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Foto di Iguana Jo |
"…secondo voi che cosa manca di più alla fantascienza italiana in Rete?
Quali sono le aree che un nuovo sito fantascientifico dovrebbe coprire, e che non sono già coperte da fantascienza.com?
Personalmente a me piacerebbe vedere un sito che avesse una maggiore inclinazione verso la fantascienza letteraria e, in particolare, un atteggiamento critico più severo, senza cadere in eccessi "gamberettistici" ma anche riconoscendo il fatto che la maggior parte della fantascienza italiana che si pubblica è di qualità insoddisfacente.
Mi ha sorpreso però di recente un amico, appassionato di fantascienza della zona di Roma, che mi ha detto che per lui e i suoi amici fantascienza.com è troppo serioso e spocchioso, e che a loro piacerebbe un sito più goliardico e caciarone!
Posso chiedere la vostra opinione?"
Nell'attesa di leggere qualche altra opinione, ecco la mia.
Non potrei essere più d'accordo con Vanamonde.
Fantascienza.com fa un ottimo lavoro per quanto riguarda l'informazione: non c'è praticamente nulla che si muova sulla superficie del mondo fantascientifico internazionale che sfugga ai radar della loro redazione.
Quel che manca - e non solo nella corazzata delosiana, ma nella rete nel suo complesso - è uno spazio critico degno di questo nome dedicato alla produzione fantascientifica nazionale e internazionale.
Quest'assenza del resto non mi stupisce. Dando un'occhiata a quella manciata di luoghi dove la fantascienza gode ancora di un certo apprezzamento mi sono reso conto che a essere interessati al genere siamo davvero in pochi.
All'esiguità del numero va poi aggiunta una caratteristica precipua del frequentatore del genere: nella maggioranza dei casi infatti chi si occupa di fantascienza pare più interessato a scriverla, piuttosto che a leggerla.
Il che crea un curioso cortocircuito.
Dando per scontato che - salvo eccezioni - nella letteratura di genere sia impossibile ottenere buoni risultati senza una costante e assidua frequentazione dello stesso, in Italia ci troviamo al paradosso che pur essendoci pochissima disponibilità di testi, si ha al contempo una produzione enorme (per le dimensioni circoscritte della scena locale) di fantascienza scritta mandata poi allo sbaraglio.
Dal mio punto di vista - che ripeto a scanso di equivoci, è solo quello di un lettore convinto delle potenzialità del genere - è evidente come non ci possa essere alcuna evoluzione del movimento fantascientifico nazionale senza una contemporanea crescita delle capacità critiche di tutti i soggetti interessati (lettori, autori, appassionati, editori). Per sviluppare una qualche competenza critica sarebbe però necessario consumare un quantitativo di fantascienza di qualità, che qui da noi semplicemente manca, per poi iniziare a confrontare la produzione nazionale con gli standard dettati dai maestri del genere.
In altre parole: come si fa a scrivere buona fantascienza senza avere della buona fantascienza da leggere? E come si può giudicare la buona fantascienza se si ha a disposizione solo un quantitativo miserevole di quanto di buono viene prodotto ogni anno nel resto del mondo?
Non so come si possa uscire da questo circolo vizioso. Non so nemmeno se sia possibile, abituati come siamo ad accontentarci, a distribuire complimenti agli amici ed ignorare tutti gli altri, tanto da arrivare addirittura all'autocensura, per il timore di tagliare quei pochi ponti che ci legano al resto dell'asfittica scena locale.
O precipitando fino all'eccesso opposto, per cui si pontifica e si insulta, si distrugge e si massacra, avendo del tutto perso di vista quello che dovrebbe essere il fine ultimo dell'attività del lettore.
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