Nonostante non si sia riusciti a fare un salto a Twickenham (col senno di poi è andata anche bene), Londra ci ha davvero colpiti. Non avevamo particolari aspettative, che già avere qualche giorno di vacanza era una piccola soddisfazione. Però Londra è riuscita a sorprenderci. Erano anni che non ci mettevamo piede, eppure questi giorni trascorsi tra le sue strade hanno avuto davvero il sapore della prima volta.
Noi non siamo soliti viaggiare per grandi città, quando andiamo in vacanza (che ormai sono gli unici momenti da viaggiatori che ci sono rimasti) preferiamo muoverci tra campagne, coste desolate e luoghi in genere piuttosto solitari. Ma ogni tanto ci scappa di vedere com'è la vita nella metropoli e quindi via, vediamo un po' che impressione ci fa Londra.
La prima cosa che ci colpisce è il caldo insopportabile della corriera che ci porta in città dall'aeroporto, ci aspettavamo neve e gelo, ma forse il calore eccessivo degli interni è una reazione al clima esterno.
La seconda cosa sono le dimensioni. Londra è enorme, ci viaggi dentro per un sacco di tempo prima di arrivare, ovunque tu stia andando. Però Londra è anche accogliente: i suoi quartieri non danno (quasi) mai l'impressione della città tentacolare, quanto piuttosto quella di tante cittadine una a fianco all'altra. La stessa impressione si ha quando ti dirigi verso i sobborghi: fai poche decine di chilometri dal centro che subito ti ritrovi in una campagna verde e alberata tanto che la metropoli sembra appartenere a un altro continuum. (Se penso a Milano, il confronto è semplicemente improponibile).
Lo spettro pressoché infinito dei tipi umani e architettonici in cui capita di imbattersi passeggiando per la città ci ha fatto sentire davvero provinciali. Nel giro di pochi passi senti parlare in una dozzina di lingue diverse, nel giro di pochi metri le vetrine più avveniristiche si sovrappongono a palazzi secolari, la teoria dei lavori in corso - che Londra è viva soprattutto nella sua perenne attività edilizia: costruzioni, demolizioni, ristrutturazioni sono visibili dietro ogni angolo - si confronta con l'apparente eternità di certi luoghi. Insomma, a girare per la città si rischia l'overload sensoriale, ed è davvero come entrare in un altro mondo (l'avevo detto che siamo dei campagnoli, no?).
E che dire dei trasporti urbani? Dotati della nostra bella Oyster Card abbiamo girato in lungo e in largo, certi che dovunque ci trovassimo le mappe disponibili ad ogni fermata ci avrebbero riportati ovunque volessimo andare. Ormai non ho più una gran dimestichezza coi mezzi pubblici, ma perdersi a Londra m'è sembrato davvero difficile, come del resto spazientirsi per orari o ritardi o malfunzionamenti. Per quel che ci riguarda c'era sempre un autobus pronto a raccoglierci. (Anche se la metropolitana ancora chiusa dopo le sette del mattino ci ha lasciati un po' basiti! Va bene che era domenica, ma oh… c'è una metropoli da mandare avanti!)
Senza entrare nei dettagli dei musei visitati (tutti gratuiti, sembra di sognare…), delle birre bevute e del numero di teatri in cui siamo incappati (Incredibile!), Londra ci è sembrata decisamente accogliente, molto inglese all'apparenza ma decisamente globalizzata nella sostanza (e fortunatamente! se non altro almeno per la ricchezza gastronomica che la globalizzazione porta con se. Vuoi mettere se ci toccava mangiare british tutti i giorni?).
Mi sa che ci toccherà tornarci.
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Accidenti, non ci ho pensato ad avvertirvi delle stranezze degli orari della metropolitana. Eh si': la domenica mattina, autobus. Mi era capitato un giorno con mia mamma, per varie ragioni io di rado viaggio la domenica.
RispondiEliminaLa ragione per cui The Tube chiude regolarmente ogni notte, per almeno sette-otto ore, e' che e' stata costruita nell'ottocento, e la citta' deve vivere con le limitazioni che ne derivano. A differenza di New York Londra non ha due tunnel per ogni percorso e quindi quando bisogna fare manutenzione (ogni notte, perche' la rete e' vasta) non c'e' altra scelta che chiudere tutta la baracca. A mezzanotte staccano la corrente, e squadre di stradini percorrono i tunnel controllando ogni traversina e ogni rotaia.
Un'altra conseguenza dell'impianto vittoriano e' che e' praticamente impossibile installare l'aria condizionata, e d'estate la cosa ha la sua importanza perche', anche se io faccio dell'ironia sulle "ondate di afa" a 25 gradi centigradi, in certi punti della rete la temperatura e' anche di 20 gradi superiore a quella esterna.
Una delle cose meravigliose di questa citta' e' che le infrastrutture sono ormai vecchie di cent'anni. Pezzo per pezzo stanno sostituendo gli acquedotti, anche quelli costruiti in epoca vittoriana.
E si'... e' una citta' meravigliosa. :-)
Mi fai venir voglia di tornarci ancora. Ci ho vissuto per qualche mese 3 o 4 anni fa, ci son tornato l'anno scorso per pochi giorni. E' un posto spettacolare, dove - ad avere tempo - si scopre che si può fare davvero di tutto. La vedo come una specie di New York europea, con i localini dark/rock aperti tutti i giorni della settimana fino alle 5 del mattino, pub ovunque, bar frequentati solo da hippie, vie intere dedicate a librerie o aggeggi tecnologici, outlet in centrissimo laddove puoi comprare un paio di scarpe di marca con 10 euro. Concordo sulla sensazione delle Grandi Distanze. Io abitavo a Putney (tra Chelsea e Wimbledon, grossomodo) e per andare nei locali di Camden la sera dovevo stare DUE ore sull'autobus - che costa molto meno della metro - per andare e (quasi) due per tornare. Come se qui da Pisa decidessi di andare a Bologna tutte le sere per bere una birra sentendo musica. C'è da dire che, con tutti gli strani soggetti in libertà che vivono là, sugli autobus raramente ci si annoiava. :)
RispondiElimina@ Anna: sapevo che la notte la metropolitana chiudeva, ma non credevo che di domenica gli orari sarebbero stati così diversi dal resto della settimana. Comunque la fermata dell'autobus sarà stata a 20 metri di distanza da quella della metro quindi nessun problema. Tra l'altro il bus ha fatto esattamente lo stesso il giro che avrebbe fatto la metro, così siamo riusciti a dare almeno un'occhiata a Camden. :-)
RispondiElimina@ Gianluca: ripensarci ha fatto venir voglia di tornarci anche a me! :-)
Il paragone con New York regge tutto, che mi pare che Londra sia davvero la più globale delle città europee.
'mo tocca solo risparmiare abbastanza per potersi permettere un nuovo giro nel paese delle meraviglie.
Bravo, ottima recensione, sono contenta che Londra ti sia piaciuta. Io ci ho lasciato il cuore molti anni fa e più torno a visitarla più vorrei tornare e non riesco a farne a meno... sono contenta di non essere la sola!
RispondiEliminaCiao Alessandra!
RispondiEliminaIo da Londra c'ero già passato qualche volta, un sacco di anni fa, ma non mi aveva mai colpito come stavolta.
In realtà non so se è tutto merito della città o del fatto che era dal secolo scorso che io e Annalisa non ci prendevamo una piccola vacanza da soli.
Nel dubbio comunque sarà il caso di tornare a Londra e verificare!