21 maggio 2012

Terremoto

Foto di Giorgio Raffaelli
Alle 21.00 del 6 maggio 1976 ero già a nanna, nel letto a castello che condividevo con i miei fratelli più piccoli. Non avevo ancora 10 anni, ma quella sera me la ricordo bene. A Bolzano il terremoto era un evento sconosciuto, di cui né io né i miei genitori avevamo alcuna memoria.
Ricordo di essermi alzato, preoccupato, e i miei fratelli che continuavano a dormire. Ricordo di essere stato raggiunto da mia madre (mio padre quella sera era fuori), ricordo la gente per strada, sorpresa, spaventata, vista dalla finestra. Il resto della serata passato davanti alla Tv, con le informazioni  che arrivavano a spizzichi e bocconi, e un film, Il mistero delle dodici sedie, di cui non ho praticamente alcun ricordo, salvo una sensazione strana d'angoscia e il suo essere legato indissolubilmente a quella data.

Quando domenica alle 4 di mattina il letto ha iniziato a ballare svegliandomi, ero di nuovo a Bolzano, da solo con mia madre. "Se qui è arrivato così forte, che disastro sarà sucesso?" è stato il primo pensiero. E poi accendere il computer, e aggiornare twitter attimo dopo attimo, e capire dove aveva colpito, cosa era successo. Ho mandato un sms a casa, non telefoni a qualcuno, chiunque sia alle 4 di mattina, per verificare che stessero tutti bene. Annalisa mi ha richiamato, erano usciti in strada, un po' impanicati (tranne J, che avrebbe continuato a dormire), la casa sembra aver retto l'urto. Ci siamo salutati, sono tornato a letto (ormai erano le 5) e una nuova scossa ha reso tutto più difficile. Però ce la siamo cavata, ci siamo andati vicini, ma a noi non è successo nulla.

Il giorno dopo sono iniziate ad arrivare le notizie dei danni. È la prima volta che ci capita un terremoto dietro casa, fino a ieri  tutta questa distruzione sembrava inconcepibile nel bel mezzo della pianura Padana. Eppure è successo qui, e quei paesi che chiunque abiti a Modena ha visitato o frequentato, dove tutti conoscono qualcuno, dove abbiamo sposato - fotograficamente - la nostra penultima coppia, dove siamo andati a sentire concerti, o a qualche festa estiva, dove lavorano clienti delle aziende che ci pagano lo stipendio, ora sono tutti fermi, in bilico, in attesa, sull'orlo sottile che divide un giorno come gli altri da una vita completamente nuova e sconosciuta. Quei paesi, quelle persone, sono diventati casa mia, casa nostra. Lo shock passerà, e si ricostruirà. Se ho imparato a conoscere un po' la terra che mi ospita quei paesi torneranno meglio di prima.
Ma per ora rimaniamo fermi, in attesa, ad ascoltare la terra, a sperare che si metta tranquilla.

7 commenti:

  1. Era una domenica sera, mi stavo preparando la cartella per le lezioni del giorno dopo, i miei genitori vennero a chiamare me e le mie sorelle. Ci mettemmo al sicuro mentre la terra impazziva.
    Passammo tre notti in macchina con mia madre incinta e con noi un intera regione. Era il 23 Novembre 1980.
    Massima solidarietà e vicinanza alle popolazioni delle zone colpite da questo sisma.

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  2. Il 23 novembre del 1980 ero sul divano e guardavo il carosello credo...
    Una scossa fortissima, a Bari, mamma e papà che mi tracsinano per le scale di corsa, dal quinto al piano terra. Una notte fuori, il freddo, la paura.
    Non posso però neanche immaginare la pena della casa distrutta, delle persone e dei piccolo amici animali che non si trovano, dei muri silenziosi, del freddo incessante sotto la pioggia.
    Mi unisco al pensiero di solidarietà.

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  3. Anche per me è una cosa ''nuova'' il terremoto. Quest'anno è stata la prima volta che ne ho avuto esperienza. A gennaio/febbraio (mi pare) e poi ora. Che dire, sono abbastanza lontano (veneto) ma l'ho sentito bene. Col letto a castello poi... Io molto preoccupato, anche stanotte ho dormito parecchio male svegliandomi in continuazione, i miei invece... Lissssssci come l'olio a ronfare :) Non ricordo che terremoto vissero ma fu a Napoli e fu davvero forte. Questo appena passato perciò non li ha toccati minimamente. Che storie... Comunque bruttissimo eh!

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  4. Grazie per i commenti e i racconti.

    Oggi c'è il sole, e la terra ha smesso di tremare. Speriamo sia finita.

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  5. Nemmeno una settimana e siamo da capo… :-(

    Merda.

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  6. Già! Merda!...:(
    Forza Giorgio, superemo anche questa.

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