04 ottobre 2011

Ciao, Vic.

Foto di Iguana Jo
Stamattina Vittorio Curtoni ci ha lasciato.
Per chi non lo conosceva basti dire che Vittorio Curtoni è la persona che ha contribuito forse più di tutti - almeno nella sua generazione - a fare e trasformare la fantascienza in Italia. 

Del Vic mi rimarranno il ricordo del sapore inconfondibile dei suoi messaggi, nei primi anni della mia vita in rete. E poi le chiacchierate fatte per strada a Piacenza e le cene. Il fuoco della sua personalità, ingombrante e luminoso, la sua voglia di godere, che la vita è breve, la sua passione, il suo pessimismo, condito con la curiosità e la vitalità di un ragazzino.

Per come l'ho conosciuto io, il Vic era uno scomodo, uno incazzoso, uno che giudicava in fretta (a volte anche troppo), uno pronto a schierarsi, a dare tutto per difendere gli amici. Un uomo smisurato e affascinante, divertito e divertente. Vittorio Curtoni era sempre in bilico tra il suo ruolo storico, quasi istituzionale, di direttore di Robot  e quello di fan appassionato, pronto a incendiarsi quando si dibatteva di romanzi e autori, di fantascienza italiana o di cinema americano. Questa sua incapacità di rimanere nel ruolo che gli altri gli ritagliavano addosso era forse il tratto più genuino e inconfondibile di Vittorio.

Ora che se ne è andato, ora che non c'è più, siamo tutti più poveri, che nonostante tutte le parole spese, tutte le discussioni o le incomprensioni, Vittorio Curtoni era e resta un uomo d'onore, come il suo grande amico Ernesto Vegetti, e ce ne sono sempre meno in giro.

Spero ci sia un bicchiere di quello buono ad attenderli, ovunque siano adesso.

7 commenti:

  1. Una perdita pesante, ancor più per chi lo conosceva come amico, come te, e non solo come scrittore.
    Resteranno le sue parole: non è poco.

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  2. Una perdita pesante davvero…
    Mi sembra ancora incredibile che se ne sia andato. Da quando ho iniziato a frequentare il fandom Vittorio è sempre stato un punto di riferimento, anche quando, come nell'ultimo periodo, è stato costretto a diradare la sua presenza.

    Mi piacerebbe poter dire che eravamo amici, in realtà no, ci cnoscevamo da vicini di lista, e per quella serie di incontri che fino a prima della sua malattia erano una felice tradizione del fandom nostrano. Vittorio in questo senso era speciale, ti faceva sentire immediatamente a tuo agio ed era come se ci si conoscesse da un sacco di tempo già dalla prima volta che si scambiavano quattro chiacchiere con lui.
    Mi mancherà.

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  3. 21-gun salute, lo meritava. Quello che mi dà noia è il silenzio mediatico, solopoche righe qua e là per una persona che ha fatto tanto, non solo per la SF.

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  4. L'indifferenza dei media, per quanto amaro lasci in bocca, non mi sorprende.
    Siamo invisibili, dovremmo ormai averlo capito.

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