28 maggio 2014

Di ritorno dall'ItalCon

© Annalisa Antonini & Giorgio Raffaelli
L'ItalCon è l'appuntamento annuale che riunisce il mondo italiano della fantascienza. Da qualche anno a questa parte l'evento è stato accorpato alla SticCon, che è invece il più importante incontro dei trekkies italiani e probabilmente il più frequentato evento del genere in Italia.
Esclusa una felice partecipazione a una vecchia ItalCon (a Fiuggi, nel 2009) per me è stata la prima volta a Bellaria e, soprattutto, la prima volta con un ruolo ufficiale, in qualità di editore con il nostro progetto Zona 42.

Come Zona 42 la nostra esperienza all'ItalCon si può riassumere in pochissime parole: non credo ci torneremo più. Almeno non ufficialmente.
Suonerà drastico, e forse anche un po' pretenzioso: siamo gli ultimi arrivati, facciamo appena in tempo a partecipare e già ci arroghiamo il diritto di criticare e polemizzare.
Il motivo di una scelta che a caldo ci appare inevitabile è stata la sensazione che ci siamo portati a casa dall'esperienza di Bellaria, ovvero che dei libri, della letteratura, della fantascienza scritta, agli organizzatori della SticCon non frega poi molto.

La mancanza di eventi di cartello, la sala mal segnalata, i panel mai annunciati, i banchi dei libri emarginati e laterali, la partecipazione praticamente nulla dei convenuti agli incontri in programma: tutte scelte lecite e comprensibili (il business che ruota intorno a Star Trek e Star Wars è la priorità della Con, evidentemente), ma dal nostro punto di visto decisamente poco condivisibili, ci fanno pensare che l'integrazione dell'ItalCon nel grande baraccone dell'incontro di Bellaria sia probabilmente un male necessario, ma del tutto superfluo agli scopi dell'organizzazione.

Detto questo, vediamo i lati positivi, che sono, come spesso accade in questi casi, l'incontro con i vecchi amici e le nuove conoscenze e tutte le chiacchierate e le discussioni che sempre accompagnano questi appuntamenti.

A Bellaria ho rivisto Giovanni De Matteo che presentava Corpi Spenti, il seguito di Sezione π² in uscita a giugno per Urania, ho conosciuto Lady Simmons (e compagno!) ed è stato davvero un piacere e già si parla di organizzare qualcosa a Torino (grazie anche ai ragazzi del MuFant, con cui si è parlato domenica), ho incontrato Andrea Viscusi, che causa defezione all'ultimo minuto (pienamente giustificata!) del suo compagno d'avventura, m'ha coinvolto nella presentazione di Spore, ed è stata una gran bella esperienza.
E poi gli incontri nei corridoi, i pranzi con i Vanamonde e Silvio e Dario, Annalisa che ha portato pazienza e la Lui che ha contribuito a scaldare l'atmosfera.
Sì, dal punto di vista umano la mia due giorni di Bellaria è stata splendida.

Tornando ai momenti ufficiali della convention, la presentazione del progetto Zona 42 è andata abbastanza bene, con la sala che si è via via riempita e la fondamentale partecipazione di Silvia Castoldi e Marco Passarello, ovvero i traduttori de Il Sole dei soli, di prossima uscita, che ne hanno dato una visione davvero entusiasta. E con una interessante discussione finale (grazie Lui!) che si è purtoppo dovuta interrompere causa sforamento dei tempi a nostra disposizione.
Abbiamo parlato dei nostri progetti futuri, fatto qualche anticipazione sulle prossime uscite (se ne riparlerà nei prossimi giorni in un apposito post sul sito di Zona 42) e azzardato qualche riflessione su quali siano le migliori strategie per far conoscere il nostro progetto editoriale al mondo là fuori.

Non so quale saranno in futuro i rapporti tra Zona 42 e questo tipo di eventi. Una risposta possibile potrebbe essere focalizzarci su incontri più mirati e specializzati, o magari provare a organizzare qualcosa in autonomia, tenendo conto delle nostre risorse e delle nostre possibilità.
La riflessione è aperta, rimanete sintonizzati!



24 commenti:

  1. anch'io sono l'ultimo arrivato, quindi la mia opinione è basta su una singola esperienza e potrebbe essere distorta (magari quest'anno è stato particolarmente infelice), tuttavia confermo più o meno le stesse sensazioni. forse l'italcon assorbita all'interno della sticcon non ha spazio di esprimersi, ma è altrettanto probabile che l'italcon da sola non abbia la forza e i numeri per essere autonoma, se si è reso necessario accorpare le convention (e nonostante questo, non mi sembra ci fosse un pubblico smisurato).

    l'impressione che ho avuto è quella di una certa distanza tra chi la fantascienza "la fa" e chi "la segue". nel senso che, per i non addetti ai lavori, le attrattive sono davvero poche, e in effetti non mi è sembrato di vedere persone che partecipavano per semplice passione.

    non escludo che in futuro potrei partecipare di nuovo, ma anch'io credo che lo farei più per il lato "umano", per la possibilità di conoscere e incontrare tante persone con cui mi capita di avere a che fare e che si riuniscono lì. dal punto di vista dell'investimento professionale, ora come ora credo non valga la pena.

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    1. "una certa distanza tra chi la fantascienza 'la fa' e chi 'la segue'"

      Sì, questa è anche la mia opinione: se non si agevola - ma non saprei proprio come - la partecipazione di un pubblico più ampio questo genere di manifestazioni è destinato ad esaurirsi…

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    2. Nell'accorpamento dell'Italcon da parte della Sticcon non c'è nulla di "necessario", è stata una decisione arbitraria dei soci dello Stic che, sfruttando il loro peso soverchiante in assemblea, hanno deciso di annettersi la convention contro la richiesta di altri club di lasciarla libera di migrare come in passato.
      Ora, inutile nascondersi che l'Italcon sarà sempre una convention destinata a pochi intimi e non al grande pubblico, ovunque venga organizzata. Tuttavia lo si può fare sicuramente meglio di quanto abbia fatto lo Stic quest'anno: nessun ospite straniero presente (nonostante fosse stato promesso addirittura Robert Silverberg), rivendite di libri ridotte della metà, e anche una partecipazione di pubblico sicuramente ridotta (non ho numeri, ovviamente, ma posso citare almeno una dozzina di amici e conoscenti che l'anno scorso c'erano e questo no).
      Si potrebbe sicuramente fare meglio di così. Ma non lo si farà, dato che lo Stic si è già appropriato della convention per i prossimi due anni, intende continuare a farlo per sempre, e sicuramente continuerà a occuparsi dell'Italcon con la mano sinistra come adesso.

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    3. magari farla in un posto più "centrale" di Bellaria? Bisogna essere decisamente "fanatici" o dentro al "mestiere" per venire a Bellaria... e il pubblico "locale" si può contare sulle dita delle mani...
      E' anche sicuramente una questione di costi, ma come sempre non si fanno le nozze con i fichi secchi... :)

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    4. magari dico una fregnaccia, eh, ma se "è stata una decisione arbitraria dei soci dello Stic che, sfruttando il loro peso soverchiante in assemblea, hanno deciso di annettersi la convention", allora chi ancora afferisce all'italcon non può semplicemente staccarsi? voglio dire, va bene che ci sono dei regolamenti, ma se è opinione comune che l'annessione unilaterlae non abbia portato vantaggi, allora i secessionisti sarebbero legittimati.

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    5. Non conosco i dettagli burocratici che hanno portato a questa situazione, ma quoto Andrea qui sopra. Non c'è proprio modo di svincolarsi dallo Stic?

      Perché a me pare che la situazione attuale sia un vicolo cieco.

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    6. Se si vuole tenere il nome "Italcon" senza esporsi a problemi legali, occorre seguire il regolamento. Dato che il regolamento prevede che l'assegnazione delle Italcon future sia deciso dai partecipanti alla Italcon stessa, l'unico modo per spostare l'Italcon altrove senza il consenso dello Stic è quello di portare a Bellaria un numero maggiore di fan rispetto a quello dei club organizzatori della Sticcon/Yavincon, cosa che mi pare nel novero delle impossibilità.

      Detto questo, nulla impedisce di organizzare un'altra convention dedicata alla fantascienza letteraria che non si chiami "Italcon". E va fatto notare che, con le regole approvate l'anno scorso, è possibile a qualunque convention che abbia avuto almeno tre edizioni "affiliarsi" alla Italcon e dare ai propri partecipanti il diritto di voto per il premio Italia.

      Il problema è che organizzare una convention annuale richiede uno sforzo che ben pochi, o meglio nessuno nel mondo della fantascienza puramente letteraria, è in grado di fare. Non a caso, da molti anni la Italcon è stata quasi sempre ospitata da club di Star Trek (prima dello Stic c'è stato il Deep Space One). L'unica eccezione recente è stata la Italcon ospitata a Milano nel corso dei Delos Days, ma gli organizzatori hanno detto chiaramente di non sentirsela di organizzarli ogni anno.

      Se poi volete fare una convention annuale a Modena e sapete trovare le risorse, io ovviamente voto a favore. :D

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    7. Organizzare qualcosa qui a Modena sarebbe cosa buona e giusta, e non è detto che in futuro non si riesca a fare. Mi sa che però, almeno per ora, toccherà rassegnarsi all'andazzo.

      Grazie per avermi chiarito le idee su quali siano le regole dell'ItalCon.

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  2. L'unica "con" a cui ho partecipato è stata quella di Delos, con moltissimo spazio dato ai libri (Delos Books) ma poca affluenza. Com'era la partecipazione a questa Italcon?

    Detto ciò, bellissimi i colori di quel banner!

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    1. Beh… Delos i libri li fa, mi pare il minimo che i loro incontri si focalizzino su di loro. :-)

      La partecipazione all'ItalCon è piuttosto scarsa, se nella spazio dedicato agli incontri erano presenti 25/30 persone si può già considerare un successo.

      (grazie per l'apprezzamento "fotografico"!)

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    2. Salomon Xeno, ai Delos Days del 2011 c'erano oltre 400 persone, più di quelle che c'erano in Sticcon quest'anno penso, ed era *tutta* dedicata ai libri. Che non si possa fare una convention solo sulla fantascienza letteraria è probabile, ma ci si può espandere verso altri generi letterari - fantasy, horror, paranormal, zombie, steampunk - anziché restare nella fantascienza ma allargare a tv e cinema. I DelosDays hanno dimostrato che c'è più coesione.

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    3. 400 persone per una manifestazione che si occupa di letteratura di genere sono per me un successo pieno!
      Concordo poi sull'opportunità di unire tutto lo spettro della "letteratura d'immaginazione". I numeri, specie se l'evento si svolge in una grande città, credo ci siano tutti.

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  3. Allora dai, mi consolo di non essermi perso poi molto... :P

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    1. Ma come, io credevo che tu ed Eddy sareste venuti per noi!
      Mannaggia a voi!

      :-) :-) :-)

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  5. E' stato un vero piacere conoscerti (segna questa libreria: La città del sole, Via Luigi Cibrario 45)! Confermo che la Sticcon è stata notevolmente sottotono e sfilacciata, con pochi eventi, poco tutto.

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    1. LIbreria segnata! Grazie ancora!

      Sulla SticCon non azzardo un giudizio che conosco poco quel mondo. Però se le perplessità arrivano da chi quel mondo lo frequenta da tempo, beh… forse è il caso che l'organizzazione si ponga qualche domanda.

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  6. triste situazione. a questo punto anche un qualsiasi incontro al Caffè Letterario tra pochi amici diventa una specie di convention....ma ormai sono molti anni che ci lamentiamo della drastica diminuzione del numero dei lettori

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    1. Noi avremo un incontro sabato prossimo in una libreria generalista. Son curioso di vedere se e che tipo di partecipazione ci sarà.

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  7. La cosa importante è che uscirà "Il Sole dei Soli". Spero prima possibile, ho un ombrellone da presidiare :)

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    1. Bravo! Queste sono le cose da segnalare!!!
      (il romanzo dovrebbe uscire per la fine di giugno)

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  8. Mi permetto di suggerirvi di impostare una newsletter o magari una semplice mail per segnalare le uscite e i progetti futuri: a volte gli impegni impediscono di andare sui blog, mentre la posta la si guarda sempre.

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    1. Grazie del suggerimento Heropass. In effetti hai perfettamente ragione ed è già da un po' che stiamo ragionando su come svilupparla.
      Il tuo commento giunge proprio a puntino!

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