31 marzo 2009

EuroCon/ItalCon - The Day After

Facce da ItalCon II
Facce da ItalCon I
Pictures by Iguana Jo.
Godetevi 'sta prima infornata di brutti ceffi (si scherza, eh!) e tra una foto e l'altra fatemi fare qualche considerazione sulla Euro/ItalCon che si è appena conclusa.
Non so cosa mi aspettassi di trovare a Fiuggi, di certo dopo averne tanto sentito parlare negli anni scorsi ero piuttosto curioso. Se ero sicuro di trascorrere un ottimo fine settimana in buona compagnia, ero anche un pochino titubante rispetto all'entusiasmo che circonda questo appuntamento, viste almeno le mie personali idiosincrasie maturate negli anni sullo stato della fantascienza italiana.
In effetti in questi tre giorni sia le certezze che i dubbi hanno trovato piena conferma.

Le ore trascorse a chiacchiere e fantascienza sono state splendide, che è sempre bello incontrare i vecchi amici e fare nuove conoscenze. Le discussioni su romanzi, film e tendenze varie, fantascientifiche e non, non sono mancate (una particolare nota di merito a Dario Tonani che ha stoicamente sopportato il sottoscritto sproloquiare in lungo e in largo sul suo romanzo - a breve se ne riparlerà qui dentro), così come non sono mai mancati cibo e bevande a sciogliere anche le lingue più recalcitranti. Gli inteventi degli ospiti della manifestazione si sono rivelati anche meglio di quanto mi aspettassi (Ian Watson memorabile, Bruce Sterling incredibilmente affabile, Marina Sirtis semplicemente adorabile) e l'atmosfera generale dell'hotel che ci ospitava s'è mantenuta su standard decisamente accoglienti. (Per non parlar del Fuco!)


Facce da ItalCon III
Pictures by Iguana Jo.

Se dal punto di vista personale questa Euro/Ital/DeepCon non poteva andare meglio, dal punto di vista del movimento fantascientifico nostrano credo non ci sia poi molto da stare allegri. Ciò che soprattutto m'è parso mancare a Fiuggi era solo il futuro, e per una convention di fantascienza non è poco.

Insomma, parliamoci chiaro, quando alla Convention italiana di fantascienza, ovvero l'appuntamento che più di tutti dovrebbe riunire appassionati e professionisti del genere ti ritrovi a (ri)conoscere il 90% delle facce che vedi (nonostante fossi alla mia prima partecipazione), quando il numero totale dei partecipanti interessati ai vari incontri che riguardavano la scena italiana non supera mai le venti persone (con l'eccezione dell'incontro con Lippi, ma lì si parlava dei 40 anni di 2001 Odissea nello spazio, mica di sf italica), quando pur essendo in poche decine di individui non si perde occasione per dividersi e litigare per una cosa che tende al ridicolo come il Premio Italia, quando la maggior parte delle discussioni sono declinate al passato, beh… non è che ci sia poi proprio molto di cui essere soddisfatti.
Per capirci, se è vero che in libreria la presenza di libri di fantascienza è sempre più rarefatta e mimetica, privilegiando sempre e comunque il vecchio classico alla novità del momento, lo stesso si potrebbe dire del numero e dell'età degli appassionati. Lascio al visitatore di queste pagine ogni valutazione sulla reciprocità di questi fenomeni.

Ragazzi, siamo una razza in via d'estinzione. Godiamocela finché dura, ma non lamentiamoci troppo se anche alla prossima Convention si celebreranno le glorie (!!!) del passato piuttosto che le speranze o le inquietudini del futuro.

9 commenti:

  1. Iguana, la nota di merito va a te: per l'attenzione con cui leggi le opere degli amici e fai affondi di fioretto, anziché brandire la katana...

    Ora non farmi rimangiare tutto :-)

    A presto allora
    Dario

    P.S. Polemiche a parte, è stata una bella EuroCon, e gli amici sono stati come al solito l'aspetto migliore...

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  2. Però vuoi mettere l'effetto scenico di bella mannaia? :-)

    A presto Dario!

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  3. Potresti intanto annacquare il veleno postandomi in privato una bella foto (mia). Insomma, come quelle che hai fatto ai quattro di cui sopra... :-)

    Grande Iguana!
    Ciao
    Dario

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  4. Concordo, belle foto. Anche perché i soggetti - diciamola tutta - ci hanno messo molto poco del loro sacco. Ma quando carichi un po' di altra roba?

    E ricorda sempre: su di noi spendono le stelle di o'Fuco!
    X

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  5. Splendono... A spendere già ci abbiamo pensato di nostro...

    X

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  6. Non vi preoccupate che con la serie Facce da ItalCon siamo ancora all'inizio. Restate sintonizzati che ne vedrete delle belle (si fa per dire! :-))

    (Fuco! Fuco! Fuco!)

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  7. Urca, ne uccide più l'obiettivo che la spada...

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  8. Vieni alla Eastercon! Se non quest'anno, il prossimo, che e' a Londra.
    Anzi: venite alle Eastercon. In gruppo. E alle convention scandinave di cui mi dicono meraviglie. Non per un momento di gratificazione personale (che e' dubbio) ma perche' la fantascienza italiana e' troppo piccola per autorinnovarsi, ha bisogno di stimoli, di confronti, di idee. Di entusiasmo. Chiedi a Quaglia, che inaspettatamente ho visto a Norwich.
    E' difficile spiegare ai mondani che ho lasciato l'Italia per questo, perche' se dici "me ne sono andata perche' la fantascienza in Italia e' morta" ti guardanano strano. Ma il succo e' questo. Dopo anni passati a riversare le mie energie nella piantina avizzita della fantascienza italiana ad un certo punto l'ho guardata bene e mi sono detta: questa pianta e' morta. Non importa quanto la bagni, non la resusciti. Non importa quanto in gamba e valida e' la gente che si dedica ancora alla fantascienza italiana (e Silvio per dirne una merita una medaglia al valore per la costanza), sono pur sempre le solite venti persone, delle quali quindici vivono nel passato.
    Non ho perso del tutto le speranze, per la fantascienza e per l'Italia, che e' come un turacciolo in un naufragio, prima o poi torna a galleggiare. Ma c'e' bisogno di qualcosa che al momento nel nostro paese non c'e', e a cui non so dare un nome.

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  9. Ciao Anna!
    Magari riuscissi a partecipare a una convention vera! Il problema (a parte le questioni temporal/economiche) è che la mia conoscenza della lingua non mi permetterebbe di apprezzare davvero quel che succede in quelle occasioni.

    Anche per questo motivo preferisco non perdere quel minimo di speranze che prima o poi la situazione migliori.
    Dopotutto qualcuno che ci crede in giro ancora c'è.

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