14 gennaio 2009

Once


Picture by Iguana Jo.
Ci ho messo più tempo di quanto prevedevo a inventarmi qualcosa riguardo a Once, ma ogni promessa è debito, quindi ecco qua qualche osservazione sparsa su questo piccolo romantico musical irlandese scritto e diretto da John Carney.

Non è per niente facile dire qualcosa di sensato e interessante su un film del genere. Dopotutto Once è il classico film da sfigati, illusi terminali, falsi ingenui. Come altro lo definireste voi un film che racconta una storia incredibile, fondata sul credo della seconda possibilità, sull'etica della musica di strada e sull'innata bontà umana?

Però, nonostante tutto, a me Once è piaciuto molto (delle tre categorie elencate sopra decidete voi in quale collocarmi).
Il fatto è che Once è un musical e quindi è ipso facto una favola. Di più. Once è un musical irlandese e ci sono pochi altri popoli europei altrettanto capaci di ramazzare l'immaginario collettivo a colpi di sfiga e illusioni e ingenuità varie.

Piccolo excursus personale, utile magari a comprendere meglio quanto Once mi abbia colpito:
Per quella che è la mia esperienza negli ultimi decenni gli abitanti delle città nostrane, anche di quelle più piccole (penso a Modena, penso a Bolzano), si sono progressivamente specializzati nell'arte di farsi i fatti propri, nella capacità di ignorare qualsiasi stimolo esterno e di evitare, per quanto possibile (e anche più di quanto ritenevo possibile), il rischio di contatto con l'altro, chiunque esso sia.
Per i miei standard Dublino è una grande città, ma nonostante l'eterogeneità tipica di una città di tali dimensioni vi succedono cose davvero strane: gente che vedendoti perso si ferma per strada offrendoti aiuto, autisti di autobus che fanno letteralmente di tutto per farti scendere alla fermata giusta, signore che sembra non vedano l'ora di fare due passi con te per scambiare quattro chiacchiere.

In Once si ritrova pari pari la stessa atmosfera, la stessa umanità. In questo senso m'è parsa decisamente azzeccata la scelta degli autori - non so quanto obbligata - di dare un taglio povero a tutta la pellicola, con una fotografia che si accontenta dell'uso costante della luce ambientale, con l'utilizzo paradigmatico di attori non professionisti, con l'aspetto documentaristico che caratterizza tutta l'operazione.
Once però è soprattutto un musical nella più classica delle sue espressioni e quindi ecco la musica: sentimentale ma credibile, pop certo, ma dal sapore inconfondibile d'Irlanda, con un retrogusto genuino che ben si sposa alla trama grossa su cui si intesse il racconto del film.

Se questo genere di cose non vi lascia indifferenti arrivati a questo punto siete ormai fregati, vi appassionerete alle vicende personali dei due protagonisti, sorvolerete sull'improbabilità della relazione che li lega, riuscirete perfino a ignorare il ritorno delle vecchie fiamme nel finale e vi godrete l'atmosfera umida e amichevole delle vecchie compagnie dublinesi.

Alla fine insomma Once conquisterà anche voi e… tutti amici come prima!


9 commenti:

  1. A me dispiacerebbe solo essere messo nella categoria dei falsi ingenui, ma le atre mi vanno bene entrambe. Anche a me infatti il film è piaciuto per varie ragioni, compreso il fascino di Dublino che sembra "trasudare" dallo sfondo del film senza nessuno sforzo o ricerca nelle inquadrature. Sai che sono un estimatore delle tue recensioni (forse perchè non mi intendo di film :-), ma qui forse ti potevi impegnare un pò di più. Il film è stato fatto volutamente in tono minore, e sullo stile documetaristico, ma il risultato a mio parere ha dell'incredibile. Tralasciano la banalità della storia, i buoni sentimenti ecc., ho trovato ad esempio i dialoghi e la naturalità delle sitiazioni di una credibilità che manca a molti film attuali con maggiori pretese; in particolare la protagonista, che era un'amica di Glen Hansard (l'attore principale) senza nessuna esperienza di recitazione, ha dato prova di una spontaneità e di un'espressività sorprendente. Il film oltre ad aver vinto l'oscar nel 2008 per la miglior canzone originale, ha vinto il premio del pubblico al Sundace Film Festival ed è stato premiato come miglior fil straniero all'Indipendent Spirit Award, e considerando che è stato girato in due settimane con camere a mano e a costi bassissimi mi sembra un risultato veramente straordinario. Ma al di la dei riconoscimenti, che potrebbero non significare nulla, l'ho trovato assolutamente piacevole da vedere. Un saluto e appena puoi mi piacerebbe avere il tuo parere anche su Gomorra.

    Claudio

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  2. ciao Claudio!
    Mi spiace non aver rispettato il mio standard con queste note, però oh… si fa quel che si può! :-)

    Già che ci sono due precisazioni: il film non pecca affatto di banalità (per quale motivo la storia ti sembra banale?), piuttosto di incredibilità, nel senso che a me pare incredibile che l'evoluzione del rapporto tra i due protagonisti non abbia risvolti diversi (non approfondisco per non rovinare la visione del film a chi non l'avesse ancora visto). Altrettanto incredibile - e pure un po' stucchevole - m'è parso il finale con il recupero del passato (anche in questo caso definizione anti-spoiler) - vedi il discorso sulle seconde possibilità che facevo sopra.
    Per un film che fa del realismo della messa in scena la sua arma migliore questi non sono aspetti secondari. Se non li ho approfonditi, rischiando una critica ideologica alla pellicola, è perché sono succube - come sempre - della magia del musical.

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  3. Sulla forzatura del fatto che entrambi i personaggi, nel finale, tornano con i rispettivi partner sono completamente daccordo con te, e nella storia appare proprio come una nota stonata. Sulla poca credibilità dell'evoluzione della loro storia invece non sono daccordo, in quanto fino al momento del finale (che rovina un pò tutto) la concatenazione degli eventi a me appare credibilissima (Simona invece è daccordo con te), nel senso che mi sembra possibile quello che succede. Già che ci sono concordo anche su quanto dici dell'Irlanda: a me e a Simona è capitato proprio quello he tu dici. Eravamo in giro con una cartina in mano e almeno tre persone nel giro di mezzora si sono fermate a chiederci se avevamo bisogno. Questo vorrà pure dire qualcosa!
    Un saluto e a presto.
    Claudio

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  4. Film molto bello Probabilmente sarò un ingenuo pure io ma lo consiglierei.
    Oltretutto la musica!!!
    A me i musical solitamente non piacciono ma qui la cosa è diversa, non credo che lo standard della categoria ci azzecchi molto con Once

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  5. Ciao Pablo e benvenuto da 'ste parti!

    Sì, Once rimane un film da consigliare, ma rimango dell'idea che lo sia soprattutto in quanto musical.

    Per me Once rientra in pieno nel genere per almeno due caratteristiche.
    La prima è la natura estremamente semplice e semplificata dei rapporti e delle relazioni tra i personaggi e il mondo che li circonda che, per quanto realistico (e Once in questo senso è encomiabile), assume sempre un aspetto in qualche modo "fantastico".
    La seconda, la più ovvia, è l'interazione tra attori e musica (che avvenga con le canzoni come in questo caso o con la danza come accadeva più spesso in passato) nei momenti topici della vicenda per sottolineare ed enfatizzare l'emozione del momento.

    Le due caratteristiche sono indissolubilmente legate, tanto che una non funzionerebbe senza l'altra. Ma sono entrambi aspetti presenti in tutti i musical degni di questo nome.

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  6. Ciao Giorgio, solo una riflessione sul tuo commento a Pablo. E' vero che Once rispetta molte delle caratteristiche del musical, però se ne separa nettamente a mio parere per un aspetto non secondario. Nei musical classici c'è quasi sempre una separazione tra la parte musicale o ballata e la storia, come se la recitazione fosse "sospesa" dalla canzone che si colloca in una dimensione diversa. Qui invece le canzoni sono strettamente integrate con la storia e la recitazione, nel senso che fluiscono normalmente sullo stesso piano, ed in questo senso anche la parte musicale è realistica come in nessun altro musical che io ricordi (anche se non ne ho visti molti). Non che questo sia necessariamente un pregio, o che sminuisca il musical classico, ma proprio per questa ragione non riesco come fai tu ad inserirlo completamente nel genere.
    Comunque va bè, mi faccio ridere con queste pretese da critico, ma bisogna pur lanciarsi no? Un saluto.

    Claudio

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  7. Non sono d'accordo, se penso alla storia del musical - almeno dagli anni '50 in poi - mi vengono in mente un sacco di esempi in cui la musica è sempre parte integrante della vicenda narrata.
    Pensa a capolavori come "Un americano a Parigi" o a film come "Hair" o per arrivare ai tempi più recenti a "Moulin Rouge", in tutti questi esempi le canzoni e i balli facevano parte della storia non erano semplici inserti musicali.

    Un esempio di film che potrebbero rispondere alle tue caratteristiche potrebbero essere A Chorus Line o i Blues Brother, o al limiti i vecchi film con Fred Astaire, però ecco, per me i musical musical sono film come quelli che elencavo sopra. (Per quel che vale la differenza, che ovviamente non ha nulla a che fare con la qualità del film).

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  8. non posso non dire che mi sento totalmente d'accordo con te, tanto per le esperienze di vita vissuta in irlanda, quanto per le atmosfere del film... sarò un po' romantica io in questo senso, ma non credo un film del genere possa non piacere a qualcuno che non ha vissuto l'irlanda, anche per poco come me

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  9. Ciao banshee, e benvenuta da 'ste parti!

    In effetti faccio fatica a pensare a una pellicola più irlandese di Once (però si accettano suggerimenti!), gli scorci di Dublino che si vedono nel film sono sembrati anche a me davvero veri, e l'atmosfera che gli autori riescono a ricreare è davvero unica.
    Insomma 'sto film fa venire proprio voglia di bersi una Guinness! :-)

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