31 marzo 2010

Sotto il segno della pecora


Picture by Iguana Jo.
Quando si dice la sincronia. Venerdì nominavo Haruki Murakami parlando del romanzo di Clelia Farris. Sabato ho trovato a metà prezzo Kafka sulla spiaggia e oggi scopro che da un paio di settimane è di nuovo disponibile in libreria Sotto il segno della pecora.

Nel corso degli anni Sotto il segno della pecora è diventato una sorta di sacro graal per gli amanti nostrani dell'autore giapponese. Uscito nel 1992 per Longanesi, prima che Murakami fosse un nome conosciuto al grande pubblico, non era più stato ristampato da allora. Io lo stavo inutilmente cercando da tempo, praticamente da quando, letto Dance Dance Dance, ho scoperto il legame che univa i due romanzi.
Ora Einaudi l'ha riportato in libreria in una nuova traduzione di Antonietta Pastore con il titolo Nel segno della pecora.

Non fatelo sparire un'altra volta, per favore.

8 commenti:

  1. Potrei sottoscrivere questo post parola per parola. Grazie della segnalazione!

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  2. あなたは歓迎されて

    (come - forse - direbbe Murakami)

    :-)

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  3. grazie!
    lo compo! lo compo!

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  4. Mi sembra appropriato che Antonietta PASTORE abbia riportato le pecore all'ovile. Bisognerà aggiungerle allo specchietto.

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  5. :-)

    Ma non di pecore si tratta nel romanzo, piuttosto di uomo-pecora, se non ho capito male (che il libro lo devo ancora leggere…).

    Piuttosto, nello specchietto che segnali secondo me mancano (almeno…) asocialità assortita e morte, giusto per avere un quadro completo dei temi murakami-related. Ma oh… just my due cent.

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