimane è se la forza della storia raccontata in Moon valga la premessa inconsistente su cui si basa. (Mi rendo conto di risultare un po' criptico, almeno per chi non lo ha visto, ma non voglio rovinare la visione a nessuno, che nel film le sorprese non mancano). La mia risposta è comunque positiva: a prescindere dai suoi difetti un film come questo di Duncan Jones ne vale almeno dieci di quelli girati dai vari Spielberg, Scott o Lucas degli ultimi decenni.
In conclusione rimane da notare come Moon sia risultato praticamente invisibile ai frequentatori delle sale cinematografiche nazionali. lI mio ringraziamento va dunque a Elvezio Sciallis e a Vanamonde per averne parlato nei rispettivi blog, che altrimenti per la velocità con cui è apparso e subito scomparso dall'orizzonte Moon mi sarebbe sicuramente sfuggito.

11 commenti:

  1. Visto e apprezzato. Più che l'inconsistenza della premessa (Che ne sappiamo di come si sia evoluta la società sulla Terra? Magari cose del genere sono diventate, se non normali, meno improbabili) mi chiedo: com'è possibile che in tutti quegli anni i capi non invecchino visibilmente? E che lui sopporti per tre anni il guasto del satellite? Ma sono piccolezze.
    E anche io ho apprezzato l'estrema chiarezza priva di spiegoni.
    Moon, District 9 e Avatar. Gran bell'anno per la SF al cinema, tutto sommato.

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  2. In realtà mi riferivo a un buco (non nella sceneggiatura, ma proprio nell'idea alla base del film) che diventa evidente solo nel finale.
    Hint: ha che fare con la convenienza dell'operazione rispetto alla soluzione messa in atto.

    I difetti che segnali sono veniali. Tra l'altro tutti spiegabili con la semplice teoria del risveglio, you know what I mean…


    (District 9 ancora mi manca…)

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  3. "Per me la vera fantascienza si ritrova in quel genere di cinema in cui storia e suggestioni fantascientifiche sono la ragione d'essere del film, un cinema in cui effetti speciali e meraviglie tecnologiche sono utilizzati per accentuare la credibilità dello sfondo e non quale unico motivo per godersi lo spettacolo, un cinema che non si dimentica di ragionare in termini provocatori sullo stato delle cose.
    In questo senso gli ultimi film di fantascienza di un certo peso che m'è capitato di vedere al cinema sono davvero pochi. Penso a Eternal Sunshine of the Spotless Mind (aka Se mi lasci ti cancello) o a Gattaca, al limite a Serenity, ma non è che mi vengano in mente molti altri esempi.
    E Avatar? Ok, se vogliamo considerare anche i film per ragazzi, va bene anche Avatar."

    Amen.

    "Moon" me lo vedo. Al cinema dalle mie parti non lo trovo in programmazione, ma in qualche modo me lo procuro.

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  4. Sottoscrivo il giudizio positivo. Davvero un'ottima pellicola di *fantascienza*.

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  5. Bene, a questo punto, visto che si parla di "vero" film di fantascienza, me tocca proprio de vederlo! ^_^

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  6. Sì sì, guardatelo, che secondo me merita.

    Poi magari ditemi come vi è sembrato.

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  7. Bello, mi è piaciuto. Moltissima dell'estetica del film mi ha ricordato Spazio 1999. In particolare la sigla iniziale con il modo molto simile di far apparire le scritte, molti modellini e anche l'interno della base lunare aveva alcune location molto simili alla mia adorata Base Alfa.
    Che dire: ora che ho assaggiato il boccone mi è venuto un grosso appetito! ^_^

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  8. Eh… Munzic, mi sa che la fame ci tocca tenercela, che non vedo molti altri film come Moon all'orizzonte.

    Nel caso ne avvistassi qualcuno non mancare di farmelo sapere!

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  9. Condivido in toto la tua analisi, fra l'altro vedo con piacere che la tua idea di vera fantascienza è abbastanza simile a quella che ho io, e a cui ho accennato brevemente nel commento al film che ho appena finito di scrivere.

    Mi incuriosisce però un punto: la poca scientificità in cosa la identifichi? Anche a me è sembrato che la gravità ridotta sia stata rappresentata così così (peccato decisamente veniale comunque, avercene di questi filmoni con questi difettini), ma non ho capito quale sia la grave falla alla plausibilità alla quale accenni...
    Casomai se non vuoi dare anticipazioni, se ti va mandami una mail.

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  10. No no, non ho scritto "poca scientificità".
    Quel che intendevo dire è che in Moon non tutto è reso in maniera totalmente realistica (vedi il discorso sulla gravità lunare), ma ho anche precisato che questo "non" è un difetto sostanziale.

    Per quanto riguarda l'assunto incredibile su cui si basa il film, ho provato a rispondere da te. Non ha comunque pressoché nulla a che fare con la gestione della coerenza scientifica della storia.

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  11. Grazie del chiarimento, ho commentato il tuo articolo un pò di fretta e probabilmente mi era sfuggito cosa intendessi dire.

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